Mario Scarpetta: differenze tra le versioni
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Nel [[1972]] lascia l'università, dove era iscritto alla facoltà di chimica, per debuttare in [[teatro]] con il celebre prozio [[Eduardo De Filippo]] come comparsa muta nella commedia [[Le bugie con le gambe lunghe]]. Rimane nella compagnia di Eduardo per tre anni passando a ruoli sempre migliori e in quegli anni fa anche l'esperienza delle registrazioni televisive, sempre con Eduardo.
Nel [[1977]] lascia la compagnia De Filippo per lavorare con Armando Pugliese ne «I vermi» di Mastriani e in «Circo equestre Sgueglia» di [[Raffaele Viviani|Viviani]] e ancora con [[Roberto De Simone]] in «Festa di Piedigrotta» sempre di Viviani.<br />
Nel [[1979]] diventa impresario di se stesso allestendo alcune commedie del celebre bisnonno. Debutta con «'O scarfalietto», seguono «Tre pecore viziose», «'O miedeco dei pazzi», «'Na Santarella» e «Miseria e nobiltà», chiamando accanto a sé attori del calibro di [[Dolores Palumbo]], [[Giuseppe Anatrelli]], Pasquale Esposito, il più grande «Tartaglia» del teatro farsesco napoletano,
Dal [[1983]] riprese ad essere scritturato da altri impresari, ultimo dei quali Gianni Pinto che lo ha visto impresario e soprattutto amico, interpretando e facendo, quasi sempre, la [[regia teatrale|regia]] degli spettacoli che man mano si allestivano.
Nel [[1988]] ha partecipato al [[Festival di Edimburgo]] con «Miseria e nobiltà» con successo di critiche.
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Nel [[1993]], Interpreta al fianco di Luca De Filippo ''[[Aspettando Godot]]' di [[Samuel Beckett]] e, con la regia di [[Mario Martone]], «I dieci comandamenti» di [[Raffaele Viviani]].<br />
Dopo aver commemorato, nel [[2002]] al Teatro Cilea di Napoli, i 150 anni dalla nascita del bisnonno, Eduardo Scarpetta, mettendo in scena un inedito dello stesso Scarpetta «Feliciello e Feliciella», rappresentazione alla quale partecipa anche il figlio Eduardo, mette in scena il primo lavoro scritto da lui. Si tratta di una riduzione dal film di [[Totò]] «[[La banda degli onesti]]»<ref>Nella messa in scena Mario Scarpetta recitava la parte che fu di Totò, per Peppino fu scelto [[Gianni Ferreri]]</ref>, per la cui rappresentazione la stessa Liliana De Curtis ha parole di elogio.<br />
Nello stesso anno mette in scena «Sogno di una notte di mezza sbornia» di Eduardo De Filippo per il cui lavoro Mario Scarpetta stesso ebbe a dire in
Nel [[2003]] mise in scena anche due atti unici di [[Peppino De Filippo]] «Don Rafele 'o trumbone» e «Cupido scherza e spazza».
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===Televisione===
Mario Scarpetta ha frequentato anche gli studi televisivi. Negli anni [[1974]] e [[1975]] ha partecipato, come membro della compagnia De Filippo, alla registrazione delle commedie di Scarpetta: «Lu curaggio de nu pumpiere napulitano», «'Na Santarella», «Li nepute de lu sinneco», «'O tuono 'e marzo»
===La morte improvvisa===
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