Ottonario: differenze tra le versioni
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Nella [[metrica]] italiana, l<nowiki>'</nowiki>'''ottonario''' è un verso nel quale l'[[accento (linguistica)|accento]] principale si trova sulla settima [[sillaba]]: quindi, se l'ultima parola è piana comprende otto sillabe, mentre se è tronca o sdrucciola ne ha rispettivamente sette oppure nove.<ref>{{cita libro|curatore=Gian Luigi Beccaria|titolo=Dizionario di linguistica|editore=Einaudi|edizione=2.|anno=2004|isbn=9788806169428|pp=561}}</ref>▼
▲Nella [[metrica]] italiana, l<nowiki>'</nowiki>'''ottonario''' è un verso nel quale l'[[accento (linguistica)|accento]] principale si trova sulla settima [[sillaba]]: quindi, se l'ultima parola è piana comprende otto sillabe, mentre se è tronca o sdrucciola ne ha rispettivamente sette oppure nove.
Gli accenti metrici si collocano normalmente
L'ottonario è stato definito "il verso più appiccicoso della lingua italiana", perché la sua accentazione rimane molto impressa e risulta sempre cantilenante. Infatti è molto usato nelle filastrocche: un esempio famoso è ''[[Il Signor Bonaventura]]'' di [[Sergio Tofano]]:
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== Nella metrica portoghese ==
L'ottonario è usato dal maggior poeta portoghese del [[secolo XX]], [[Fernando Pessoa]], che lo trasforma in una sorta di metro "drammatico", certo meno "cantabile" rispetto agli esempi italiani.
==Note e riferimenti ==
<references />
== Altri progetti ==
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