Allomorfo: differenze tra le versioni

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italiano e turco
m neanche m'ero accorto di essermi revertato
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Si indica come [[morfo]] un segmento [[Fonologia|fonologico]] che concretamente realizza l'unità astratta di un sistema morfologico (e tale unità astratta è detta "morfema"). Se si prendono i due verbi della [[lingua inglese]] ''to sail'' e ''to catch'', i rispettivi participi passati sono ''sailed'' e ''caught''. In termini distribuzionali, i morfi ''-ed'' (foneticamente [d]) e ''-t'' (foneticamente [t]) sono entrambi realizzazioni del morfema {PASSATO}. Questi due morfi sono detti "allomorfi", poiché rappresentano due diverse realizzazioni fonetiche della stessa realtà astratta, poste in [[distribuzione complementare]] (al comparire dell'uno non può comparire l'altro).<ref name=beccaria/> Analogamente, in italiano, il morfema {NEGAZIONE} relativo ai nominali (cioè i [[sostantivi]] e le altre parti del discorso affini al nome, come [[aggettivi]] e [[pronomi]]) è normalmente rappresentato dal morfo /in/, ma se posto davanti a consonante si presenta in allomorfi: si ha quindi normalmente ''inaccessibile'', ''inaccettabile'', ''inaudito'', ma ''impossibile'', ''irrealizzabile'', ''illogico'' (con, rispettivamente, gli allomorfi /im/, /ir/, /il/). In [[Lingua turca|turco]], il plurale si forma tramite gli allomorfi ''-ler'' e ''-lar'', a seconda di qual è la vocale finale del morfo radicale. Si ha quindi ''ev-ler'' ({casa}+{PLURALE}), ma ''adam-lar'' ({uomo}+{PLURALE}): si tratta del fenomeno dell'[[armonia vocalica]].<ref name=Simone>Simone, ''Fondamenti'', cit., pp. 149-150.</ref>
 
Nell'impostazione distribuzionalista, un morfema è perciò una "classe di allomorfi in distribuzione complementare"<ref>Così [[Peter Matthews]], ''Morphology'', Cambridge University Press, Cambridge-Londra, 1973, citato in Beccaria, ''Dizionario'', cit., ''ad vocem''.</ref>.
 
Il termine, insieme al procedimento connesso, detto "'''allomorfia'''", si è imposto nella linguistica moderna, anche in quelle correnti che hanno abbandonato i presupposti teorici di Bloomfield e dei suoi epigoni.<ref name=beccaria/>