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== Storia ==
Fin dalla Preistoria, gli esseri umani hanno cercato metodi per dare una forma visiva a idee, conoscenze e concetti, e per fornire con ordine e chiarezza lealle informazioni. Nel corso della storia, questi bisogni sono stati soddisfatti da varie figure, fra cui scribi, pittori e artisti. Nel 1922, un eccezionale designer del libro di nome [[William Addison Dwiggins]] coniò il termine ''graphic design'' per descrivere la propria attività comedi individuoprofessionista che desse ordine strutturale e una maggiore forma visiva ai mezzi di comunicazione stampati. Comunque, il ''graphic designer'' contemporaneo è erede di una illustre ascendenza. Gli scribi sumeri che inventarono la scrittura, gli artigiani egizi che combinarono parole e immagini nei manoscritti papiri, gli stampatori di blocchi cinesi, i miniatori medievali, e gli stampatori e compositori del XV secolo che progettarono i primi libri europei, divennero tutti parte della ricca eredità e storia del graphic design.
 
=== Preistoria ===
Nel periodo compreso tra il primo [[Paleolitico]] e il [[Neolitico]] (35.000 – 4.000 a.C.), i primi uomini africani ed europei realizzarono pitture nelle caverne. Il nero era ottenuto dal carbone, e uno spettro di toni caldi, dal giallo chiaro fino al rosso-marrone, era ottenuto dagli [[Ossido di ferro|ossidi del ferro]] rossi e gialli. Questa tavolozza di pigmenti era mescolata con il grasso, che faceva da legante. Venivano disegnate e dipinte figure di animali, sui muri dei canali d'acqua sotterranei<ref name=":0">{{Cita libro|autore=P. Meggs, A. Purvis|titolo=Megg's History of Graphic Design|edizione=5|anno=|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref> - che facevano da rifugio agli uomini e le donne preistoriche. Forse il pigmento era spalmato sul muro con un dito, o venivano fabbricati pennelli con setole o canne. Si tratta dell'alba della comunicazione visuale<ref name=":0" />, in quanto queste prime immagini venivano realizzate per scopi di sopravvivenza, utilitaristici e rituali.
 
Gli animali dipinti nelle caverne sono detti ''[[Pittografia|pittogrammi]]'' - figure elementari o schizzi che rappresentano la cosa ritratta. Per il mondo, dall'[[Africa]] al [[America del Nord|Nord America]], fino alle isole della [[Nuova Zelanda]], gli uomini preistorici lasciarono numerose [[incisioni rupestri]], che erano segni scolpiti o graffiati o semplici figure sulla roccia. Molti dei [[Graffiti (archeologia)|graffiti]] sono pittogrammi, e alcuni forse degli ideogrammi, cioè simboli che rappresentano idee o concetti. L'apparizione dei primi pittogrammi comportò che: primo, essi furono l'inizio dell'[[Pittura|arte pittorica]] (gli oggetti e gli eventi del mondo vennero registrati con fedeltà ed esattezza incrementale col passare dei secoli); secondo, formaronogettarono le basi della [[scrittura]].
 
Gli artisti del Paleolitico svilupparono una tendenza verso la semplificazione e la stilizzazione: le figure saranno sempre più abbreviate ed espresse con un minimo numero di linee. Dal tardo periodo Paleolitico alcuni graffiti e pittogrammi si ridussero al punto da assomigliare a lettere.<ref name=":0" />
 
=== La nascita della scrittura in Mesopotamia ([[IV millennio a.C.]]-[[XVI secolo a.C.|XVI sec. a.C.]]) ===
[[File:Sumerian Cuneifurm Tablet. Wellcome M0005812.jpg|miniatura|254x254px|Tavoletta sumera cuneiforme]]
Il salto dalla cultura dei villaggi all'alta civilizzazione avvenne dopo che i [[Sumeri]] arrivarono in [[Mesopotamia]] attorno alla fine del quarto millennio a.C. L'origine dei Sumeri – che si stabilirono nella parte meridionale della Mezzaluna Fertile prima del 3000 a.C. – rimane un grande mistero. Fra le numerose invenzioni che guidarono l'umanità sul sentiero della civiltà, l'invenzione della scrittura portò a una rivoluzione intellettuale che ebbe un vasto impatto nell'ordine sociale, nel progresso economico, e nei futuri sviluppi tecnologici e culturali.
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Attorno al 2800 a.C. gli scribi ruotarono i pittogrammi e iniziarono a scrivere in righe orizzontali, da sinistra a destra e dall'alto in basso – questo rese la scrittura più facile. Circa trecento anni dopo, la velocità della scrittura venne aumentata grazie alla sostituzione dello stilo affilato, con uno dalla punta triangolare. Lo stilo veniva spinto nell'argilla piuttosto che essere trascinato. Questa innovazione alterò radicalmente la natura della scrittura; i pittogrammi si evolvettero in segni astratti chiamati ''cuneiformi''. Dopo la prima fase, quando i simboli-immagini rappresentavano oggetti animati e inanimati, i segni allora diventarono ''[[Logogramma|ideogrammi]]'' e iniziano a rappresentare idee astratte. Il simbolo per il sole, per esempio, cominciò a rappresentare idee come "giorno" e "luce". Il più alto sviluppo della scrittura cuneiforme fu l'uso di segni astratti per rappresentare le sillabe.<ref name=":0" />
 
