Nikita Sergeevič Chruščëv: differenze tra le versioni

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|Nome =
|Immagine = Nikita Khrushchev in WW2.jpg
|Didascalia = ChruščёvChruščëv in uniforme durante la Seconda guerra mondiale
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 15 aprile [[1894]]
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Le aperture di Chruščëv portarono alla rivolta democratica dell'[[Ungheria]].
 
La cosiddetta [[Rivoluzione ungherese del 1956]] però acquisì connotati antisovietici che destarono la paura di ChruščёvChruščëv di essere rovesciato dagli stalinisti ([[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]], ad esempio) che già mordevano il freno e che difficilmente gli avrebbero perdonato di avere "perso l'Ungheria". Questa paura era assai più giustificata delle vecchie e tradizionali visioni staliniste dell'"accerchiamento", e che non erano così presenti in un ChruščёvChruščëv convinto della coesistenza pacifica. Così Chruščëv diede il via all'invasione dell'Ungheria per reprimerne la rivolta continuando così quella politica oppressiva di stampo stalinista che lui aveva pubblicamente ripudiato.
 
Nel [[1961]] Chruščëv approvò poi il piano per la costruzione del [[muro di Berlino]] proposto da [[Walter Ulbricht]], ''leader'' della [[Repubblica Democratica Tedesca|Germania Est]], allo scopo di arrestare le ormai massicce emigrazioni clandestine verso l'Occidente. Infatti, la quasi totalità dei cittadini della [[Germania Est]] che, a partire dalla divisione della [[Germania]], erano passati clandestinamente alla parte occidentale, stimati attorno ai 3 milioni, lo avevano fatto attraverso [[Berlino]]: la città era divisa in due zone, una di influenza sovietica e una occidentale, con ampie possibilità di transito in entrambe le direzioni.
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Chruščëv si trovò in grandi difficoltà all'interno del suo partito dopo l'insuccesso nella gestione della [[Crisi dei missili di Cuba|crisi di Cuba]], in seguito alla quale la flotta russa che trasportava missili per il governo filosovietico di Cuba dovette fare un rapido dietro-front di fronte al blocco navale imposto dagli Stati Uniti. La sua caduta fu apparentemente il risultato di una cospirazione da parte dei capi del partito, irritati dalla sua politica estera che mise in imbarazzo il partito e l'URSS stessa nello scenario internazionale. Il [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] accusò Chruščëv di aver commesso errori politici durante la [[crisi dei missili di Cuba]] nel [[1962]] e di aver organizzato male l'economia sovietica, soprattutto nel settore agricolo. Inoltre un episodio che non poté passare inosservato fu la visita, da parte della figlia e del genero di Chruščëv, a [[papa Giovanni XXIII]] a [[Città del Vaticano]], forse avvenuta senza aver consultato il partito. Tale iniziativa poteva essere considerata un cedimento nella dottrina comunista dell'epoca.
 
I cospiratori, guidati da [[Leonid Brežnev]], [[Aleksandr Šelepin]] e dal capo del [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] [[Vladimir Semičastny]], portarono alla deposizione di ChruščёvChruščëv nell'ottobre [[1964]], quando si trovava a [[Pitsunda]]. I cospiratori convocarono un consiglio speciale del [[Praesidium del Comitato centrale del PCUS|Presidium del Comitato Centrale]] e quando Chruščëv arrivò, il 13 ottobre, il Consiglio votò a favore delle sue dimissioni da ogni incarico nel partito e nel governo. Il 15 ottobre [[1964]] il Presidio del [[Soviet Supremo]] accettò le dimissioni di Chruščëv da premier dell'[[Unione Sovietica]].
 
In seguito alle sue dimissioni, Chruščëv trascorse il resto della sua vita come pensionato a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Rimase nel comitato centrale fino al [[1966]]. Per il resto della sua vita fu guardato a vista dal KGB, ma non si dedicò ad altro che alle sue memorie e ad altri affari di minore importanza riguardanti l'Occidente. Morì a Mosca l'11 settembre [[1971]] per [[Infarto miocardico acuto|attacco cardiaco]] e fu seppellito al [[cimitero di Novodevičij]]. Gli furono negati i [[funerali di Stato]] e la [[sepoltura]] dentro al [[Cremlino di Mosca|Cremlino]].