Rea (divinità): differenze tra le versioni

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{{S|mitologia greca}}
[[File:Kronos e Rhea.jpg|miniatura|''Rea offre la pietra a Crono'', particolare di un vaso in ceramica a figure rosse attribuito al [[Pittore di Nausicaa]], ca. 460–450 a.C.; conservato al [[Metropolitan Museum of Art]], New York. {{q|A quello poi, avvolta di fasce, una grande pietra essa dette,/ al figlio d'Urano grande signore, degli dèi primi re|Esiodo, ''Teogonia'', 485-6; traduzione di Graziano Arrighetti|τῷ δὲ σπαργανίσασα μέγαν λίθον ἐγγυάλιξεν/Οὐρανίδῃ μέγ᾽ ἄνακτι, θεῶν προτέρῳ βασιλῆι|lingua=GRC}}]]
[[File:Rhea MKL1888.png|thumb|Rea ([[1888]])]]
Nella [[mitologia greca]], '''Rea''' (in [[greco antico]] {{Polytonic|Ῥέα}}) è una [[Titano (mitologia)|titanide]], figlia di [[Urano (mitologia)|Urano]] e di [[Gea]], sorella e moglie di [[Crono]] e madre di [[Zeus]], [[Era (mitologia)|Era]], [[Poseidone]], [[Ade]], [[Demetra]] e [[Estia]]. I figli di Rea erano destinati ad essere divorati dal proprio padre [[Crono]], re dei Titani, il quale temeva la profezia secondo cui egli sarebbe stato detronizzato da uno dei propri figli. Infatti, [[Zeus]] evitò il proprio destino grazie al parto eseguito di nascosto da Rea nell'isola di [[Creta]], e riuscì, divenuto maturo e con l'aiuto dei [[Ciclope (mitologia)|Ciclopi]] e degli [[Ecatonchiri]] suoi alleati, a spodestare Crono (e i fratelli di lui, i Titani) durante la [[Titanomachia]].
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