La titolarità delle proprietà e la specializzazione dei commerci e dei mestieri, resero necessaria un'identificazione visuale. C'era bisogno di un segno che identificasse l'autore di una tavoletta cuneiforme di argilla, certificasse i documenti commerciali e i contratti e fornisse l'autorità di proclamazioni religiose e regali. Erano utilizzati perciò dei cilindri che, quando venivano rullati lungo una tavoletta umida, lasciavano un rilievo di quanto vi era in essi scavato<ref name=":0" />; ciò consisteva in un "marchio" del proprietario. Poiché l'immagine scavata nella pietra appariva sulla tavoletta con un disegno a rilievo ben definito, era virtualmente impossibile duplicarlo o contraffarlo. Nell'immagine che illustra il cilindro: combinando ornamenti decorativi con immagini figurative, il rullo molto probabilmente ritrae un rituale, possibilmente un'offerta sacrificale, sulla destra. Ha sia un'immagine sul profilo, per rullare, sia un'immagine sul fondo, per timbrare. Poiché permetteva che le immagini potessero essere riprodotte, il sigillo cilindrico può essere visto come un precursore della stampa. Molte di queste pietre avevano una perforazione che le attraversava in modo che potessero essere indossate, appendendole attorno al collo o polso. I primi sigilli erano incisi con semplici immagini di re, bestiame o creature mitiche. Dopo, vennero sviluppate immagini più narrative; per esempio, un dio poteva presentare un uomo (probabilmente il proprietario del sigillo) a un altro dio, o un uomo poteva figurare bene in vista mentre combatteva in una battaglia o uccideva un animale selvatico. Nel successivo periodo Assiro, venne approcciato un design più stilizzato e araldico, nel nord della Mesopotamia. Venivano illustrate storie di dei, o animali ingaggiati in battaglia.
 
Dopo l'alba del linguaggio visivo, il magnifico regalo all'umanità che era la scrittura, passò all'Egitto e alla Fenicia. Gli egiziani svilupparono una scrittura complessa basata sui pittogrammi, e i fenici sostituirono la formidabile complessità della scrittura cuneiforme con semplici segni fonetici.
 
=== I geroglifici egiziani ([[XXXI secolo a.C.|XXXI]]-[[IV secolo a.C.]]) ===
Da quantoquando il faraone Menes unificò la terra d'Egitto e formò la Prima Dinastia intorno al 3100 a.C., un certo numero di invenzioni sumere raggiunsero l'Egitto, fra cui il sigillo cilindrico, il design architettonico dei mattoni, i motivi stilistici decorativi, e i principi della scrittura. A differenza dei Sumeri – la cui scrittura pittografica evolvette in quella cuneiforme astratta – gli Egiziani conservarono il proprio sistema di scrittura a immagini, i cui elementi sono detti ''geroglifici'', per quasi tre millenni e mezzo. I primi geroglifici conosciuti risalgono circa dall'anno 3100 a.C., mentre l'ultima incisione geroglifica conosciuta fu intagliata nel 394 d.C., molti decenni dopo che l'Egitto divenne una colonia romana. Le ultime persone a utilizzare questo sistema linguistico sono stati i sacerdoti dei templi egiziani<ref name=":0" />; essi erano così riservati che gli studiosi Greci e Romani dell'epoca credevano che i geroglifici non fossero altro che simboli magici per riti sacri.
 
I geroglifici consistevano in pittogrammi che ritraevano oggetti o esseri viventi. Questi erano combinati per nominare idee concrete, con i fonogrammi che denotavano i suoni e i determinativi che identificavano le categorie.<ref name=":0" /> Quando i primi scribi Egiziani si confrontarono con parole complicate da esprimere in una forma visuale, concepirono un rebus, utilizzando le immagini per i suoni, per scrivere la parola desiderata. Allo stesso tempo, designarono un simbolo illustrato per ogni suono di consonante o combinazione di consonanti presenti nel loro discorso. Dai tempi del Nuovo Regno (1570-1085 a.C) questo notevole sistema di scrittura possedeva più di settecento geroglifici, dei quali cento rimasero strettamente pittogrammi visivi o parole-immagini. I restanti, divennero fonogrammi.
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==== Il papiro e la scrittura ====
L'impiego del [[papiro]] (un supporto simile alla carta) per i manoscritti, fu un grande passo avanti nella comunicazione visuale egiziana (nella sua ''[[Naturalis historia|Naturalis Historia]]'', lo storico romano [[Plinio il Vecchio]] racconta come veniva realizzato il papiro).
 
La tavolozza di legno usata dallo scriba non era solo uno strumento di scrittura, ma rappresentava anche un "marchio" che identificava il portatore come capace di leggere e scrivere.<ref name=":0" /> Poteva essere lunga 32,5 cm. Un'estremità aveva almeno due depressioni, per tenere il nero, il rosso e a volte altri colori. Insieme a una soluzione di gomma che fungeva da legante, il carbone era usato per ottenere l'inchiostro nero e l'ocra rossa per quello rosso. Questi erano lasciati essiccare dentro contenitori simili a quelli contemporanei per gli acquerelli, e in seguito un pennello bagnato sarebbe stato strofinato sul contenitore per far tornare l'inchiostro allo stato liquido, per scrivere. Uno slot nel mezzo della tavolozza tratteneva i pennelli, che erano fatti di steli. La punta dello stelo era tagliata ad angolo e masticata dallo scriba per separare le fibre, in modo da costruire un pennello.
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Ani, uno scribo reale, contabile del tempio, e gestore del granaio, da Tebe, e sua moglie Thuthu, giungono al proprio giudizio finale.
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Gli antichi Egizi furono i primi a produrre manoscritti illustrati nei quali parole e immagini erano combinati per comunicare le informazioni.<ref name=":0" /> Si sviluppò un consistente layout per i papiri illustrati egiziani. Una o due bande orizzontali, di solito colorate, correvano lungo la cima e il fondo del manoscritto. Colonne verticali di scritte separate da linee erano scritte dalla destra alla sinistra. Le immagini erano inserite adiacenti al testo che illustravano. Le immaginie spesso stavano sulla banda orizzontale inferiore, e le colonne di testo pendevano dalla banda orizzontale superiore. Frequentemente, un registro orizzontale simile ai fregi decorativi, correva lungo la cima del foglio. Un foglio era a volte diviso in zone rettangolari per separare testo e immagini. L'integrazione funzionale del testo e delle immagini era esteticamente piacevole, per la densa trama di geroglifici disegnati con il pennello, che contrastavano splendidamente con gli spazi aperti delle illustrazioni e i piani di colore.
 
