Basilica di San Paolo Maggiore: differenze tra le versioni

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Nel 1538 il viceré [[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga|Pedro de Toledo]] diede in concessione la basilica a [[Gaetano Thiene]], il quale vi si insediò con i [[chierici regolari teatini]]. Questi tuttavia solo molti anni dopo, nei primi anni ottanta del Cinquecento, dunque dopo la morte di Thiene, avviarono una vasta campagna di ricostruzione affidata al progettista [[Francesco Grimaldi]].<ref name=T198/> La prima parte ad essere edificata fu il grande [[transetto]] con la profonda [[abside]] poligonale, successivamente, dopo una breve interruzione, i lavori furono continuati da parte [[Giovan Battista Cavagna]],<ref name=T198/> responsabile della costruzione della navata centrale e, a partire dal 1625, da [[Giovan Giacomo di Conforto]],<ref name=T198/> che si occupò di costruire le navate laterali. I lavori di restauro terminarono definitivamente nel 1630.
[[File:Chiesa San Paolo Maggiore - Tempio dei Dioscuri (Celano 17241692).jpg|thumb|La facciata prima del crollo del 1688]]
 
Intorno alla prima metà del Cinquecento, la chiesa incontrò [[Sant'Andrea Avellino|Andrea Avellino]] il quale entrò in San Paolo come postulante. Nel 1567, padre don Andrea Avellino venne nominato preposito di San Paolo Maggiore e ricoprì questo ruolo nei successivi dieci anni. Nel maggio del 1585, dopo i tumulti scoppiati a [[Napoli]] a seguito dell'uccisione del capo popolo [[Giovanni Battista Starace]] da parte della folla inferocita, il santo si operò come mediatore e mise a disposizione dei bisognosi le risorse del suo ordine. Oggi, le spoglie del santo sono presenti all'interno della basilica.