La Nuova Sardegna: differenze tra le versioni
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Oltre che a Sassari ha redazioni<ref>[http://www.odg.sardegna.it/quotidiani.htm Ordine dei Giornalisti della Sardegna]</ref> a [[Cagliari]], [[Nuoro]], [[Olbia]] e [[Oristano]] e ufficio di corrispondenza a [[Tempio Pausania]].
Dal [[1980]] fa parte del [[Gruppo Editoriale L'Espresso]]. Dal 1
==Storia==
[[File:La nuova sardegna.png|thumb|Prima pagina de ''La Nuova Sardegna'' del
La Nuova Sardegna è nata il 9 agosto 1891, fondata da un gruppo di intellettuali e politici democratico-progressisti, tra cui [[Enrico Berlinguer (senior)|Enrico Berlinguer]], [[Pietro Satta Branca]], Antonio Stara, Giuseppe Castiglia, che volevano creare un giornale per le elezioni comunali dello stesso anno. La nascita del quotidiano sassarese si può quindi paragonare col suo maggiore concorrente regionale di sempre, [[L'Unione Sarda]], anch'esso nato per le elezioni comunali, a differenza del quale i fondatori della Nuova ebbero un importante successo elettorale.
Diventa quotidiano il 17 marzo 1892.
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Le pubblicazioni riprendono nel 1947.
Nel 1967 il quotidiano viene ceduto all'imprenditore [[Nino Rovelli]], il quale aveva acquistato anche [[L'Unione Sarda]]. Nel 1980 il quotidiano viene acquistato dal [[Gruppo Editoriale L'Espresso]]. Dal 1
Alle sue pagine culturali hanno collaborato e collaborano significativi intellettuali sardi e continentali, da [[Enrico Costa (scrittore)|Enrico Costa]] ad [[Antonio Pigliaru]], da [[Giovanni Lilliu]] a [[Manlio Brigaglia]], da [[Flavio Soriga]] a [[Giulio Angioni]], da [[Marcello Fois]] a [[Luciano Marrocu]] ed ebbe come capocronista Roberto Stefanelli ricordato per l'istituzione del candeliere d'oro e d'argento e per la valorizzazione del maggio sassarese al quale è stata dedicata una via.
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