Piazza Dante (Napoli): differenze tra le versioni

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L'edificio, con le due caratteristiche ali ricurve, vede in alto la presenza di ventisei statue rappresentanti le virtù di Carlo (tre sono di [[Giuseppe Sanmartino]], le altre di scultori carraresi), e al centro una nicchia che avrebbe dovuto ospitare una statua equestre del sovrano (che non fu mai realizzata), oltre a un torrino d'orologio, di epoca successiva.
[[File:L' equazione del tempo. Foro Carolino in piazza Dante, Napoli.jpg|thumb|Il quadrante più piccolo dell'orologio del foro Carolino in piazza Dante (Napoli), riporta l' equazione del tempo. Esempio unico in Europa, fu realizzato nel 1853.]]
 
Dal [[1843]] la nicchia centrale costituisce l'ingresso al convitto dei gesuiti, divenuto nel [[1861]] [[Complesso del Convitto Nazionale|Convitto nazionale Vittorio Emanuele II]], ospitato nei locali dell'antico [[Chiesa di San Sebastiano (Napoli)|convento di San Sebastiano]] e di cui sono ancora visibili i due chiostri (la cupola della chiesa è crollata nel maggio [[1941]]); il più piccolo e antico è rara testimonianza della Napoli tra età romanica e gotica, il maggiore conserva la strutture cinquecentesche.