Luigi Ceci: differenze tra le versioni
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Nel [[1893]] ottiene la cattedra di [[grammatica]] indo-greco-italica presso l'[[Università degli studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]]; ricoprirà per due volte la carica di Preside della facoltà di Lettere. Nel [[1914]], grazie ad un altro ministro della Pubblica Istruzione, [[Luigi Credaro]], è inserito nella commissione preposta alla riforma degli studi superiori, distinguendosi per la sua grande competenza, e scrivendo la Relazione generale.
Durante gli ultimi anni di vita si dedica allo studio della [[lingue slave]], alla stesura di una piccola Grammatica [[lingua serbo-croata|serbo-croata]] e a un ultimo saggio, il ''Latium vetus'', inerente
Ceci, considerato il fondatore della [[glottologia]] moderna, fu inoltre un esperto latinista: suoi sono infatti i commentari sul ''[[Lapis niger]]'' del [[Foro Romano]], una delle più antiche iscrizioni in [[lingua latina]].
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*Ordinario di storia comparata delle Lingue Classiche
*Direttore della Scuola di Filologia Classica di Glottologia e di Epigrafia Italica della Regia Università di Roma
*Socio
*Commendatore
*Grande Ufficiale
*Commendatore della Legione d’Onore di Francia
*Assertore costante di italianità.
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==Curiosità==
La cugina, Tecla Ceci, raccontava, per averlo udito direttamente, quanto Luigi Ceci narrava un incontro avuto con [[Benito Mussolini]]. Luigi Ceci, incontrando Mussolini, allora [[Presidente del Consiglio]], ad una richiesta di fedeltà aveva risposto: “Ti amo e ti lodo, ma la mia mente è unica”. Al che Mussolini avrebbe affermato: “Lodo le parole del prof. Ceci, più di quelle di coloro che, pur avendo il mio distintivo
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