Gli artisti più abili erano reclutati per creare le immaginiillustrazioni, ma gli scribi che facevano questo lavoro non erano studiosi. Spesso, alcuni passaggi erano omessi a causa del layout o della poca maestria. Le illustrazioni dei manoscritti erano disegnate entro linee di contorno semplificate usando inchiostro nero o marrone, e dopo il colore veniva applicato usando pigmenti bianchi, neri, marroni, blu, verdi e a volte gialli.<ref name=":0" /> Forse l'uso esteso del blu luminoso e del verde era un richiamo all'intenso blu del Nilo e al ricco verde del fogliame lungo le sue rive.
 
Si poteva commissionare un papiro funerario o comprarne una copia da inventario, e avere il proprio nome scritto nelle posizioni appropriate. Il compratore poteva scegliere il numero e la scelta dei capitoli, il numero e la qualità delle illustrazioni, e la lunghezza.
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Per secoli, il numero di individui che guadagnò l'alfabetizzazione rimase piccolo. Il loro accesso alla conoscenza permise loro di acquisire grande potere, nelle prime culture. La successiva invenzione dell'alfabeto (una parola derivata dalle prima due lettere dell'alfabeto greco, ''alpha'' e ''beta'') rappresentò un grande passo in avanti nella comunicazione umana. Un alfabeto è un insieme di simboli visivi o caratteri usati per rappresentare i suoni elementari di una lingua parlata. Essi possono essere connessi e combinati per creare configurazioni visive che stiano a significare suoni, sillabe e parole pronunciate dalla bocca umana. Le centinaia di segni e simboli richiesti dalla scrittura cuneiforme e dai geroglifici, furono quindi sostituiti da venti o trenta segni elementari facilmente riconoscibili.
 
=== Il contributo asiatico ([[XIX secolo a.C.|XIX sec. a.C.]]-[[XV secolo|XV sec. d.C]]) ===
Similmente ai geroglifici egiziani e la scrittura Maya nell'America Centrale, il sistema di scrittura cinese è un linguaggio puramente visuale. Non è alfabetico, e ogni simbolo è composto da un numero di linee diversamente sagomate all'interno di un quadrato immaginario. La leggenda afferma che il cinese sia stato scritto per la prima volta nel 1800 a.C. circa da Tsang Chieh, che fu ispirato a inventare la scrittura dalla contemplazione dei segni lasciati dagli artigli degli uccelli e dalle impronte degli animali.<ref name=":0" /> Tsang Chieh procedette a sviluppare pittogrammi elementari di elementi naturali. Queste immagini sono altamente stilizzate e composte da un numero minimo di linee, ma sono facilmente decifrabili. I Cinesi sacrificarono il realismo che troviamo nei geroglifici per un design più astratto.
 
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==== L'invenzione della carta ====
[[File:Cai-lun.jpg|miniatura|204x204px|Ts'ai Lun ritratto come il santo patrono della fabbricazione della carta]]
Testimonianze dinastiche attribuiscono l'invenzione della carta all'ufficiale castrato e di alta autorità [[Cai Lun|Ts'ai Lun]], che riportòconsegnò la sua invenzione all'imperatore Ho nel 105 d.C. Se Ts'ai Lun inventò davvero la carta, perfezionò una invenzione precedente o patrocinò la propria invenzione, non si sa. Fu, comunque, divinizzato come il dio degli artigiani della carta.<ref name=":0" />
 
Inizialmente, i Cinesi scrivevano su assicelle di [[Bambuseae|bambù]] o strisce di legno utilizzando una penna di bambù con un denso e durevole inchiostro, di cui le origini sono oscure. Il [[Nero di carbone|nerofumo]] o la [[Particolato carbonioso|fuliggine]] erano depositati su una coperta a forma di cupola in un contenitore pieno di olio con diversi stoppini accesi. Il nerofumo era raccolto, mescolato scrupolosamente con una soluzione di gomma usando [[pestello]] e [[Mortaio (utensile)|mortaio]], e in seguito modellato in stecche o cubi. Per scrivere, la stecca o il cubo venivano frizionati nell'acqua su una pietra, per farli tornare allo stato liquido. Le strisce di legno erano usate per messaggi brevi; per messaggi più lunghi, pezzi di bambù di 23 centimetri venivano legati insieme con strisce di cuoio o fili di seta. Sebbene questi supporti fossero abbondanti e facili da preparare, erano pesanti. Dopo l'invenzione dei vestiti in tessuto di seta, questa fu utilizzata anche come superficie persu cui scrivere. Tuttavia– tuttavia, era davvero costosa.
 
Il procedimento di Ts'ai Lun per fare la carta rimase invariato fino a che la creazione della carta non fu meccanizzata nell'Inghilterra del XIX secolo. Fibre naturali, tra cui la corteccia di [[Morus (botanica)|gelso]], la rete di [[Cannabis|canapa]], e stracci, erano imbevuti in un tino d'acqua e sbattuti in una poltiglia a botte di mortaio. Un addetto al tino calava uno stampo a forma di cornice nella poltiglia, che ne raccoglieva una quantità sufficiente per il foglio di carta. Dopo, l'addetto alzava lo stampo dal tino, mentre lo oscillava e lo scuoteva per incrociare e accoppiare le fibre e così che l'acqua drenasse attraverso il fondo. In seguito la carta era appiattita, o premuta con un panno di lana, al quale aderiva mentre asciugava. Lo stampo, dopo, era libero per un riutilizzo immediato. I fogli appiattiti erano impilati, pressati e quindi appesi per asciugare. Il primo importante miglioramento nel procedimento fu l'uso di amido o gelatina per irrigidire e rafforzare la carta, e aumentare la sua capacità di assorbire l'inchiostro.<gallery mode="packed" heights="180">
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</gallery>
 
