Tratta atlantica degli schiavi africani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v1.43 - Disambigua corretto un collegamento - Paris
Riga 11:
Nello stesso periodo, gli europei entrarono in contatto con la pratica nordafricana di far schiavi i [[prigionieri di guerra]]. I re locali delle regioni nella zona dei moderni [[Senegal]] e [[Benin]] spesso [[baratto|barattavano]] questi schiavi con gli europei. Gli schiavi africani erano decisamente più adatti, dal punto di vista fisico, a sopportare il [[lavoro forzato]], perciò i portoghesi e gli spagnoli se li procurarono per mandarli nelle colonie americane, dando inizio al più grande commercio di schiavi della storia, quello attraverso l'[[Oceano Atlantico]]. La tratta degli schiavi attraverso l'Atlantico assunse rapidamente proporzioni senza precedenti, dando origine nelle Americhe a vere e proprie "economie basate sullo schiavismo", dai [[Caraibi]] fino agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] meridionali.
 
Il 16 giugno 1452 (ben prima, dunque, della scoperta europea delle Americhe) [[papa Niccolò V]] scrisse la [[Bolla pontificia|bolla]] ''[[Dum Diversas]]'', indirizzata al re del [[Portogallo]] [[Alfonso V del Portogallo|Alfonso V]], in cui riconosceva al re portoghese le nuove conquiste territoriali, lo autorizzava ad attaccare, conquistare e soggiogare i [[saraceni]], i [[paganesimo|pagani]] e altri nemici della fede, a catturare i loro beni e le loro terre, a ridurre gli indigeni in schiavitù perpetua e trasferire le loro terre e proprietà al re del Portogallo e ai suoi successori.<ref>Richard Raiswell, ''The Historical encyclopedia of world slavery'', p. 469</ref> Questo documento, con altri di simile tenore, venne usato per giustificare lo schiavismo. In seguito, tuttavia, la bolla ''[[Veritas Ipsa]]'' di [[papa Paolo III]] del 2 giugno 1537, conosciuta anche col nome di ''Sublimis Deus'' o di ''Excelsus'', [[scomunica]]va invece tutti coloro che ''"praefatos Indios quomodolibet in servitutem redigere aut eos bonis suis spoliare"'' ("tutti coloro che ridurranno in schiavitù gli indios o li spoglieranno dei loro beni"). In questa bolla il pontefice condannava le tesi [[Razzismo|razziste]], riconosce agli indiani, cristiani o no, la dignità di persona umana, vieta di ridurli in schiavitù e giudicava nullo ogni [[contratto]] redatto in tal senso. Il papa metteva così fine alle numerose dispute tra [[Teologia|teologi]] e università, soprattutto spagnole, circa l'[[Condizione umana|umanità]] degl'[[indios]] d'America e sulla possibilità di ridurli in schiavitù. Il papa, tenendo conto della dottrina teologica e della documentazione a lui pervenuta, volle porre fine alle dispute ed emanò il verdetto: «Indios veros homines esse» ("gli indios sono autentici uomini"). Soprattutto il commercio interessò le potenze protestanti, sebbene i cattolici spagnoli e portoghesi li acquistassero nelle colonie sfidando la scomunica.
 
Complessivamente, qualcosa come 12 milioni di schiavi attraversarono l'oceano (la stima è approssimata. La [[British Broadcasting Corporation|BBC]] parla di 11 milioni, l'[[Enciclopedia Britannica]] ritiene che la migrazione forzata fino al 1867 sia quantificabile tra 7 e 10 milioni<ref>{{cita web|url= http://www.britannica.com/blackhistory/article-24156|titolo= Enciclopedia Britannica|accesso=23 maggio 2009|lingua=en}}</ref>; l'''Encyclopedia of the middle passage'' fa una stima tra 9 a 15 milioni<ref>{{Cita|Toyin Falola; Amanda Warnock|Introduction XV|Falola_Warnock}}.<br />Il riferimento è consultabile su books.google.it: {{cita web|url=