Moldavia (regione storica): differenze tra le versioni

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La '''Moldavia''' (''Moldova'' in [[Lingua romena|romeno]]) è una pianura abitata nell'antichità dai [[Daci]], divenuta poi [[provincia romana]], parte della regione chiamata, appunto, [[Dacia (regione storica)|Dacia]], dal nome del popolo che i Romani dovettero sconfiggere per conquistarla.
 
Il nome ''Moldavia'' deriva dal fiume [[Moldavia (fiume)|Moldavia]], in [[Romania]]. L'origine del nome del fiume non è certa, ma si crede che derivi dalle parole dace "molta" (molte) e "dava" (città). Un'altra variante presuppone il nome di questo fiume come originario da quello di un nobile di [[Maramureș]].
 
L'origine del nome del fiume non è certa, ma si crede che derivi dalle parole dace "molta" (molte) e "dava" (città).
 
Un'altra variante presuppone il nome di questo fiume come originario da quello di un nobile di [[Maramureș]].
 
== La Moldavia storica ==
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Una leggenda sostiene che un [[voivoda]] romeno chiamato [[Dragoș di Moldavia|Dragoș]], dalla [[Transilvania]] attraversò i Carpazi e si stabilì con altri transilvani nella pianura tra le montagne e il [[Mar Nero]].
 
La [[Moldavia]] divenne un principato indipendente nel [[1359]] con il voivoda [[Bogdan I di Moldavia|Bogdan I]] che proveniva dalla Transilvania e che dichiarò l'indipendenza dagli [[Angioini]], che governavano il [[Regno di Ungheria]], diventando il primo reggente della Moldavia ([[1359]]-[[1365]]).<ref>[http://www.oocities.org/marin_serban/spinei2004.html Storia della Moldavia nel Duecento e Trecento]</ref> Inizialmente denominato [[Bogdania]], il principato, che si estendeva dai Monti Carpazi al fiume Nistro, fu poi denominato Moldavia, prendendo il nome dal fiume Moldava nell'attuale Romania.
 
I rimanenti nobili romeni in Transilvania alla fine furono obbligati ad adottare la [[lingua ungherese|lingua]] e la cultura ungherese. I [[servi della gleba]] transilvani, però, continuarono a parlare romeno e si aggrapparono all'[[ortodossia]], pur essendo impotenti a resistere alla dominazione ungherese. Il Principato si espanse progressivamente sotto [[Roman I]] e i suoi successori; sotto [[Ștefan cel Mare]] (Stefano il Grande) ([[1457]]-[[1504]]), il più conosciuto principe moldavo, arrivò a formare un vasto dominio che comprendeva il territorio tra i Carpazi a ovest, il fiume Nistro a est, il Mar Nero a sud, e la Bucovina a nord.
Inizialmente denominato [[Bogdania]], il principato, che si estendeva dai Monti Carpazi al fiume Nistro, fu poi denominato Moldavia, prendendo il nome dal fiume Moldava nell'attuale Romania.
 
I rimanenti nobili romeni in Transilvania alla fine furono obbligati ad adottare la [[lingua ungherese|lingua]] e la cultura ungherese. I [[servi della gleba]] transilvani, però, continuarono a parlare romeno e si aggrapparono all'[[ortodossia]], pur essendo impotenti a resistere alla dominazione ungherese.
 
[[File:Humorstefan.jpg|thumb|Stefano il Grande (quadro 1473)]]
 
Il Principato si espanse progressivamente sotto [[Roman I]] e i suoi successori; sotto [[Ștefan cel Mare]] (Stefano il Grande) ([[1457]]-[[1504]]), il più conosciuto principe moldavo, arrivò a formare un vasto dominio che comprendeva il territorio tra i Carpazi a ovest, il fiume Nistro a est, il Mar Nero a sud, e la Bucovina a nord.
 
Stefano spronò i contadini della Moldavia organizzando un'armata di 55.000 uomini, e respinse un attacco da parte delle forze del re ungherese [[Mattia Corvino]] in un azzardato assalto notturno. Insieme ad un'armata di nobili e piccoli proprietari lottò contro i [[Polacchi]] e i [[Tatari]]. L'armata di Stefano invase poi la Valacchia nel [[1471]] e sconfisse i Turchi, anche se questi contrattaccarono nel [[1473]] e [[1474]]. Dopo queste battaglie, Stefano implorò [[papa Sisto IV]] di formare un'alleanza cristiana contro i [[Turchi]]. Il Papa rispose con una lettera in cui nominava Stefano "Atleta di Cristo", ma non badò alla chiamata di Stefano per un'alleanza cristiana.
 
