Chiesa evangelica battista di via del Teatro Valle: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 30:
Nel [[Medioevo]] la depressione del terreno, occupata originariamente dallo stagno di Agrippa, assunse il nome di Valle, costituendo un toponimo di riferimento per il Teatro, per la [[basilica di Sant'Andrea della Valle]] e per la famiglia della Valle, proprietaria di questi terreni.
Tra [[Medioevo]] e [[Rinascimento]] quest'area, inclusa nel [[Sant'Eustachio (rione di Roma)|rione VIII]], che prende il nome dalla vicina [[basilica di Sant'Eustachio]], fu il centro di attività commerciali e artigiane, la cui memoria resta nei toponimi delle strade che la costeggiano (via dei Chiavari, dei Baullari, dei Canestrai, dei Sediari, ecc.).
I locali acquistati dalla missione battista facevano parte, insieme al [[teatro Valle]] e al palazzo Capranica alla Valle (realizzato nel 1530), di un unico complesso: una proprietà ereditata dalla famiglia Capranica, che aveva al suo centro il teatro e che si estendeva da piazza Sant'Andrea della Valle fino a piazza Sant'Eustachio <ref>Si veda la planimetria dell'isolato comprendente la chiesa in S. MURATORI et al., Studi per un'operante storia urbana di Roma, Roma, 1963, a cura del CNR.</ref>. Probabilmente questi ambienti erano in origine aree di servizio del palazzo, forse stalle o rimesse per le carrozze <ref>Sull'uso di questi locali vi sono voci contrastanti. Nella biografia della vita del pastore G. B. Taylor, G. Whittinghill afferma che in origine era una chiesa cattolica romana, diventata in seguito un bigliardo e poi una rimessa. L. RONCHI DEMICHELIS, ''Una pagina dell'evangelismo italiano. La Scuola teologica battista in Roma (1901-1932)'', in: L. CENCI, L. DEMOFONTI (a cura di); ''Chiesa, laicità e vita civile. Studi in onore di Guido Verucci'', Roma 2005, p. 252, nota 20.</ref>. Sappiamo però che, agli inizi dell'Ottocento, una parte di questa proprietà, quella includente l'area dove è sorta la chiesa battista, fu venduta alla famiglia Lante, che probabilmente la cedette al pastore Taylor <ref>leLe Carte del Catasto di Pio VII mostrano che agli inizi dell'Ottocento quest'area non era più proprietà dei Capranica, ma si distingueva nettamente dal resto del palazzo. Inoltre, in un documento del 1818 la stessa proprietà viene indicata come appartenente al Duca D. Vincenzo Lante. È probabile che il pastore Taylor abbia acquistato i locali da quest'ultima famiglia. P. LOTTI, op. cit. pp. 158-160.</ref>.
 
Nel 1905 nello stesso edificio, al primo e al secondo piano, fu stabilita una scuola teologica. “I missionari stranieri che lavoravano da molti anni in Italia, ritenevano che fosse giunto il momento di formare un corpo pastorale e un gruppo dirigente italiano che garantissero la completa autonomia dalle missioni estere, nella convinzione che il movimento battista sarebbe divenuto prettamente italiano e sostenuto da mezzi italiani” <ref>L. RONCHI DEMICHELIS, op. cit. pp. 247-262.</ref>.