==== La scopertaL'invenzione della stampa ====
[[File:Diamond Sutra of 868 AD - The Diamond Sutra (868), frontispiece and text - BL Or. 8210-P.2.jpg|miniatura|330x330px|L'immagine ritrae il frontespizio del primo libro stampato, la traduzione cinese del testo Buddista "Sutra del Diamante". Questo consiste in un rotolo, lungo circa 4,8 metri, costitutito da una lunga serie di immagini stampate. Stampato in Cina nell'868 d.C., venne ritrovato nelle cave di Dunhuang nel 1907, nella provincia nord-occidentale di Gansu.]]
La stampa con blocchi di legno su carta, dove i singoli fogli vengono pressati con dei blocchi di legno sui quali sono presenti testi o illustrazioni intagliate, risalgono all'epoca della [[Dinastia Tang]] in Cina, anche se esistono esempi che testimoniano che questo metodo di stampa di fantasie su tessuto risale a prima del 220 d.C.<ref>{{Cita web|url=http://www.noire.it/storia%20stampa.html|titolo=La Storia della Stampa}}</ref>
 
Il primo libro stampato vero e proprio di cui rimane testimonianza è una copia della [[Sutra del Diamante]] buddhista, datata 868 d.C., ma una recente scoperta in una pagoda KoreanaCoreana potrebbe aver portato alla luce un testo buddhista ancora più antico, datato 750-751 d.C. Nella storiografia moderna cinese, la stampa è considerata una delle [[Quattro grandi invenzioni|quattro grandi invenzioni dell'Antica Cina]].
 
La [[stampa a caratteri mobili]] venne inventata nel 1041 da Pi Sheng, in Cina, il quale usava caratteri di argilla mescolati a colla<ref name=":0" />, che si rompevano molto facilmente. Wang Zhen, un ufficiale, nel 1298 introdusse un tipo più duraturo di caratteri, ottenuti intagliando del legno e sviluppò un complesso sistema di tavole girevoli e associazioni tra numeri e caratteri cinesi che rendevano la resa qualitativa del risultato più efficiente.
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La transizione dai caratteri in legno a quelli in metallo venne attuata durante la [[Goryeo|Dinastia Goryeo]] di corea e venne accreditata a [[Chae Yun-ui]]. Si riscontra che nel 1234 in Corea, i libri venivano stampati con caratteri mobili in metallo, anche se il testo più antico esistente è del 1377. In Cina i caratteri mobili in metallo non vennero introdotti fino all'avvento del pioniere della tipografia [[Hua Sui]], nel 1490. Da quella data in Cina vennero usati sia caratteri mobili in legno che in metallo.
 
=== I manoscritti miniati ([[IV secolo|IV]]-[[XV secolo]]) ===
{{Vedi anche|Manoscritto miniato}}
[[File:AberdeenBestiaryFolio004vChristInMajesty.jpg|miniatura|354x354px|Nel senso più stretto di ''illuminated manuscript'', solo i manoscritti con oro o argento, come questa miniatura di Cristo Maestà, dall'Aberdeen Bestiary (folio 4v), sarebbero da considerare "illuminati".]]
La vibrante luminosità di una foglia dorata, riflettente la luce dalle pagine di libri scritti a mano, dava la sensazione che le pagine fossero letteralmente illuminate; così, questo effetto di lucentezza diede origine all'espressione ''illuminated manuscript'' (manoscritto illuminato, in italiano "manoscritto miniato"). Oggi questa espressione è usata per tutti i libri scritti a mano, decorati e illustrati, prodotti dal tardo Impero Romano fino alla loro sostituzione con i libri stampati, dopo che ebbe inizio lo sviluppo della tipografia in Europa, circa nel 1450. Le due grandi tradizioni di miniatura dei manoscritti sono quella Orientale nei paesi islamici, e quella Occidentale in Europa, risalente all'antichità classica.<ref name=":0" /> Le sacre scritture possedevano grande significato per Cristiani, Ebrei e Musulmani. L'uso di abbellimenti visivi per espandere il testo divenne molto importante, e quindi i manoscritti miniati furono prodotti con straordinaria cura e con sensibilità nella progettazione.
 
Una ''miniatura'' è una decorazione pittorica, a piena pagina o limitata alle iniziali e ai bordi, di un manoscritto: è generalmente eseguita con colori ad acqua o a tempera, ma anche a olio o smalto, in epoche più antiche su papiro, più tardi su pergamena e in seguito su carta. Il vocabolo deriva dal verbo latino ''miniare'', relativo all'uso di scrivere le iniziali in rosso (minium).<ref name=":1">{{Cita libro|autore=AA. VV.|titolo=Enciclopedia dell'Arte|anno=2003|editore=Garzanti|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref> Per estensione, viene usato anche per indicare qualunque oggetto pittorico di piccole dimensioni (in particolare ritratti), realizzato con minuzia esecutiva di particolari.
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Nel [[XVI secolo|Cinquecento]], con la singolare eccezione di [[Giulio Clovio]], un'attività miniaturistica propriamente detta non esiste più. Si afferma invece l'uso del ritratto miniato, cioè di dimensioni ridottissime. L'uso sembra derivare, con l'attività di [[Hans Holbein il Giovane|Holbein]], dall'Inghilterra, dove ha comunque un grande impulso con la produzione raffinatamente manieristica di [[Nicholas Hilliard]] e di [[Isaac Oliver]], e più tardi di [[Samuel Cooper (miniatore)|Samuel Cooper]], seguace di [[Antoon van Dyck|Van Dyck]]. Con il [[XVII secolo|Seicento]] la realizzazione di piccoli dipinti miniati (specie ritratti, nature morte e paesaggi) diviene d'uso comune in Inghilterra, in Germania e soprattutto nei Paesi Bassi, ma senza l'intervento di grandi artisti; ha un miglioramento qualitativo nel [[XVIII secolo|Settecento]], in particolare in Francia, sull'esempio di [[Rosalba Carriera]] (cui risale l'uso del pastello), e in Inghilterra, per scadere poi definitivamente, nel secolo successivo, a tipica produzione da salotto.
 
