Chiesa di San Silvestro (Brescia): differenze tra le versioni

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* L'altare di destra è dedicato alla [[Madonna del Rosario]] e ospita, al posto della pala, una statua di Antonio Ferretti in legno di tiglio, raffigurante la Vergine con il Bambino in braccio, scultura dinamica e dai colori preziosi che si armonizzano con l'interno della chiesa. La statua fu collocata durante una solenne cerimonia il 30 giugno 1759, generando una fortissima devozione fra i fedeli che si mantiene viva ancora oggi. L'altare è completato da due statue in marmo sempre del Ferretti raffiguranti [[San Domenico]] e [[Santa Caterina]].
[[File:Tiepolo - Folzano.png|thumb|right|[[Giovanni Battista Tiepolo]], ''Papa Silvestro nell'atto di battezzare l'Imperatore Costantino'' ]]
* Nel [[presbiterio]] domina la pala di [[Giambattista Tiepolo]], l'opera più importante contenuta nella parrocchiale di Folzano, raffigurante ''Papa Silvestro nell'atto di battezzare l'Imperatore Costantino''. L'opera è notevole, con spesse campiture di colore che conferiscono effetti cromatici quasi pirotecnici, rivelando un pittore assolutamente inarrivabile nella resa del bianco sul manto di Costantino o nell'accostamento cromatico tra il blu della veste del paggio (la cui esecuzione però, secondo uno studio radiografico del 1995, si deve a un'altra mano) e il rosso del piviale del Santo. Dalle cronache tenute da Bartolomeo Facci, nobile e facoltoso possidente locale, rileviamo in data 1º agosto 1757 che "''si spera pure nel prossimo decembre di poter nichiare nella sovazza del Altar maggiore la pala effigiante S. Silvestro Papa, che battezza l'Imperador Costantino, della quale si è accordato il contratto per il prezzo dé zecchini d'oro cento col S' Giobatta Tiepolo, Pittore veneziano dé più eruditi, e celebri che vivono nella presente età, quale ha assontoassunto particolare impegno d'impiegare ogni studio ed attenzione nella facitura della pala medesma veramente unica''". Nonostante la notevolissima cifra pagata, circa 600-700 mila euro attuali, passeranno ancora due anni prima che l'opera venga consegnata e collocata nel presbiterio della chiesa. Confidando nella difficoltà di spostamento sulle grandi distanze geografiche di committenti e fruitori, però, il Tiepolo realizza e vende almeno altre due copie della tela. La più somigliante è quella realizzata negli stessi anni per la parrocchiale omonima alla folzanese di Wilner-Noistadth in [[Alta Slesia]], dove però la scena è raffigurata in modo speculare. Una terza copia dell'opera è conservata all'[[Accademia di Venezia]], nella quale però i soggetti della scena sono stati trasformati in [[San Patrizio]] che battezza Re Borrou d'Irlanda. Dell'opera folzanese è giunto fino a noi il cartone inviato a Brescia con la nota di Giovan Battista Mazzucchelli, segretario del Cardinal Querini, oggi conservato presso la Galleria Cramer al[[l'Aia]]. La pala arriva a Brescia il 30 settembre 1759, rivelandosi un avvenimento: su un carro trainato da sei buoi bianchi, reperiti nel circondario, l'opera viene fatta sfilare in solenne processione lungo la via principale di Folzano. Per perpetuare il ricordo dell'avvenimento, la strada prende il nome di Via della Pala, storpiata nel 1801 in Via Palla<ref name= sito />.
* Sempre nel presbiterio spicca per complessità e impatto scenografico il gruppo figurativo della ''Deposizione'', con ben undici figure divise su due piani distinti, altro capolavoro di Antonio Ferretti. L'opera, realizzata nel 1757, si avvale di una preziosa cornice dei fratelli Pasquelli. Notare come tutte le figure del Ferretti, sia quelle singole agli altari laterali, sia quelle appartenenti al gruppo della Deposizione, appaiono ascendenti. L'artista ha voluto imprimere loro un movimento verso l'alto che ne rompe la staticità.
* L'altare di sinistra, dedicato all'[[Immacolata Concezione]], ospita una pala di [[Francesco Lorenzi]], allievo del Tiepolo. Si tratta della prima opera commissionata all'artista nell'area bresciana e ha un aspetto smaltato giallo-oro nel manto della Vergine, rosso fragola nella sua veste e rosa cangiante in giallo nella stoffa che cinge l'angelo reggente il manto. L'altare è completate da due statue di Antonio Ferretti raffiguranti [[San Gioacchino]] e [[Sant'Anna]]. L'opera rimase nella sua collocazione originale fino al 1921 quando, dopo la fine della [[prima guerra mondiale]], per celebrare il ritorno a casa di quasi tutti i folzanesi chiamati al fronte venne rimossa per far posto a una statua del Redentore. L'opera del Lorenzi fu riposizionata sull'altare nel 2003, dopo il restauro e la sua esposizione alla mostra dedicata all'autore, tenutasi a [[Mozzacane]], in provincia di Verona.