Masaniello: differenze tra le versioni

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[[File:Lapide Masaniello.jpg|upright=0.9|thumb|Lapide commemorativa nella [[Basilica del Carmine]].]]
Un anonimo poeta compose:
<div align="center">{{Citazione|''È muorto chi lu Nobile ha smaccato,<br />È muorto chi ha cresciuto li panelle,<br />È muorto chi ha strette li Gabelle,<br />È muorto chi nu Regno ha sorzellato.<br />Napole scuso tene e derropato<br />Chi l'ha fatto saglì 'ncopp' a li stelle;<br />L'accise co na mano de rebbelle<br />Nu panettiere<ref>Salvatore Catania, uno dei congiurati, era un panettiere.</ref> suggeco frustrato.<br />Che sbarione! S'amma stammatina,<br />Sta sera s'odia e se le fa gran guerra.<br />Mprimma s'onora, appriesso s'assassina.<br />Hoje se vede senza capa 'nterra,<br />Pe tutta la cetate se trascina;<br />Craje da Generalissimo s'attera.<ref>È morto colui che ha dato smacco al Nobile, / È morto colui che ha fatto crescere il peso delle panelle, / È morto colui che ha abbattuto le gabelle, / È morto colui che ha sollevato un Regno. / Napoli tiene nascosto e abbandonato / Colui che l'ha fatta salire alle stelle; / Lo ha ucciso con mano da congiurato / Un panettiere soggetto frustrato. / Quale errore! Si ama stamattina, / Stasera si odia e si fa gran guerra. / Prima si onora e poi si uccide. / Oggi si vede senza testa in giù, / E si trascina per tutta la città; / Domani da Generalissimo si seppellisce.''({{cita|Campolieti|p. 211}}; {{cita|Gurgo|pp. 108-109}}).</ref>}}</centerdiv>
 
Il corpo del capopopolo fu oggetto di una forma di venerazione religiosa: la [[litanie dei santi|litania]] che la folla recitò comprendeva anche un «Sancte Mas'anelle, ora pro nobis»<ref>{{cita|Campolieti|p. 206}}.</ref>; ed alcune donne, invocandolo come un redentore, cercarono di toccarne il corpo e di staccarne i capelli per conservarli come reliquie.<ref name="cita|Musi|p. 128"/> Alle tre del mattino, finita la processione, fu data sepoltura al feretro nella Basilica del Carmine, dove i resti di Masaniello rimasero fino al [[1799]]. In quell'anno, dopo aver represso violentemente la [[Repubblica Napoletana (1799)|rivoluzione napoletana]], [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] ne ordinò la rimozione e la dispersione allo scopo di cancellare il ricordo di ogni opposizione al potere regio. Sul luogo c'è oggi una lapide commemorativa fatta apporre dai [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Frati carmelitani]] nel [[1961]], in occasione del centenario dell'[[Unità d'Italia]].