Bukhari: differenze tra le versioni

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toni troppo enfatici e insinuazione che il corano sia davvero di origine divina (e non come storicamente comprovato un artefatto umano)
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Al di là del [[hajj|pellegrinaggio islamico]] adempiuto in età adolescenziale alla [[La Mecca|Mecca]] in compagnia della madre e di un fratello, il suo ''ṭalab al-ʿilm'' ("ricerca della conoscenza") - il percorso formativo cioè dedicato all'acquisizione delle diverse tradizioni che compongono la ''Sunna'' del profeta [[Maometto]], dei suoi [[Compagno (Islam)|Compagni]] e [[Seguaci (Islam)|Seguaci]] e, in genere, dei musulmani di buona fama e scienza - lo portò tra l'altro a percorrere l'[[Egitto]], il [[Khorasan]], la [[Transoxiana]] e la [[Siria]].
 
Il frutto del suo enorme lavoro fu l'''al-Jāmiʿ al-Ṣaḥīḥ'' ("La sana raccolta", "La raccolta corretta", {{lang-ar|الجامع الصحيح}}), che senza alcun dubbio costituisce laune delle più importanteimportanti operaopere religiosareligiose [[islam|islamiche]]ica composta da un essere umano (ancheassieme sealle nelopere del [[Maghreb|Maghrebino]] gli si preferisce di pochissimo l'omonimo lavoro di [[Muslim ibn al-Hajjaj]]) seconda solo al [[Corano]], dalritenuto momentodi cheorigine idivina musulmani(nonostante credonosi sappia che ilsia [[Corano]]stato siarealizzato letteraleda "parolauna collezione di Dio"frammenti (''kalimatdi Allāh''citazioni di Maometto dopo la sua morte) dalla religione islamica.
 
Il ''Ṣaḥīḥ'' ospita un'attenta cernita compiuta tra circa 600.000 tradizioni<ref>Si veda il lemma «al-Bu<u>kh</u>ārī» (J. Robson), su ''[[The Encyclopaedia of Islam]]'', Second Edition.</ref> - tutte considerate sommamente affidabili, tanto da far legge qualora non debbano cedere il passo al prioritario dettato coranico col quale peraltro sono totalmente consonanti - a loro volta suddivisi in 3.450 ''bāb'' (lett. "porta", ma qui nel senso di "capitoli").
 
È tale l'autorevolezza del loro sistematizzatore che è pressoché impossibile annoverarlo fra i seguaci di questa o quella scuola giuridicadi giurisprudenza coranica (''[[madhhab]]'').
 
Tra i suoi [[esegesi|esegeti]], i più importanti furono senz'altro [[al-Qastallani]] (1448-1517) e [[Ibn Hajar al-'Asqalani]] (1372-1449), coi loro lavori intitolati ''Irshād al-sārī fī sharḥ al-Bukhārī'' ("La guida di chi s'aggira nel buio nel commento di Bukhārī") e ''Fatḥ al-bārī bi-sharḥ Ṣaḥīḥ al-Bukhārī'' ("La vittoria del Creatore nel commento al ''Ṣaḥīḥ'' di al-Bukhārī"), anche se assai noti sono pure i commenti di Abū Muḥammad Maḥmūd b. Aḥmad al-ʿAynī.
 
Fu anche l'autore di un'apprezzata Storia (''Taʾrīkh''), mossa dalla sua volontà di narrare le vite degli uomini che erano ricordati negli ''[[Isnad|isnād]]'' (o "catene di garanti") delle tradizioni da lui prescelte e legittimate.
 
Morì a Khartank, un villaggio a una decina di chilometri appena da [[Samarcanda]], dov'era stato costretto a vivere in esilio dal governatore dell'importante città della [[Transoxiana]], che pretendeva che Bukhari si recasse nella sua residenza per leggergli parti del suo capolavoro. Alla risposta dello studioso che ciò avrebbe potuto avvenire solo nella moschea o nella sua stessa abitazione, il governatore lo espulse da Samarcanda, obbligandolo a risiedere nell'insignificante villaggio - oggi noto come Khwaja Sahib - dove, appena un mese dopo, egli morì e fu sepolto.<br />
Il suo mausoleo, pressoché totalmente rifatto, è ancor oggi meta di folti gruppi di devoti.