Chrysler Sunbeam: differenze tra le versioni

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{{Auto
|nome=Chrysler Sunbeam
|immagine=TalbotChrysler sunbeamSunbeam lotusback on the shelf in Glasgow.jpgJPG
|didascalia=
|bandiera = GBR
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<!-- Sezione descrizione generale -->
|tipo=Berlina
|altre_versioni=
|design=
|inizio_produzione=1977
|antenata=Hillman Imp
|fine_produzione=1981
|erede=Talbot Samba
|famiglia=[[Chrysler Sunbeam Ti]]
|esemplari={{citazione necessaria| 200.000 circa}}
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|altre_eredi=[[Talbot Horizon]]
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|concorrenti=[[Fiat Ritmo]]<br />[[Opel Kadett|Opel Kadett City]]<br />[[Volkswagen Golf]]
|esemplari={{citazione necessaria| 200.000 circa}}
|note=Prodotta da [[Talbot (azienda)|Talbot]]<br />dal 1980
|immagine2=
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== Storia ==
A metà [[anni 1970|anni settanta]], la [[Chrysler]] aveva la forte necessità di un'[[utilitaria]] dal [[progettazione di automobili|design]] più moderno che andasse a prendere il posto della poco fortunata [[Hillman Imp]] nella gamma e contribuisse, con grandi volumi di vendita, a risollevare la divisione europea della [[Casa automobilistica|Casa]] [[statunitense]] dalla situazione di crisi economica in cui versava.
Per ridurre i costi di produzione si decise di sfruttare la componentistica già esistente. Come base venne presa la [[Hillman Avenger]], nata sette anni prima. Da qui l'anomala (per un'utilitaria) impostazione tecnica, con [[trazione posteriore]] e [[sospensione (meccanica)|retrotreno]] ad [[assale rigido]]. Il [[Motore a combustione interna|motore]], rispetto alla Imp, tornava anteriore longitudinale. Nessuna novità per [[trasmissione (meccanica)|cambio]] (manuale a 4 marce, identico a quella della Avenger) e freni (con [[freno a disco|dischi]] davanti, [[freno a tamburo|tamburi]] dietro e [[servofreno]]).
Dal punto di vista estetico la vettura si presentava come una [[hatchback]] a 2 porte, dalle linee piuttosto squadrate che anticipavano in pieno l'impostazione stilistica della successiva [[Chrysler Horizon|Horizon]].
Per il nuovo modello, lanciato nel 1977, venne scelto il nome di ''Sunbeam'' (degradato quindi da [[marchio]] a modello).
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Entrambe le motorizzazioni erano alimentate da 1 [[carburatore]] singolo Zenith.
 
Nonostante alcune critiche, dovute principalmente alla scarsa abitabilità posteriore, alla maneggevolezza non esaltante (il [[Telaio (meccanica)|telaio]] non era modernissimo) e all'affidabilità (veniva assemblata nel turbolento stabilimento di Linwood), la Sunbeam finì con il riscuotere un discreto successo. Un suo punto debole era costituito dalla scarsa capacità del [[bagagliaio]], penalizzato appunto dalla disposizione degli organi meccanici. L'accesso, invece che dal classico [[portellone]], era fornito da un [[lunotto]] apribile; le dimensioni di quest'ultimo erano perciò tanto elevate da risultare sproporzionate in rapporto alla carrozzeria.
Nel 1979 la gamma si arricchì delle versioni ''1.6 GLS'' e [[Chrysler Sunbeam Ti|1.6 Ti]], entrambe spinte da un 4 cilindri con albero a camme laterale di 1598&nbsp;cm³. La prima però, alimentata da 1 solo carburatore, aveva una potenza di 80 CV, la seconda, grazie ai 2 carburatori Weber toccava i 100&nbsp;CV.
La ''Ti'', caratterizzata esternamente da uno ampio [[spoiler (veicoli)|spoiler]], da un [[alettone (veicoli)|alettone]] in [[Gomma (materiale)|gomma]] nera alla base del portellone posteriore, dai cerchi sportivi e da un'ampia fascia adesiva nera alla base delle fiancate, si poneva in diretta concorrenza con le prime [[Volkswagen Golf|Golf GTI]], rispetto alle quali vantava un prezzo di listino molto più concorrenziale.
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|modello=Chrysler Simca Sunbeam 930 GL - 1979
|immagine=
Talbot sunbeam lotus.jpg
<!-- Configurazione -->
|carrozzeria=berlina 3 porte