Camille Pissarro: differenze tra le versioni

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[[File:Road to Versailles at Louveciennes 1869 Camille Pissarro.jpg|thumb|Camille Pissarro, ''Strada verso Versailles, Louveciennes'' (1869); olio su tela, 38.4×46.3 cm, Walters Art Museum, Baltimora, Stati Uniti]]
 
Pissarro giunse a Parigi nel 1855, in un momento in cui la città serbava un grandissimo fervore artistico, ben espresso nell'Esposizione Universale tenutasi proprio in quell'anno e nelle novità pittoriche introdotte da [[Gustave Courbet]]. Dopo un iniziale apprendistato presso Anton Melbye, fratello dell'amico Fritz,<ref>{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20070106223656/http://www.pissarro.vi/exhibition.htm|titolo=Exhibition|editore=St. Thomas Synagogue|accesso=5 ottobre 2010|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070106223656/http://www.pissarro.vi/exhibition.htm|dataarchivio=6 gennaio 2007}}</ref> Pissarro frequentò assiduamente le lezioni dell'École des Beaux-Arts e dell'Académie Suisse. Ben presto, tuttavia, l'aspirante pittore arrivò a ritenere la mera disciplina accademica sterile ed avvilente e perciò si accostò alla pittura di Courbet, Charles-François Daubigny, Jean-François Millet e Corot, della cui influenza si parlerà nel paragrafo ''[[#Fonti di ispirazione|Fonti di ispirazione]]''.
 
A Parigi Pissarro ebbe modo di conoscere approfonditamente [[Claude Monet]], [[Armand Guillaumin]] e [[Paul Cézanne]], altri artisti che come lui nutrivano una spiccata insofferenza per i convenzionalismi accademici e per la dittatura artistica dei Salon: con quest'ultimo termine ci si riferiva ad un'esposizione periodica dove le opere candidate dovevano sopravvivere al vaglio di una giuria, la quale ovviamente accettava quelle ligie alla tradizione e respingeva quelle più originali. Grazie a queste solide e belle amicizie Pissarro aveva l'opportunità di condividere le proprie esperienze artistiche con qualcuno, sapendo al contempo di non essere solo nella sua «battaglia» pittorica. Lo stesso Pissarro, felice della fraterna amicizia che lo legava con Cézanne, avrebbe esplicitamente confessato: «A Pontoise Cézanne ha subito la mia influenza e io la sua. Per Bacco, stavamo sempre insieme».<ref>{{cita web|url=http://www.mentelocale.it/milano/articoli/57279-lombardia-pissarro-anima-impressionismo-pavia.htm|data=25 febbraio 2014|titolo=Pissarro, l'anima dell'Impressionismo a Pavia|autore=Laura Cusmà Piccione}}</ref>