Umbri: differenze tra le versioni
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Dalle tavole eugubine si può ricostruire l'evoluzione dell'organizzazione delle città umbre in decuvie come le decuvie Atiesiat, derivata dalla località d'Atiersio (Attiggio di [[Fabriano]]), Casilate, dall'agro Casilino e Peiediate; altre decuvie risentono del sistema gentilizio e hanno la forma plurale come la decuvia dei Clavernii (Klaverniur Chiaserna di [[Cantiano]]), dei Peraznani, situati oltre l'Esino, quindi zona di Jesi..
Inizialmente organizzati soprattutto in piccoli [[Fortezza di collina|villaggi fortificati posti sulle alture]], attorno [[X secolo a.C.|X]]-[[IX secolo a.C.]] gli Umbri iniziarono ad aggregarsi in città; tra queste si contano [[Asisium]], [[Fanum Fortunae]], [[Fulginium]] (o [[Fulginia]]), [[Ikuvium]], [[Interamna Nahars]]
Dopo l'arrivo degli [[Etruschi]], che tolsero agli Umbri i territori occidentali, quelli dell'attuale [[Toscana]] e dell'[[Etruria|Etruria tiberina]], il loro territorio andò restringendosi gradualmente anche a oriente, a sud e ad est, a seguito dell'espansionismo dei [[Sabini]] e dei [[Piceni]] (entrambi in realtà derivati dagli umbri stessi attraverso l'istituto del ''[[ver sacrum]]''<ref name=AncillottiCerri>Augusto Ancillotti, Romolo Cerri, ''Le tavole di Gubbio e la civiltà degli Umbri''</ref>) e dei [[Senoni|Galli Senoni]].
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