Sergio Vacchi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: elimino categorie (vedi), typos fixed: i : → i:
Riga 49:
Tra il 1962 e il 1968 dipinge tre cicli pittorici, superando l'Informale e aggiornando il suo personale discorso sul sociale: '' Il Concilio'', ''La morte di Federico II di Hohenstaufen'' e ''Galileo Galilei semper'', quest'ultimo sul tema del potere.
 
Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra ''[[Contemporary Italian Paintings]]'', allestita in alcune città [[Australia|australianeaustralia]]ne<ref>{{Cita web|url = http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=mostre&id=33&ricerca=|titolo = Contemporary Italian Paintings|sito = www.quadriennalediroma.org|accesso = 28 febbraio}}</ref>.
 
{{Citazione necessaria|Nel 1964 la Biennale di Venezia dedica a Vacchi una sala personale.
Riga 60:
 
=== 1969 - 1989 ===
Gli anni settanta e ottanta sono intensi di lavoro e manifestazioni: si susseguono numerose le esposizioni nelle gallerie italiane e aumentano i saggi critici di storici ede amici. Nel 1973 a Roma la Galleria il Gabbiano espone la tela ''Finisterre l'ultimo quadro del ciclo del Pianeta eseguito nel 1972.''
 
Nel 1974 il suo immaginario pittorico continua ad evolversi con un nuovo ciclo, quello delle ''Piscine lustrali'': sono tele dense di contenuti sensuali ed erotici in cui compaiono le presenze costanti di tre-colonne fallo avviluppate in un'atmosfera cupa e desolata. Rari e solitari personaggi abitano questi spazi nebulosi e fumosi, in cui le esalazioni delle piscine ormai inquinate ede infette ci riportano alla memoria gli inferi danteschi.
 
Sempre nel 1974 Vacchi è presente alla mostra ''Itinerario mitologico'' con catalogo a cura di Giuliano Briganti presso la Galleria dell'Oca di Roma insieme a Boecklin, de Chirico e Savinio.
Riga 76:
Sempre negli anni Ottanta inizia il ciclo delle ''Porte iniziatiche'', si tratta di vere porte di legno che l'artista usa come supporto di pittura; la porta in questo caso è vista come simbolo di ambiguità: movimento doppio, metafora degli arrivi e delle partenze, del passato e del futuro.
 
Dal 1983 al 1986 Vacchi è impegnato in un nuovo ciclo ''Stanze della Nekyia.''. Sono personaggi rappresentati in luoghi chiusi, appunto in interni di stanze, circondati da pochi oggetti; l'utilizzo dell'oro va aumentando in queste tele che acquistano preziosità grazie anche alla trattazione minuziosa degli sfondi.
 
Nel 1988 Vacchi riscopre ''Marcel Proust'': lo rilegge e inevitabilmente lo reinterpreta. Nascono una serie di dipinti su questo grandissimo letterato: il pittore lo raffigura più volte danzante, circondato da ballerini spettrali, mentre cinge come compagna di ballo una ''guerriere'' a testimonianza della solitudine del genio, dell'estraniamento.
 
Negli anni ottanta, realizza anche una serie di ritratti, lavoro che ha continuato fino al primo decennio del duemila; si tratta di immagini di amici e personaggi da lui amati e ammirati : Samuel Beckett, Franz Kafka, Alberto Savinio, Francesco Arcangeli, Giuliano Briganti, Roberto Tassi, Otto Dix, Greta Garbo, Francis Bacon e molti altri.
 
=== 1990 - 2000 ===
Riga 89:
Nel 1993 l'artista inizia un nuovo ciclo pittorico intitolato Leonardo Codice Verso. Il ritorno e l'andata. Queste tele narrano un surreale ritorno di Leonardo da Vinci in Italia, nella nostra epoca tecnologica.
 
Nel 1994 il Palazzo della Permanete di Milano ospita la mostra: ''Sergio Vacchi. Itinerario nei suoi miti. 1948-1993'' con contributi critici di Barbara Rose, Francois Dossier, Erich Steingraber.
 
Nel 1996 la Galleria Spazio Italia di New York organizza una personale dal titolo ''Sergio Vacchi. Virtual life,'', presentata dalla critica Barbara Rose.
 
Nello stesso anno la mostra antologica allestita al Palazzo della Permanente di Milano, viene spostata al Boca Raton Museum di Miami (Florida).
 
Nel 1997 Vacchi compie un nuovo trasferimento: lascia Roma per andare a vivere in Toscana, nei dintorni di Siena. Qui, presso il Castello di Grotti nasce la Fondazione Sergio Vacchi con lo scopo di realizzare attività multidisciplinari: mostre, conferenze, spettacoli teatrali, concerti.
 
In questi anni l'artista continua ad eseguire ritratti di amici e soprattutto intensifica quelli attribuiti alla mitica Greta Garbo che diviene protagonista di un nuovo ciclo: la vita camaleontica di questa grande attrice, il suo travestitismo e bisogno di distanza dalla vita mondana hollywoodiana, stimolano la creatività di Vacchi.
Riga 103:
Nel 2002 dodici disegni e un autoritratto vengono acquisiti dal museo degli Uffizi.
 
Nello stesso anno si tiene a Palazzo Ricci di Macerata, in occasione del V premio Scipione conferito a Sergio Vacchi, la mostra ''Sergio Vacchi. Il percorso avulso fra 1948 e 2002,'', a cura di Enrico Crispolti.
 
Sempre nel 2002 viene presentato al Circolo Artistico di Bologna, l'emblematico dipinto ''Il Quadrato Magico,'', una grande tela si sintesi e comunicazione, di arcani simboli e presagi futuri.
 
Nel 2003 si inaugura alla Galleria Comunale d'Arte, Palazzo del Ridotto di Cesena, l'antologica ''Greta Garbo e Sergio Vacchi nel Palazzo del Ridotti di Cesena.''
Riga 118:
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.fondazionevacchi.it/ Fondazione Vacchi]
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|pittura}}
[[Categoria:Pittori legati a Bologna]]