Negli ultimi decenni del regno di Stefano, i Turchi incrementarono la pressione sulla Moldavia. Catturarono dei porti strategici sul [[Mar Nero]] nel [[1484]] e bruciarono la capitale moldava, [[Suceava]], nel [[1485]]. Fu questa una delle sole due battaglie maggiori che Stefano perse, sulle 36 che condusse. Stefano riguadagnò una vittoria nel [[1486]], ma in seguito limitò i suoi sforzi ad assicurare l'indipendenza della Moldavia nello scenario diplomatico. Frustrato dai vani tentativi di unire l'Occidente contro i Turchi, Stefano, sul letto di morte, a quanto pare disse a suo figlio di sottomettersi ai Turchi se questi avessero offerto una sovranità degna di onore. Alla fine del suo principato, comunque, l'indipendenza della Moldavia era per il momento assicurata, dal momento che l'oro moldavo non era più diretto a Istanbul come tributo.

[[File:Mihai 1600.png|thumb|left|Moldavia, Valacchia e Transilvania nel 1600 sotto Michele il Bravo]]Guerre di successione indebolirono la Moldavia dopo la sua morte, e sotto signori deboli che nominavano nobili alla guida dell'esercito e che non investivano le loro risorse economiche, la Moldavia decadde e si impoverì. In queste condizioni, la Moldavia cadde sotto l'influenza del potere ottomano nel periodo che intercorre tra la morte di [[Ștefan cel Mare]] avvenuta nel [[1504]] e il [[1512]], divenendo uno stato tributario dell'Impero Ottomano per gran parte dei seguenti 300 anni. Non potendo sempre far arrivare i pagamenti del tributo richiesti dall'Impero Ottomano, né tantomeno difendere i propri interessi locali, intervenendo nella scelta dei prìncipi di Moldavia (dal momento che non sempre era possibile corrompere le autorità ottomane per influenzarle nelle loro nomine), il popolo moldavo dovette alternativamente soffrire anche numerose invasioni dirette da parte degli stessi Turchi, dei Tatari, e dei Russi.
 
[[File:Mihai 1600.png|thumb|left|Moldavia, Valacchia e Transilvania nel 1600 sotto Michele il Bravo]]
Nel [[XVII secolo]] i tre stati romeni di [[Moldavia]], [[Transilvania]] e [[Valacchia]] si unirono, per un breve periodo, sotto il [[principe di Valacchia]], [[Michele il Bravo]], che aveva congiunto le proprie forze con quelle dei potenti principi della Moldavia e della Transilvania per combattere i [[Ottomani|Turchi]]. L'unità durò però solamente un anno.
 
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== L'espansione russa ==
L'[[Impero russo]] a partire dal [[1769]] occupò ripetutamente il territorio compreso tra i fiumi Prut e Nistro. Nel 1792, in base al [[trattato di Iași]], l'[[Impero ottomano]] fu forzato a cedere all'Impero Russo i territori che prima aveva detenuto nella regione oggi chiamata [[Transnistria]].
 
Nel 1792, in base al [[trattato di Iași]], l'[[Impero Ottomano]] fu forzato a cedere all'Impero Russo i territori che prima aveva detenuto nella regione oggi chiamata [[Transnistria]].
 
L'espansione russa continuò quando la [[Bessarabia]] (regione che derivava il suo nome da quello del suo fondatore [[Basarab I]]) fu annessa e più tardi incorporata nell'Impero Russo, dopo la battaglia russo-turca del [[1806]], conclusasi con il [[Trattato di Bucarest (1812)|Trattato di Bucarest del 1812]].
 
Dopo la [[guerra russo-turca (1828-1829)|guerra russo-turca]] del [[1828]]-[[1829|29]], il dominio ottomano sui principati terminò definitivamente.
 
