Moti del 1820-1821: differenze tra le versioni

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[[File:Palermo insurrection of 1820.jpg|thumb|L'insurrezione di Palermo]]
 
La soppressione formale del [[Regno di Sicilia (1734-1816)|Regno di Sicilia]], che fu unificato nel dicembre 1816 con quello di Napoli dai [[Borbone di Napoli|Borboni]], fece nascere in tutta l'isola un movimento di protesta composto dai baroni e dai ceti popolari e il 15 giugno [[1820]] gli indipendentisti insorsero (nelle mani degli insorti caddero circa 14.000 fucili dell'arsenale di Palermo) guidati da [[Giuseppe Alliata di Villafranca]]. Venne istituito un governo a Palermo (18-23 giugno), presieduto dal [[principe]] [[Paternò (famiglia)#Lista dei principi di Biscari|Paternò Castello]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-alliata/ Giuseppe Alliata nell'Enciclopedia Treccani]</ref>, e il 16 luglio convocato il [[Parlamento siciliano]]<ref> [[Pasquale Hamel]], ''La Sicilia al Parlamento delle due Sicile 1820/21'', Palermo, Thule editore, 1986</ref>, che ripristinò la [[Costituzione siciliana del 1812]].
 
Il 23 luglio fu inviata una delegazione dal governo rivoluzionario di Napoli per chiedere il ripristino del Regno di Sicilia, seppur sempre a guida borbonica, della costituzione e un proprio parlamento.