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Un '''lustro''' è un periodo di [[Tempo#La misura del tempo|tempo]] equivalente a cinque [[Anno|anni]]. In un lustro pertanto possono esserci tra 1825<ref group="Nota">365 × 5; è raro, ma non ci sono anni bisestili in un lustro a cavallo di un inizio di secolo non divisibile per 400</ref> e 1827<ref group="Nota">(365 × 3) + (366 × 2); si verifica quando il primo anno del lustro è bisestile, e di conseguenza lo è anche l'ultimo</ref> giorni, a seconda del numero di anni bisestili presenti nel quinquennio considerato.
 
L'etimologia del termine viene dal sostantivo [[Lingua latina|latino]] ''lustrum'' (a sua volta legato al verbo ''luere'', aspergere), altra denominazione del rito di purificazione della ''[[lustratio]]''. Tale rito era officiato in particolare ogni cinque anni dai [[Censore (storia romana)|censori]] quinquennali, al termine del censimento di cui erano incaricati. Il termine passò quindi ad indicare l'intervallo di tempo tra un ''lustrum'' e l'altro e quindi ogni intervallo di cinque anni.
 
È stato da prestissimo in voga nella letteratura, prima latina, e poi italiana di indicare la propria età in lustri. Si veda ad esempio [[Leopardi]] (Appressamento della morte, I, vv. 115-117) "Non ti dolga di tua poca dimora /in questa piaggia trista, e non ti caglia / ch'ancor del quarto lustro non se' fora" (ovvero che ancora non aveva venti anni). Quindi quando si legge, ad esempio in [[Landino]] (Xandra, I, 2, v.17) "Ternis ''addideram'' lustris vix quatuor annos" andrà inteso come: tre lustri + gli anni esplicati (5x3 15anni +4 = 19).
 
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[[Categoria:Unità di tempo]]
[[Categoria:Unità di misura storiche]]
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