=== Storia ed evoluzione della "grafica d'arte" ([[XV secolo|XV]]-[[XVIII secolo]]) ===
[[File:Gutenberg Bible, New York Public Library, USA. Pic 03.jpg|miniatura|277x277px|Bibbia di Gutenberg, New York Public Library, USA]]
L'arte della grafica nasce in [[Civiltà occidentale|Occidente]] nel [[XV secolo]] dall'esigenza di produrre più esemplari di una stessa immagine, in una società dove si sta sviluppando una nuova classe [[Mercante|mercantile]] e [[borghesia|borghese]] che dispone di mezzi economici e conseguentemente elabora esigenze culturali più o meno numerose, si realizza attraverso la lavorazione di una [[matrice (incisione)|matrice]], [[incisione|incisa]] manualmente al fine di poter essere utilizzata per trasportare il soggetto su un foglio attraverso l'uso di un [[torchio calcografico|torchio]]. Le tecniche di lavorazione delle matrici derivano dall'esperienza degli [[incisione|incisori]] di [[metallo|metalli]] pregiati e ricevono un impulso fondamentale dalla quasi contemporanea invenzione del libro a [[stampa a caratteri mobili]], alla metà del [[XV secolo]].
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I più importanti protagonisti delle arti grafiche di questo periodo sono<ref name=":2" />: [[Robert Barker]] (d. 1645), [[William Bradford]] (ca. 1594-1668), [[Stephen Day]] (1594-1668), [[Christoffel van Dyck]] (1540-1617), [[Louis Elzevir]] (1540-1617), [[Philippe Gradjean]] (fl. 1693), [[Jean Jannon]] (fl. 1615), [[Anton Janson]] (1620-1687), [[Louis Luce]] (fl. 1745).
 
=== Il graphic design fra le rivoluzioni industriali ([[XVIII secolo|XVIII]]-[[XIX secolo]]) ===
 
==== La rivoluzione della tipografia nel Settecento ====
Londra nel XVIII secolo sostituì Amsterdam come centro europeo delle stampe e della finanza.<ref name=":2">{{Cita libro|autore=James Craig, Bruce Barton|titolo=Thirty Centuries of Graphic Design - An illustrated survey|anno=1987|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref> In Inghilterra la stampa fiorìa quel tempo fioriva, stimolata dalla libertà di stampa guadagnata nel 1694. Apparirono nuove forme di oggetti stampati: [[Joseph Addison]] e [[Richard Steele]] scrissero e pubblicarono i primi giornali di successo, il ''Tatler'' nel 1709 e lo ''Spectator'' nel 1711. Il romanzo inglese si sviluppò come una forma popolare di letteratura. Con il crescente volume di stampe e un senso altezzoso di orgoglio nazionale, gli stampatori inglesi sentirono il bisogno di tipi di carattere che fossero nativi britannici. Fino a questo momento, l'Inghilterra si era accontentata di importare le matrici per i tipi di carattere dall'Olanda, e di sfruttare tali matrici in fonderie locali. Ma l'Olanda era un rivale nei mercati e nelle colonie sparse per il mondo, e nonnemmeno una fonte affidabile.
[[File:Caslon Swash Caps.jpg|miniatura|172x172px|Maiuscole del font ''Caslon'']]
Un primo passo nellper l'indipendenza avvennefu compiuto nel 1720, quando [[William Bowyer]], uno stampatore londinese, propose la somma di £500 per permettere a [[William Caslon]], di fondare la propria fonderia. Dal 1725 Caslon, disegnò, tagliò e gettòutilizzò i propri primi tipi di carattere roman e italic. Sebbene sia fortemente influenzato da un design olandese, ''Caslon'' divenne il tipo di carattere quintessenza inglese, e dominò la stampa britannica durante il secolo. Questo font è considerato l'ultimo dei più importanti tipi di carattere ''old style''.
 
