Eos (divinità): differenze tra le versioni

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'''Eos''' è una figura della [[mitologia greca]], dea dell'[[aurora (giorno)|aurora]].
 
[[Esiodo]] la indica come figlia di due [[Titano (mitologia)|titani]]: [[Iperione (mitologia)|Iperione]] e [[Teia (mitologia greca)|Teia]]. Era sorella di [[Elio (mitologia)|ElioHelios]] (il [[Sole]]) e di [[Selene]] (la [[Luna]]). È moglie di [[Astreo]], col quale ha generato i [[vento|venti]] [[Zefiro]], [[Borea]], [[Noto (Astreo)|Noto]] ed [[Apeliote]]. In seguito generò anche [[Phosphoros]].
 
Tra i primi amanti di Eos si nomina lo stesso [[Zeus]], da cui ebbe una figlia di nome [[Ersa (mitologia)|Ersa]] (o Erse), dea della [[rugiada]], altrove ritenuta figlia del padre degli dei e di Selene, sorella di Eos.
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Così, un giorno, la dea lo rapì e lo condusse con sé, rivolgendosi poi a Zeus affinché gli concedesse l'[[immortalità]]. Dalla loro unione nacquero due figli, [[Emazione]] e [[Memnone (mitologia)|Memnone]], ucciso da [[Achille]] durante l'[[Guerra di Troia|assedio di Troia]]. Da quel giorno la dea dell'aurora piange inconsolabilmente il proprio figlio ogni mattina, e le sue lacrime formano la [[rugiada]].
 
Un altro suo amante mortale fu [[Cefalo (mitologia)|Cefalo]], marito di [[Procri]]. Secondo [[Esiodo]] i due avrebbero generato [[Fetonte]], altrove ritenuto figlio di [[Elio (mitologia)|ElioHelios]] e [[Climene]].
 
[[Omero]] la chiama "la dea dalle rosee dita" per l'effetto che si vede nel cielo all'alba.