Meganeura monyi: differenze tra le versioni

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|nome=''Meganeura monyi''
|statocons=fossile
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|didascalia=Ricostruzione grafica e olotipo di ''Meganeura''
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[[File:Meganeura monyi-Museum Toulouse.png|thumb|Fossile di ''M. monyi'' al Muséum di Tolosa.]]
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== Descrizione ==
L'aspetto di questo animale ricordava moltissimo quello di una [[libellula]], ma le sue dimensioni erano gigantesche: con un'apertura alare finodi aoltre 75 centimetri ed una lunghezza fino a 50, la meganeura éè probabilmenteuno ildei più grandegrandi insettoinsetti mai apparsoapparsi sulla Terra (anche se la specie del [[Permiano]] ''[[Meganeuropsis permiana]]'' è un altro buon candidato). SiLa trattavameganeura diera un animale predatore, che si cibava probabilmente di piccoli [[anfibi]] e altri [[insetti]]. Fossili di meganeura sono stati scoperti nelle miniere di carbone di [[Commentry]] in [[Francia]], nel [[1880]]. Cinque anni più tardi, il [[paleontologo]] francese [[Charles Brogniart]] descrisse e denominò il [[fossile]]. Un altro esemplare degno di nota fu scoperto a [[Bolsover]], nel [[Derbyshire]], nel [[1979]]. L'[[olotipo]] si trova nel [[Museo nazionale di storia naturale di Francia]] a [[Parigi]].
 
== Paleobiologia ==
[[File:Meganeuramodell.jpg|thumb|left|Ricostruzione di meganeura''Meganeura selysii''.]]
Controversie sono sorte sulla questione di come gli insetti del periodo [[Carbonifero]] fossero stati capaci di diventare così grandi. Il modo in cui l'ossigeno viene diffuso attraverso il [[sistema respiratorio]] tracheale pone un limite massimo alla taglia corporea, che però gli insetti carboniferi sembrano aver ben oltrepassato. Dapprima fu proposto<ref>{{cita pubblicazione| titolo= Le Vol de grands reptiles et insectes disparus semble indiquer une pression atmosphérique élevée | autore= Harlé É. | coautori= Harlé A.|anno = 1911 | rivista = Bulletins de la Société Géologique de France | volume = 11 | pp=118-121| lingua = fr}}</ref> che la meganeura potesse volare perché a quel tempo, nell'atmosfera, era presente più ossigeno dell'attuale venti per cento. Questa teoria fu abbandonata dagli scienziati successivi, ma ha ritrovato credito più di recente grazie a ulteriori studi nella relazione tra [[gigantismo]] e disponibilità d'ossigeno<ref>{{cita pubblicazione| autore= Chapelle G.| coautori = Peck L.S.| titolo= Polar gigantism dictated by oxygen availability| lingua = en | rivista = [[Nature]] | volume = 399 | pp=114-115 | data=13 maggio 1999|doi=10.1038/20099| url = http://www.nature.com/nature/journal/v399/n6732/abs/399114b0.html | abstract = X | accesso = 20 gennaio 2015}}</ref>. Se questa teoria fosse corretta, questi insetti giganti sarebbero stati pericolosamente suscettibili ai livelli di ossigeno improvvisamente decrescenti, e certamente non sarebbero potuti sopravvivere nella nostra atmosfera.