Uguccione della Faggiola: differenze tra le versioni

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|Data_di_nascita = 1250
|Nato_a = [[Casteldelci]]
|Data_di_morte = 1°º novembre 1319
|Morto_a = [[Vicenza]]
|Cause_della_morte =
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[[Capitano di ventura]] ed uomo politico, fu tra i protagonisti della vita politica e militare del [[Medioevo]] in particolare all'interno delle vicende che contrassegnarono lo scontro tra [[Papa]]to ed [[Sacro Romano Impero|Impero]].
 
Nato nel 1250 a [[Casteldelci]], che all'epoca era inserito nel territorio della [[Massa Trabaria]] <ref>Eugenio Lenzi, ''Uguccione della Faggiuola e Castruccio nel Trecento toscano'', [[Lucca]] 2001, p. 11</ref>, al confine tra [[Romagna]], [[Marche]] e [[Toscana]], fu [[podestà (medioevo)|podestà]] e signore di [[Arezzo]] nel [[1295]] e signore di [[Lugo (Italia)|Lugo]] nel [[1297]]. Dopo aver tentato di diventare signore di [[Forlì]] (1297), contando sulle simpatie [[guelfi e ghibellini|ghibelline]] della città, fu di nuovo podestà di Arezzo nel [[1302]] e vicario del re [[Enrico VII di Lussemburgo]] a [[Genova]] tra il [[1311]] e il [[1312]]. Nel [[1313]] fu chiamato a [[Pisa]] per esercitarvi la signoria.
 
Il [[1315]] segna l'anno del massimo fulgore della sua stella nel firmamento del Ghibellinismo toscano, è di quell'anno infatti la [[Battaglia di Montecatini]] il fatto d'arme che consolidò ed estese a tutta la penisola la sua fama di abile condottiero.
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In questo contesto di debolezza Uguccione poteva tuttavia contare su un punto di forza rappresentato da un contingente di 1800 cavalieri tedeschi, [[mercenario|mercenari]] che facevano parte delle truppe imperiali e che si posero al servizio di [[Pisa]] a suon di [[fiorino|fiorini]], ma anche animati da un odio profondo verso i [[Guelfi e ghibellini|Guelfi]] e gli [[Angioini]].
 
In seguito a questa vittoria per molti versi clamorosa ed inattesa Firenze fu abbandonata da gran parte delle città toscane che si affrettarono a chiedere e a ottenere la pace con Pisa, e riuscì a salvarsi solo grazie ad una ritrovata concordia interna.
 
Nel [[1316]] i pisani cacciarono Uguccione perché stanchi dei suoi metodi autoritari e dell'esosità delle imposte richieste dalle esigenze militari, questo fatto lo costrinse a cercare rifugio presso [[Cangrande I della Scala]] che lo fece podestà di [[Vicenza]]. Con questa autorità Uguccione represse duramente la rivolta guelfa del maggio [[1317]].
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Un cronista dell'epoca [[Agnolo di Tura]] così conclude la narrazione che portò alla caduta del signore di [[Pisa]] e di [[Lucca]]:
 
"Questo fu il guiderdone che lo popolo di [[Pisa]] rendé a Uguccione da la Fagiuola, che gli avea vendicate di tante vergogne e raquistate tutte le loro castella e degnità e rimisserli nel magiore stato e più temuto da' loro vicini che città d'Italia".
 
== Le amicizie ==