Alberto Cavaliere: differenze tra le versioni

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cremazione e tomba sua e del figlio, corsivi, piccole corr.
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==Biografia==
[[File:Chimica versi 1928.jpg|thumb|upright=0.7|left|"''Chimica in versi"'' - Copertinacopertina ed. 1928]]
Dotato di una straordinaria capacità nel creare versi in rima, appena dodicenne venne espulso dal collegio per una [[poesia]] che satireggiava i suoi professori: un componimento caustico ma dalla metrica ineccepibile.
 
Alberto Cavaliere viene spesso ricordato per la sua'' "Chimica in versi"'', originale libro scaturito da un esame non superato all'Università. Non scoraggiato dal fallimento, decise di rendere in versi l'intero corso di Chimica Generale; si ripresentò davanti al docente e cominciò, ad ogni domanda, a sciorinare le sue rime, superando l'esame, davanti al professore dapprima spiazzato poi meravigliato dall'abilità poetica del suo alunno.
 
Laureatosi in Chimica all'[[Università di Roma - La Sapienza|Università di Roma]], si trasferì a [[Milano]] dove esercitò per un breve periodo la professione di chimico, poi abbandonata per dedicarsi alla [[satira]] in versi ed al [[giornalismo]].
Durante il [[fascismo]], Cavaliere partecipò all'opposizione contro il regime; iscrittosi per qualche anno al [[Partito Comunista Italiano|P.C.I.]] clandestino, dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]] si iscrisse al [[Partito Socialista Italiano|P.S.I.]].
 
Sposato con un'ebrea russa e con due figli considerati ebrei dalle leggi razziali allora vigenti, Cavaliere è costretto a 17 lunghi mesi di fuga e clandestinità fino alla Liberazione. La suocera e la cognata [[Sofia Schafranov]] sono deportate ad [[Auschwitz]]. Nel 1945 Cavaliere raccoglierà la testimonianza della cognata, una dei pochi sopravvissuti dalla deportazione, nel libro: ''I campi della morte in Germania nel racconto di una sopravvissuta'', in quello che è il primo memoriale di un reduce di Auschwitz ad essere pubblicato in Italia.<ref>Alberto Cavaliere, ''I campi della morte in Germania nel racconto di una sopravvissuta'' (Milano: Sonzogno, 1945); cf. Anna Baldini (2012), "La memoria italiana della Shoah (1944-2009)", in ''Atlante della letteratura italiana'' (Torino: Einaudi, 2012), vol.3, pag. 758-763.</ref>
La popolarità acquisita da Cavaliere nell'immediato dopoguerra convinse il partito a candidarlo nel 1951 al [[Consiglio comunale|Consiglio Comunale]] di [[Milano]] e due anni dopo alle politiche. Entrambe le candidature si rivelarono vincenti, ottenendo voti di preferenza maggiori di tanti politici di professione. Deputato per il [[Partito Socialista Italiano|P.S.I.]] nella [[II legislatura della Repubblica Italiana|legislatura 1953-1958]], non perse la sua vena poetica, presentando argute e pungenti interrogazioni parlamentari in versi che, secondo molti, gli costarono la ricandidatura.
 
Il 30 ottobre 1967, una [[motocicletta]] lo travolse a [[Sanremo]]. Ricoverato nell'ospedale locale e poi trasferito a Milano, morì la mattina del 7 novembre, dopo una notte passata in [[rianimazione]]. Dopo la [[cremazione]], le sue ceneri vennero poste al Cinerario di Levante del [[Cimitero Monumentale di Milano]], nella tomba 79, che in seguito ospiterà anche le ceneri del figlio [[Alik Cavaliere|Alik]], noto artista e docente<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=}}</ref>.
 
Il Comune di Milano gli intitolò una via<ref>Le vie di Milano. Dizionario di toponomastica milanese. Pagina 93, Hoepli, 2005 ISBN 882033495X</ref>, mentre il suo paese natale, [[Cittanova (Italia)|Cittanova]], gli intitolò una piazza e nel 1973 commissionò, in sua memoria, una scultura al figlio artista [[Alik Cavaliere|Alik]].
 
==Libri==