Cefalea: differenze tra le versioni

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La cannabis è stata da sempre usata in diversi modi nel trattamento sintomatico e profilattico dell'emicrania e di altri tipi di dolori alla testa. Alcuni medici, nel periodo che va dal 1842 al 1942, preferivano la cannabis ad altri trattamenti per gestire tali dolori. Questo è il motivo per cui questa pianta venne inclusa nelle farmacie occidentali dell'epoca<ref>{{Cita libro|autore=Andrews, G. and Vinkenoog, S.|titolo=The book of grass; An anthology on Indian hemp|url=http://catnews.org/FREE%20Pot%20Books/Book%20of%20Grass%20-%20An%20Anthology%20on%20Indian%20Hemp%20-%20George%20Andrews%20%5B1967%5D.pdf|anno=1967}}</ref>.
 
Molti studi contemporanei suggeriscono come la modulazione del sistema endocannabinoidale<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Matias Isabelle, Belluomo Ilaria, and Cota Daniela|anno=2016|mese=Luglio|titolo=The Fat Side of the Endocannabinoid System: Role of Endocannabinoids in the Adipocyte|rivista=Cannabis and Cannabinoid Research|volume=1|numero=1|abstract=http://online.liebertpub.com/doi/abs/10.1089/can.2016.0014|doi=https://doi.org/10.1089/can.2016.0014|url=http://online.liebertpub.com/doi/pdfplus/10.1089/can.2016.0014}}</ref> tramite l'agonismo o l'antagonismo dei suoi recettori, mirando ai suoi percorsi metabolici o combinando i cannabinoidi con altri analgesici per ottenere effetti sinergici, potrebbe favorire la nascita di molte nuove classi di medicazioni.
 
I cannabinoidi sintetici, come il dronabinolo e il nabilone (utilizzato nel Regno Unito), sono stati considerati utili nel trattamento di nausea e vomito associati alla chemioterapia per il cancro. Ma ancora oggi, il ruolo dei cannabinoidi nella gestione del dolore rimane poco chiara. Dagli studi finora condotti si evince che, dopo essere entrati nel flusso sanguigno, i cannabinoidi sono differentemente distribuiti nel cervello e raggiungono alte concentrazioni nella neo-corteccia (specialmente nella corteccia frontale), nelle aree limbiche, sensoriali e motrici<ref>{{Cita pubblicazione|autore=McIsaac WM, Fritchie GE, Idanpaan-Heikkila JE, Ho BT, Englert LKF.|data=30 Aprile 1971|titolo=Distribution of marijuana in monkey brain and concomitant behavioural effects.|rivista=Nature|volume=230|numero=|pp=593 - 595|doi=10.1038/230593a0}}</ref>. Perciò, i [http://online.liebertpub.com/doi/pdf/10.1089/can.2016.0037 recettori cannabinoidali]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ibsen Mikkel Søes, Connor Mark, and Glass Michelle|anno=2017|mese=Marzo|titolo=Cannabinoid CB1 and CB2 Receptor Signaling and Bias|rivista=Cannabis and Cannabinoid Research|volume=2|numero=1|pp=48 - 60|abstract=http://online.liebertpub.com/doi/abs/10.1089/can.2016.0037|doi=https://doi.org/10.1089/can.2016.0037|url=http://online.liebertpub.com/doi/pdf/10.1089/can.2016.0037}}</ref> e i cannabinoidi endogeni possono modulare il dolore, il controllo psicomotorio, la funzione di memoria, l'appetito e l'emesi. I recettori cannabinoidali e gli endocannabinoidi sono situati attraverso i percorsi del dolore nelle terminazioni nervose periferiche, nei centri spinali e sopraspinali<ref>{{Cita libro|autore=Leslie Iversen|titolo=Cannabis and the brain|url=https://academic.oup.com/brain/article-lookup/doi/10.1093/brain/awg143|dataoriginale=1° Giugno 2003|pp=1252 - 1270|volume=126|opera=Brain: a journal of neurology|DOI=https://doi.org/10.1093/brain/awg143}}</ref>. Durante l'emicrania, i cannabinoidi possono essere efficaci tramite un effetto inibitorio sui recettori della serotonina di tipo 3 (5-HT3)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fan P.|data=1º Febbraio 1995|titolo=Cannabinoid agonists inhibit the activation of 5-HT3 receptors in rat nodose ganglion neurons.|rivista=Journal of Neurophysiology|volume=73|numero=2|pp=907 - 910|abstract=http://jn.physiology.org/content/73/2/907}}</ref>, oppure effetti anti-nocicettivi nella materia grigia pariaqueduttale<ref>{{Cita pubblicazione|autore=A H Lichtman, S A Cook and B R Martin|anno=1996|mese=Febbraio|titolo=Investigation of brain sites mediating cannabinoid-induced antinociception in rats: evidence supporting periaqueductal gray involvement.|rivista=Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics|volume=276|numero=2|pp=585 - 593|abstract=http://jpet.aspetjournals.org/content/276/2/585.long}}</ref>.
 
== Nei bambini ==