Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato verso il [[1360]], il condottiero Ottobuono, o Otho Buonterzo, ovvero "il terzo Oto/ e di Reggio e di Parma aspro tiranno", come lo ricorda [[Ludovico Ariosto]],<ref> L. Ariosto, ''Orlando furioso'', canto III, 43.</ref> apparteneva al casato dei [[Terzi di Parma]]. Primogenito di [[Niccolò Terzi il Vecchio]] e di madonna Margherita, era fratello di Jacopo o [[Giacomo Terzi]] e di Giovanni. Rimasto vedovo di Orsina, a fine agosto [[1405]], Ottobuono il 2 dicembre di quell'anno sposò, a Parma, <ref>”A’ 2 dicembre (1405) Otto menò a marito in Parma la Francesca figliuola di Carlo Foiano da [[Reggio Emilia |Reggio]] e gli (fu) fatto grande honore da tutto il popolo […] E furono 3 dì serrate le Botteghe e 8 dì si tenne corte bandita nel vescovato”. ''Estratto di una Cronica'' del Da Erba, citato in A. Pezzana, ''Storia della città di Parma'', I, Parma 1842, p. 82, nota.</ref> [[Francesca da Fogliano]], figlia di [[Carlo da Fogliano|Carlo]] e di Isotta Visconti.<ref>Secondo Giambattista Venturi, Francesca era nata dal primo matrimonio di Carlo da Fogliano con Isotta, figlia naturale di Barnabò Visconti, poi ripudiata. Cfr. G. Venturi, ''Storia di Scandiano'', Modena 1822, pp. 67 e 73.</ref>
 
Ottobuono ebbe cinque figli e due figlie, nate queste ultime dal matrimonio con [[Francesca da Fogliano]].<ref>La genealogia dei distinti rami della casata dei Terzi di Parma, e quindi anche per quanto concerne la discendenza di Ottobuono, si trova aggiornata e integralmente ricostruita nelle Tavole dello studio, pubblicato a cura della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, di Paolo Cont, ''I Terzi di Parma, Sissa e Fermo'', Prefazione di Marco Gentile ("Fonti e Studi", serie I, XXI), Parma 2017. </ref>
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Firenze e il papa tentarono di intervenire in soccorso dei Rossi, inviando forze al comando di Paolo Orsini e di [[Angelo Tartaglia]], ma Ottobuono reagì emettendo un nuovo bando che colpiva anche le donne di quella parte, costrette quindi a lasciare Parma. Per rappresaglia i Rossi tagliarono l'acqua alla città.
Il 24 di giugno [[1404]], il duca [[Giovanni Maria Visconti]], in premio dei servigi resi, e soprattutto a fronte d’un credito che il suo capitano vantava per condotte arretrate, ammontante a ben 50 mila fiorini, concesse in proprietà a Ottobuono Terzi la città di [[Reggio Emilia |Reggio]] con il suo castello. Pezzana precisa: «Poiché a' 25 di quest' esso mese il Duca gli concesse in premio de' suoi servigi la città ed il castello di Reggio [...] perciocché Otto incominciò tosto ad assumere il titolo di Signore di [[Reggio Emilia |Reggio]]. Pose Ottobuono nella città le insegne Viscontee, e fece riscuotere alcuni dazj in nome del Duca nel modo stesso che soleasi da' suoi ministri, e per rimovere ogni sospetto delle due squadre Sanvitale e Pallavicina a queste si collegò il dì 9 sotto colore di opporsi ai nemici del Duca». <ref> A. Pezzana,''Storia della città di Parma'', I, cit., p. 63. </ref>
 
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Nel 1408 iniziarono a coagularsi nei diversi schieramenti, sempre più influenzati dagli Estensi, tutti i sentimenti di avversione esasperata alimentati da Ottobuono con le sue spietate imprese. Si formò via via un'alleanza ostile alla quale aderirono i signori di [[Ferrara]], [[Mantova]], [[Brescia]], Cremona, fino all'esitante [[Giovanni Maria Visconti]], [[Ducato di Milano]], alla quale si aggiunsero i Rossi e i Pallavicini, gli avversari di sempre.
 
In aprile aveva ricevuto offerte da Firenze per passare al soldo di quella Repubblica. In quel tempo ripeteva i suoi assalti nel Modenese, alle terre dei Rossi, a [[Rocca dei Rossi (San Secondo Parmense)|San Secondo]], a [[Reggio Emilia |Reggio]].
 
A maggio Ottobuono con 1800 cavalieri e 2000 fanti usciva da Reggio, varcava il Secchia entrando nel contado di [[Formigine]] per attaccare le forze di [[Niccolò III d'Este]].