Storia della Sardegna giudicale: differenze tra le versioni

{{Storia della Sardegna}}

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I '''Giudicati sardi''' furono [[stato|entità statuali]] autonome che ebbero [[potere]] in [[Sardegna]] fra il [[IX secolo|IX]] ed il [[XV secolo]]. La loro organizzazione amministrativa si differenziava dalla [[Feudalesimo|forma feudale]] vigente nell'[[Europa]] [[Medioevo|medievale]] in quanto più prossima alle esperienze tipiche dei territori dell'[[Impero bizantino]], con istituti giuridici romano-bizantini, sebbene con peculiarità locali che alcuni studiosi considerano di presumibile derivazione [[Civiltà nuragica|nuragica]].<ref>{{cita web|nome= |cognome= |coautori= |url= http://www.filologiasarda.eu/didattica/schede/slides.php?sez=37&mc=&pag=7&capitolo=storia5|titolo= La nascita dei Giudicati|accesso= 18 febbraio 2011|opera=www.filologiasarda.eu |editore=Centro di Studi Filologici Sardi |}}</ref> Furono Stati sovrani dotati di ''[[summa potestas]]'' (capacità di stipulare trattati internazionali) e governati da Re chiamati [[Giudice (Storia della Sardegna)|Giudici]], in [[lingua sarda|sardo]] ''judikes''. Nel contesto internazionale del Medioevo si contraddistinguevano per la modernità della loro organizzazione rispetto ai coevi regni europei di tradizione barbarico-feudale, trattandosi di stati non patrimoniali (non di proprietà del sovrano) ma ''superindividuali'', cioè del popolo che esprimeva la sovranità con forme [[Democrazia|semi-democratiche]] come le ''Coronas de curatorias'' le quali a loro volta eleggevano i propri rappresentanti alla massima [[Parlamento|assise parlamentare]] chiamata ''[[Corona de Logu]]''.<ref name="ReferenceA">Francesco Cesare Casula, ''La politica religiosa del giudicato di Torres'', ne ''I Cistercensi in Sardegna'', Nuoro, 1990</ref>

* {{cita web|http://www.sardinian.net/sardegna/storia/giudicati_a.htm|Storia dei Giudicati sardi}}

 

 

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