Dopo la sconfitta dei Russi nella [[Guerra di Crimea]] ([[1853]]-[[1856]]), il [[Trattato di Parigi (1856)|Trattato di Parigi]] stipulò che la Moldavia (e la Valacchia) fossero poste sotto la garanzia collettiva delle sette potenze straniere che avevano vinto la Guerra, che poi, firmando il trattato di reincorporazione della Bessarabia Meridionale nella Moldavia, ponevano fine al possesso russo sulle regioni della Bessarabia Meridionale di Izmail, Bolhrad, e Cahul.
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== La Seconda Guerra Mondiale ==
Come risultato di un protocollo segretamente allegato al [[patto Molotov-Ribbentrop]], accordo di non aggressione fra la [[Germania]] e l'Unione Sovietica, del [[1939]], la Romania subì mutilazioni territoriali. Parte del territorio moldavo facente parte dell'est della Romania fu occupato dai Sovietici quando, nel giugno [[1940]], con il consenso della Germania, l'[[Unione Sovietica]], dopo aver dato un ultimatum alla Romania, si annesse sia la [[Bessarabia]] sia la [[Bucovina]] settentrionale, quest'ultima non contemplata nel patto Molotov-Ribbentrop. Durante l'avanzata, l'armata rossa occupò anche il territorio di Hertza, non menzionato nell'ultimatum. Il 2 agosto 1940, il governo sovietico proclamava la Repubblica Socialista Sovietica Moldava (da cui spariva quindi l'aggettivo "Autonoma"), spostandone la capitale da Tiraspol a Chisinau (Kisinev, in russo), unendo così parte della Bessarabia, sottratta alla Romania, alla Repubblica Moldava già precedentemente costituita all'interno dell'Unione Sovietica. Gli altri territori sottratti dall'Unione Sovietica alla Romania erano invece uniti alla [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina|RSS Ucraina]]. La Bessarabia veniva così nuovamente divisa fra Moldavia e Ucraina, gravemente così sacrificando la sua integrità economica e storica. Le regioni meridionali e le punte di accesso al Mar Nero dal delta del Danubio (città di Ismail) e l'estuario del Nistro (città di Cetatea Alba; Belgorod in russo) furono infatti cedute all'Ucraina, togliendo alla Moldavia l'accesso al mare.
 
Nel [[1940]]-[[1941|41]] il generale [[Ion Antonescu]] prese il potere in Romania. La Romania entrò nella seconda guerra mondiale nel giugno 1941, quando truppe tedesche e romene invasero l'Unione Sovietica. Il governo di Berlino riconsegnò allora alla Romania, sua alleata, non solo i territori che le erano stati sottratti dall'URSS (Bessarabia e Bucovina settentrionale), ma anche il territorio tra i fiumi Nistro e Bug Meridionale (già Repubblica Sovietica Moldava) dove era presente una consistente minoranza etnica romena, che la Romania denominò e amministrò da quel momento sotto il nome di [[Transnistria]]. Questo assetto rimase in vigore fino all'agosto 1944, quando le truppe sovietiche riconquistarono la Transnistria, la Bessarabia e la Bucovina settentrionale. Il trattato di pace stipulato nel 1947 assegnò definitivamente la Bessarabia, la Bucovina settentrionale all'Unione Sovietica, che le ripartiva tra le sue repubbliche di Moldavia e Ucraina e che imponeva nuovamente i nomi russi a tutte le località.
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Fu praticata la pulizia etnica perfino nei confronti degli intellettuali comunisti romeni che, anche per ragioni ideologiche, avevano deciso di restare in Moldavia dopo la fine della guerra, come del resto nei confronti di tutto ciò che avesse a che fare con la Romania.
 
L'imposizione di queste politiche nel ristabilimento del dominio sovietico rappresentarono a loro volta la principale causa del risentimento della popolazione moldava nei confronti delle autorità sovietiche: risentimento che rapidamente iniziò a manifestarsi. Durante il periodo di [[Leonid Il'ič Brežnev]] come segretario del Partito Comunista Moldavo ([[1950]]-[[1952]]), una ribellione dell'etnia romena fu repressa con l'uccisione e la deportazione di centinaia di persone e con l'istituzione forzata della collettivizzazione. Con questi metodi Brežnev, allora Primo Segretario del Partito Comunista Moldavo, ebbe un tale successo nella sua repressione del sentimento nazionale moldavo, che, dopo di allora, i Moldavi restarono sottomessi e nascosti per altri tre decenni, fino all'arrivo ai vertici dell'Unione Sovietica di [[Michail Sergeevič Gorbačëv]]. Allora, la politica della [[glasnost']] e della [[perestrojka]] crearono le condizioni di una espressione libera e aperta del sentimento nazionale nella repubblica sovietica moldava, che, come le altre repubbliche della federazione, ebbe la possibilità di adottare riforme.
 
== La crescita dell'autodeterminazione ==