Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio: differenze tra le versioni

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==== Il decreto-legge 183/2015 ====
Il 22 novembre [[2015]] il [[Consiglio dei ministri]] approva il [[Decretodecreto-legge (diritto italiano)|D.L.]] n. 183, che, su proposta della Banca d'Italia, ha disposto la risoluzione dell'istituto come da normativa BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive)<ref>{{Cita web |url=https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/documenti/QA_gestione_crisi_bancarie.pdf |titolo=Che cosa cambia nella gestione delle crisi bancarie}}</ref> recepita, appena 6 giorni prima, con il [[Decreto legislativo|D.Lgs]] 180/2015 del 16 novembre. La risoluzione prevede, quale strumento per l'assorbimento delle perdite, il ricorso all'azzeramento totale del valore degli strumenti di investimento più rischiosi, le [[Azione (finanza italiana)|azioni]] e le [[obbligazione subordinata|obbligazioni subordinate]], entrambe forme d'investimento esposte, per loro natura, al [[rischio d'impresa]]<ref name="Bankitalia 22-11-2015"/>.
 
I commissari sono decaduti il 22 novembre in seguito alla cessione della vecchia banca, posta in [[liquidazione coatta amministrativa]], a favore della nuova (cosiddetta ''Bridge Bank'', "banca ponte"), denominata Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio S.p.A.<ref>{{Cita web |url=https://www.bancaditalia.it/media/notizia/soluzione-della-crisi-di-quattro-banche-in-amministrazione-straordinaria |titolo=Soluzione della crisi di quattro banche in amministrazione straordinaria}}</ref>, che ne ha assorbito i diritti, le attività e le passività positive, con esclusione delle passività subordinate, e ha iniziato ad operare il 23 novembre, dopo che, il giorno precedente, era stata autorizzata dalla Banca d'Italia, che ne aveva anche nominato il CdA, presieduto da Roberto Nicastro.