L'uomo che diede di più nella stampa inglese, [[John Baskerville]], allora era considerato un amatore. Iniziò la sua carriera come maestro di scrittura, ma ci rinunciò quando era giovane per fare fortuna al japanning business in Birmingham. Dopo essersi pensionato all'età di 44 anni, Baskerville tornò al suo primo amore, le lettere, e iniziò a stampare come un ricco dilettante. Estremamente insoddisfatto dello stato della stampa e della tipografia inglese, Baskerville ebbe intenzione di fare qualcosa. Decise di stampare i propri libri per mostrare cosa può succedere quando qualcuno si dedica con scrupolo a ogni passaggio della produzione. Per ottenere i risultati migliori possibili, Baskerville progettò i propri tipi di carattere, sperimentò con inchiostri e carta, e soprattutto, pretese l'eccellenza nella fase di stampa. Nel 1757, Baskerville pubblicò il suo primo libro, le opere di Virgilio, e continuò a pubblicare molti libri, fra cui le satire di Giovenale. All'inizio i libri di Baskerville ricevettero una critica mista. Molti trovarono l'inchiostro nero e il bianco brillante della carta, che Baskerville aveva usato nei suoi libri, accecanti e di difficile lettura.<ref name=":2" /> Molte delle critiche sono state attribuite a invidia professionale. Oggi, sia i libri che i font di Baskerville sono universalmente acclamati. Baskerville sperimentò inoltre con vari supporti per la stampa e da alcuni viene considerato come il primo stampatore ad aver utilizzato carta senza segni di vergatura (carta wove).
[[File:Code_civil_des_Français_(Firmin-Didot).jpg|miniatura|232x232px|Il font ''Didot'' nel ''Code civil des Français'']]
In Francia, due grandi famiglie lasciarono la propria traccia nelle arti grafiche: i [[Fournier]] e i [[Didot]]. [[Pierre-Simon Fournier]] è il più interessante dei tre fratelli Fournier. Egli creò il primo sistema di punti per misurare i caratteri, nel tentativo di dare ordine a un'industria dove ogni fonderia stabiliva la propria dimensione dei caratteri e la terminologia. Sfortunatamente, tale sistema non trovo alcun supporto. Nel 1764 Fournier pubblicò il ''Manuel typographique'', un handbook illustrato sull'arte del della fusione dei caratteri e della stampa. [[François-Ambroise Didot]] rifinì il sistema a punti di Fournier rendendolo più accettabile. Fu il primo a identificare la misura dei caratteri esclusivamente in punti piuttosto che con il vecchio sistema di nomi, come pica, primer, nonpareil, e così via. Il figlio di François, [[Firmin Didot]], è riconosciuto per aver progettato il primo tipo di carattere che classifichiamo come ''modern''. Con l'introduzione dei caratteri moderni, i tipi di carattere come ''Baskerville'' sono ora classificati come ''transitional'', in quanto costituiscono un ponte fra quelli old style e quelli modern.
 
[[Giambattista Bodoni]] fu uno fu uno dei designer di tipi di carattere e stampatori più riconosciuti. All'età di 28 anni, venne invitato a Parma dal duca Ferdinando e gli fu chiesto di aprire una stamperia privata e una fonderia di caratteri. L'operazione fu chiamata ''«Stamperia Reale''» e fu generosamente sussidiata dal duca. Fu qui che Bodoni progettò i suoi famosi tipi di carattere. Essi mostrano molte delle stesse caratteristiche trovate in quelli di Didot, pochi anni prima. A causa della fama di Bodoni come stampatore, è il suo nome, piuttosto che quello di Didot, che è più spesso associato al design moderno dei tipi di carattere. Gran parte della fama di Bodoni risiede nella stampa superba delle sue pagine di Orazio e Virgilio e dell'edizione in due volumi del ''Manuale tipografico''. Usando una carta liscia e dura, inchiostro nero ricco, caratteri larghi, e un generoso leading, Bodoni costruì layout che erano aperti, formali e scevri di decorazioni non necessarie.
 
Dal 1700 la stampa si insediò bene anche nelle colonie americane, e nel 1704 venne pubblicato da [[John Campbell (editore)|John Campbell]], il primo quotidiano ''Boston News-Letter''. Fu tentata la pubblicazione di un giornale precedentemente nel 25 settembre del 1690, ma su soppresso dal governo dopo solo un singolo numero. Ma il più importante stampatore nell'America coloniale, maggiormente ricordato oggi come statista e firmatario della Dichiarazione di Indipendenza, fu [[Benjamin Franklin]].
 
==== Lo sviluppo successivo della tipografia nell'Ottocento ====
La seconda rivoluzione industriale provocò uno spostamento delnel ruolo sociale ed economico della comunicazione tipografica. Prima del XIX secolo, la sua funzione dominante era la disseminazione di informazioni attraverso i libri e i giornali. La crescente velocità e i bisogni di una comunicazione di massa di una società sempre più urbana e industrializzata produsse una rapida espansione di stamperie, pubblicità, e poster. Erano richiesti: una scala più ampia, un maggiore impatto visivo, una nuova tangibilità e dei nuovi caratteri espressivi, e la tipografia che lentamente si era evoluta dalla scrittura a mano non riusciva più a soddisfare questi bisogni.
 
Non bastava più che le ventisei lettere dell'alfabeto funzionassero come simboli fonetici. L'età industriale trasformò questi segni in forme visive astratte, che proiettassero forme concrete e potenti dal contrasto forte e dalla dimensione ampia. Allo stesso tempo, gli stampatori [[Stampa a rilievo|rilievografici]] si confrontarono in una crescente competizione con gli stampatori [[Litografia|litografici]], i cui artigiani creavano una lastra direttamente dallo schizzo di un artista e producevano immagini e lettere limitate solo dall'immaginazione dell'artista. Gli stampatori rilievografici si rivolsero alle fonderie di caratteri tipografici per espandere le proprie possibilità di progettazione. I primi decenni del XIX secolo videro un'esplosione senza precedenti di nuovi design di caratteri.
 
È stato probabilmente [[William Caslon]] il "nonno" di questa rivoluzione.<ref name=":0" /> Sembrava che i fusori inglesi di caratteri stessero provando a inventare ogni possibile permutazione fra i design, modificando forme o proporzioni e applicando ogni tipo di decorazione ai propri alfabeti. Nel 1815, [[Vincent Figgins]] mostrò alcuni stili che si proiettavano verso l'illusione delle tre dimensioni e che apparivano come oggetti "ingombranti" piuttosto che segni a due dimensioni. Questa modalità si dimostrò di successo, e i libri d'esemplari, specialmente in Germania, iniziarono a mostrare cloni in prospettiva per ogni stile immaginabile. I fusori di caratteri variarono anche la profondità dell'ombreggiatura, producendo di tutto: da ombre a matita sottili, a prospettive profonde. Poiché alcune tecniche - fra cui prospettive, outline, reversing, expanding, e condensing - potevano moltiplicare ogni tipo di carattere in un caleidoscopio di variazioni, nelle fonderie proliferò dunque la creazione di nuovi tipi di carattere. La meccanizzazione dei processi di produzione, durante la seconda rivoluzione industriale, rese l'applicazione delle decorazioni più economica ed efficiente. Designer di arredamento, di oggetti domestici, e anche di tipi di carattere si divertirono a destreggiarsi nella complessità della progettazione. Presto, immagini, motivi vegetali, e design decorativi saranno applicati sulle lettere ovunque, in Europa e negli Stati Uniti.
 
