Pittura romana: differenze tra le versioni

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La [[pittura]] dei primi secoli del Cristianesimo derivò i propri stilemi da correnti artistiche già in atto, legate al [[paganesimo]] o ad altre religioni, attribuendo però alle rappresentazioni altri significati.
 
Un esempio emblematico è quello dell'immagine del banchetto, usato già da secoli nell'arte antica specialmente in ambito funerario: divenne la rappresentazione dell'[[Ultima Cena]] e quindi simbolo della celebrazione dell'[[Eucarestiaeucaristia]], la liturgia fondamentale della nuova religione. Gli elementi di similitudine tra raffigurazioni cristiane e pagane nella medesima attribuzione cronologica hanno portato ad avvalorare l'ipotesi che gli artisti lavorassero indistintamente talvolta su commissione di pagani e talvolta di cristiani. Anche lo stile delle pitture va da un iniziale realismo a forme sempre più simboliche e semplificate, in linea con l'affermazione dell'[[Arte provinciale romana|arte ''provinciale'']] e ''[[arte plebea|plebea]]'' nella tarda antichità. Con la fine delle persecuzioni, dal [[313]], la pittura si fece più sfarzosa, come i coevi esempi di pittura profana.
 
[[File:Good shepherd 01 small.jpg|thumb|''Buon pastore'' seconda metà del III secolo, [[Catacombe di Priscilla]], Roma]]