Duomo di Ivrea: differenze tra le versioni

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===La cripta e gli affreschi antichi===
 
[[File:Ivrea Duomo Cripta 04.JPG|thumb|Un capitello della cripta]]
 
Si accede alla cripta dalla navata sinistra all'altezza del presbiterio. Sopra la porta d'ingresso, tra due grandi colonne in laterizio della basilica warmondiana, si nota un affresco del XV secolo con ''la Madonna delle Grazie, un santo vescovo e [[San Bernardo di Mentone]]'': il santo vescovo è raffigurato nell'atto di presentare alcuni fedeli alla Madonna, mentre il Bambino si protende verso di loro; san Bernardo viene mostrato con l'abito degli agostiniani, nell'atto di tenere, secondo la usuale [[iconografia]], il [[demonio]] al guinzaglio.
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Molti sono gli affreschi sopravvissuti all'interno della cripta. Quello più antico, databile al XIII secolo<ref>In F. G. Ferrero, E. Formica, op. cit. in bibliografia, la datazione viene anticipata alla metà del XII secolo</ref>, raffigura una ''Madonna col Bambino tra un santo vescovo e un santo monaco''. La Madonna riecheggia, con la ieratica postura della ''Madonna Theotokòs'', iconografie [[Arte bizantina|bizantine]], mentre la figura attentamente eseguita del santo vescovo (Warmondo?) si lascia ammirare per il suo portamento e la sua fierezza<ref>A. Moretto op. cit. in bibliografia, pag. 50-51</ref>. Troviamo poi all'estremità orientale della cripta un affresco raffigurante un ''[[Gaudenzio di Novara|San Gaudenzio]]'' dal volto alquanto sereno, (affresco che doveva sovrastare un piccolo altare dedicato al santo [[eporediese]])<ref>G. Boggio, op. cit., pag. 237-38</ref>. Posti su due facce del pilastro di fondazione del campanile meridionale troviamo due figure (una alquanto mutila) di ''santi guerrieri'' con armature e insegne, forse dell'[[ordine di San Maurizio]]<ref name="Sito Ivrea Cattedrale">Vedasi la pagina LA DECORAZIONE INTERNA AFFRESCHI al [http://www.ivreacattedrale.it/storia.php Sito Ivrea Cattedrale] curato dall'associazione Associazione Cattedrale Sancta Maria de Yporegia. Sito consultato il 28-11-2009</ref>. Citiamo ancora gli affreschi nell'absidiola sud della cripta, probabile opera giovanile di [[Giacomino da Ivrea]], che raffigurano una ''Vergine del latte con Sant'Antonio abate, San Cristoforo e San Sebastiano'' e un'''Annunciazione'' ricavata nel prospetto dell'arco<ref>L'attribuzione a Giacomino da Ivrea e un'ipotesi di datazione verso il [[1426]] sono contenute in A. Moretto op. cit., pag. 92-93</ref>.
 
[[File:Ivrea Duomo Affresco Pietro Lussemburgo.jpg|thumb|upright|Scala deambulatorio, ''Miracolo di una resurrezione compiuta dal Beato [[Pietro di Lussemburgo]]'', (XV secolo)]]
 
Usciti dalla cripta, lungo la scala che porta al deambulatorio si osserva un interessante affresco con il ''Miracolo di una resurrezione compiuta dal Beato [[Pietro di Lussemburgo]]'', dipinta da un ignoto pittore della seconda metà del XV secolo. Il Beato, patrono di [[Avignone]], è riconoscibile dallo stemma posto sull'urna ed è ritratto in abiti cardinalizi, mentre un angelo gli pone sul capo il [[galero]]. Interessante è il confronto con la [http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Meister_der_Piet%C3%A0_von_Avignon_001.jpg tavola della ''Visione del Beato Pietro di Lussemburgo''] realizzata dal cosiddetto Maître de la Pietà d'Avignon e conservata al [[Musée Calvet]] di Avignone.
 
Proseguendo lungo il deambulatorio incontriamo, inglobati nel muro dell'abside, colonne e capitelli (ricavati verosimilmente dell'antico tempio romano) che furono già utilizzati nella costruzione della chiesa di fine IV – inizio V secolo. Tra tali colonne si nota anche la lapide che ricorda la ristrutturazione warmondiana, coeva alla ristrutturazione stessa.
 
[[File:Ivrea Duomo Deambulatorio Santo Martire.jpg|left|upright|thumb|Deambulatorio, [[Maestro di Oropa]] (?), ''Santo Martire'', (inizio XIII secolo)]]
 
Molteplici, anche se spesso alquanto mutilati, sono gli affreschi che si incontrano sulle pareti del deambulatorio e che sarebbero meritevoli di uno studio accurato. La figura di un santo affrescata sul pilastro del campanile meridionale mostra un giovane dalla folta chioma e vestito con eleganza, che tiene in mano la palma del martirio: Il dipinto è stato attribuita al [[Maestro di Oropa]]<ref name="Sito Ivrea Cattedrale"/>, artista operante nei primi anni del XIV secolo. Tra le altre cose si possono menzionare la figura di un ''[[Cristo Pantocratore]]'' circondato dai ''[[Tetramorfo|simboli degli evangelisti]]''; i frammenti di un ''Giudizio Universale'', una ''Adorazione dei Magi'' e, nell'[[infradosso]] di un arco, alcune suggestive figure fantastiche e mostruose, tipiche dei [[Bestiario|bestiari]] medievali.