Un'altra grande innovazione nella tipografia dei primi anni dell'Ottocento, il carattere ''sans-serif'', fece il suo modesto debutto in un libro d'esemplari del 1816, pubblicato da [[William Caslon IV]].
 
==== La meccanizzazione della fabbricazione della carta ====
Dalla fine del XVIII secolo, la domanda di carta divenne così grande che le fabbriche di carta fatta a mano non potevano più risponderecompetere. Il tempo rese possibile la meccanizzazione del processo di creazione della carta. Uno degli sviluppi che resero possibile la meccanizzazione fu lo schermo convogliatore, simile a quello utilizzato da Baskerville. Il convogliatore permetteva alla carta di essere prodotta in lunghi fogli in un processo continuo.<ref name=":2" />
 
La prima macchina per fabbricare la carta fu progettata nel 1798 dal francese [[Louis Nicolas Robert|Nicholas Louis Robert]]. Sfortunatamente, a causa di complessità finanziare e politiche, non fu mai elaborata e l'iniziativa si spostò in Inghilterra.
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==== L'Arts and Crafts Movement ====
[[File:William Morris Faces Type Specimen (7944474882).jpg|miniatura|290x290px|Pagina che mostra diversi tipi di carattere creati da William Morris]]
Come detto, all'inizio del XIX secolo ci fu una domanda maggiore di carta, quindi di stampe. L'esempio più fineraffinato di questo nuovo interesse fu la stampa dell'edizione in nove volumi illustrata delle opere di Shakespeare nel 1810, da parte di [[John Boydell|John]] e [[Josiah Boydell]] e [[William Bulmer]]. Il tipo di carattere impiegato, di design transitional ma con tendenze moderne, fu progettato da William Martin, che imparò il mestiere mentre lavorava per [[John Baskerville]].
 
Il primo vero tipo di carattere moderno britannico fu intagliato a Glagsow, Scozia, da [[Richard Austin (tipografo)|Richard Austin]], per la fonderia di John Bell. Il design di Austin divenne un modello per altri tipi di carattere, che sono oggi chiamati ''Scotch Modern''.
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A partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, la qualità della produzione dei libri peggiorò: i libri erano scarsamente progettati, la carta era di inferiore qualità, e il processo di stampa e i tipi di carattere non erano più buoni. Sembrerebbe che tutto quell'orgoglio che i primi stampatori provavano nel loro mestiere, sia stato perso con la meccanizzazione. Il primo passo per reagire a questa situazione fu fatto nel 1844 da [[William Pickering]] della Chiswick Press quando decise di impostare ''The Diary of Lady Willoughby'' con l'originale tipo ''Caslon'', piuttosto che accettare i tipi di carattere disponibili inglesi poveramente disegnati.
 
Circa mezzo secolo dopo, [[William Morris]], un leader dell'[[Arts and Crafts|Art and Crafts Movement]], fece il prossimo importante passo. Ispirato dal lavoro della Chiswick Press, e influenzato dai manoscritti medievali e incunabula, Morris fondò la Kelmscott Press e procedette a progettare i propri tipi di carattere e a stampare libri. Per il suo primo tipo di carattere, Morris nel 1888 considerò l'''Eusebius'' di Nicholas Jenson per ispirarsi e creò un tipo di carattere ''Venetian Old Style'', che chiamò ''Golden'' e che utilizzò per stampare ''The Golden Legend''. Per un'edizione delle opere di Geoffrey Chaucer, Morris creò un tipo dal taglio più gotico che chiamò ''Chaucer''. William Morris è stato un'ispirazione per un'intera generazione di designer dalla mente affine. Essi seguirono il suo esempio, fondando la propria stamperia e stampando edizioni limitate di libri raffinati. Questo impegno, oggi noto come il Private Press Movement, portò a un rinnovato interesse nel design dei tipi, nel design del libro, e nella stampa raffinata. Tutto questo darà i suoi frutti nel secolo successivo.
 
==== La stampa popolare e l'ascesa degli illustratori ====
La stampa popolare - romanzi, riviste, e giornali, cioè materiale di interesse di una larga porzione di pubblico - si espanse rapidamente durante il XIX secolo. Poiché crebbe la domanda per materie stampate, così crebbero anche le opportunità per illustratori e artisti di belle arti. In questo periodo, c'era che una minore distinzione fra belle arti e arti commerciali, e come risultato, alcuni degli artisti mondiali di punta, crearono illustrazioni per libri e riviste.
 
In Inghilterra, Charles Dickens accolse in servizio [[George Cruikshank]] e [[Phiz|Habelot Browne]], meglio conosciuto come Phiz. Lewis Carroll, o Charles Dodgson, si rivolsero al talento di [[John Tenniel|Sir John Tenniel]] nel 1865 per illustrare ''Alice's Adventures in Wonderland'' e successivamente, ''Trough the Looking Glass''. Altri illustratori inglesi degni di nota furono Charles Keane, [[George du Maurier|George Du Maurier]], e [[Aubrey Beardsley]]. Alcuni di questi artisti ottennero la propria prima fama per i loro contributi a ''Punch, The London Illustrated News'', e ''The Yellow Book''.
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==== La nascita della pubblicità ====
[[File:XIX types advertising.jpg|miniatura|374x374px|Tipi di carattere utilizzati nelle pubblicità nel XIX secolo]]
Gli Stati Uniti, come l'Inghilterra e altre nazioni industrializzate, sperimentarono gli effetti drammatici della seconda rivoluzione industriale. Con la crescita della produzione e del commercio, ci fu una rapida espansione nella demografia e nella domanda di lavoratori che potesserosapessero leggere e scrivere. Con l'aumento dell'alfabetizzazione, aumentò anche l'interesse per materie di lettura più variegate. Questo bisogno fu accolto da una vasta tipologia di stampe popolari, cioè quotidiani, riviste illustrate, romanzi economici, e dalla fine del secolo, strisce a fumetti. I produttori realizzarono in fretta che la stampa popolare era il veicolo perfetto per vendere i prodotti alle masse. Da qui crebbe una nuova professione -: l'advertising (in italiano "pubblicità").
 
La pubblicità tentò di risolvere un grande problema generato dalla rivoluzione industriale - portare i prodotti fuori dagli scaffali. A differenza della pratica preindustriale di fare prodotti personalizzati, con la rivoluzione industriale i prodotti erano già pronti per essere venduti nei negozi senza uno specifico compratore in mente. Doveva essere fatta una richiesta per tutti i nuovi prodotti che sarebbero usciti dalle fabbriche. Sempre più persone impararono a leggere, e venne perciò naturale vendere beni attraverso pubblicità piazzate nelle stampe popolari e negli elenchi commerciali.<ref name=":2" /> Da qui crebbe la prima advertising agency.
 
Nei primi anni del XIX secolo, comprare degli spazi in giornali e riviste, era una pratica comune per individui e ditte interessate nel posizionare pubblicità fra le pagine. Tutto questo cambiò nel 1841 quando [[Volney B. Palmer]] ebbe la brillante idea di comprare lo spazio all'ingrosso e dopo venderlo al dettaglio. In effetti, Palmer aveva appena creato la prima agenzia pubblicitaria americana. La prima agenzia più importante prese avvio in Philadelphia quando [[Francis Wayland Ayer]], un giovane insegnante di scuola che aveva lasciato il college a causa di problemi economici, fondò la propria agenzia nel 1869 all'età di 21 anni. Piuttosto che utilizzare il proprio nome, Francis chiamò l'agenzia con quello di suo padre, Nathan Wayland Ayer, sperando che i propri clienti fossero un po' più sicuri di fare affari con un uomo così giovane. Quella della [[N. W. Ayer & Son]] fu un storia di successo nel XIX secolo. L'agenzia iniziò lentamente a vendere spazi in un gruppo di settimanali religiosi, mae in seguito crebbe velocemente e prosperò. N. W. Ayer & Son fu la prima agenzia che rappresentasse gli interessi degli inserzionisti piuttosto che quelli delle pubblicazioni, comprando gli spazi per i propri clienti e chiedendo una commissione fissa, un sistema ancora in uso oggi. Fu anche la prima agenzia ad assumere copywriters e art directors, a fare ricerche di mercato, e a installare un dipartimento di pubbliche relazioni.
 
Con la domanda crescente di materie stampate, fu mossa una costante pressione ai compositori tipografici per meccanizzare le proprie operazioni, che non erano cambiate dai tempi di Gutenberg. Il bisogno fu sentito particolarmente nell'industria dei giornali, dove un gran numero di pezzi tipografici dovevano essere impostati in brevi periodi di tempo.
 
Con il trascorrere del secolo, la pubblicazione dei libri perse la propria supremazia, passandola alla stampa di giornali, periodici, cataloghi, volantini, e altri materiali pubblicitari. Con questo spostamento, crebbe la domanda di tipi di carattere che attraessero l'attenzione del lettore per vendere prodotti e servizi. Molti dei tipi di carattere che esistevano allora erano stati creati per i libri. Erano generalmente tranquilli e non intrusivi - esattamente l'opposto di quanto ora era richiesto. Gli inserzionisti volevano tipi di carattere che fossero nuovi, grandi e appariscenti. I designer tipografici accettareaccettarono la sfida, producendo il più feroce assortimento di tipi di carattere mai visto - da condensed a expanded, da semplici a elaborati.
 
==== La [[litografia]] e la [[cromolitografia]] ====
[[File:Unclesamwantyou.jpg|miniatura|144x144px|Lo [[Zio Sam]], una delle cromolitografie più famose della storia.]]
Nei primi anni del XIX secolo, la litografia divenne popolare grazie ad artisti come Delacroix e Daumier. Gli stampatori trovarono il processo attraente per creare riproduzioni in bianco e nero di mappe, spartiti, e illustrazioni. Le stampe erano dopo vendute separatamente o rilegate in libri con il testo stampato in formato rilievografico. Mentre la stampa rilievografica era la scelta preferita per le stampe testuali e le incisioni lignee in bianco e nero, perse molto della sua preferenza quando si iniziò a stampare con più di un colore. La litografia, d'altra parte, era l'ideale in quanto la separazione e la registrazione dei colori poteva essere fatta con relativa facilità e piccole spese. Dalla metà del secolo, la litografia a colori, o cromolitografia, divenne estremamente popolare, con stampe in edizioni deluxe contenenti circa trentadue pietre di differenti colori e tinte. Forse gli esempi più drammatici di cromolitografia sono i poster pubblicitari stampate con grandi pietre litografiche durante la seconda metà del secolo. Fra i più conosciuti designer di poster ci sono gli artisti francesi [[Jules Chéret|Jules Cheret]], [[Eugène Grasset]], [[Théophile Alexandre Steinlen|Thèophile Steinlen]], [[Alfons Mucha|Alphonse Mucha]], e [[Henri de Toulouse-Lautrec]]. In Inghilterra, William Nicholson e [[James Pryde]] lavorarono in anonimato sotto il singolo nome dei [[Begarstaff Brothers]]. I designer americani di punta furono [[Louis Rhead]], [[Edward Penfield]], [[William Bradley|Will Bradley]], [[Maxfield Parrish]], e [[Ethel Reed]].
 
== Note ==