Han (Giappone): differenze tra le versioni

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Gli '''Han''' (藩) furono i feudi dei [[:Categoria:Clan_giapponesi|Clan feudali]] del [[Giappone]] che esistettero per tutto il [[Periodo Edo]] e per i primi anni della [[Restaurazione Meiji]]. Il numero di han variava; tipicamente nel periodo Edo esistevano circa 300 han. La maggior parte erano guidati da un [[daimyo]] ed avevano un valore di 10.000 [[koku]] o più. I daimyo giuravano fedeltà allo [[shogun]]. Alle volte un daimyo potente nominava un suo uomo al governare di un dominio del valore di oltre 10.000 koku. Anche i domini di questi uomini erano a volte chiamati han, anche se non erano daimyo.
 
Il più ricco era il [[Dominio di Kaga|Kaga han]] del valore di 1 milione di koku. Era situato nella [[province del Giappone|province]] di [[Kaga (provincia)|Kaga]], [[Etchu (provincia)|Etchu]] e [[Noto (provincia)|Noto]].
 
Nel luglio [[1871]] tutti gli han vennero [[Abolizione del sistema han|sciolti]] per formare le [[prefetture del Giappone|prefetture]].
 
== Confronto con le province ==
Le province vennero colonizzate in un'era precedente dalla corte imperiale. Erano in origine una divisione amministrativa del governo centrale. Durante il [[Periodo Muromachi]] il [[Shogunato Ashikaga|bakufu]] nominò uno shugo daimyo per ogni provincia lasciandogliene il governo. La maggior parte degli shugo daimyo declinò in potere alla fine del periodo Muromachi ed i ''sengoku daimyo'' li rimpiazzarono. La maggior parte dei ''sengoku daimyo'' erano samurai di rango inferiore degli ''shugo daimyo'', sebbene alcuni shugo daimyo come [[Clan Shimazu|Shimazu]] nella [[Satsuma (provincia)|Satsuma]] sopravvisse fino al [[Periodo Edo]].
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Le strutture di un han e dello shogunato erano simili principalmente perché [[Tokugawa Ieyasu]] mantenne la struttura governativa che i suoi antenati avevano sviluppato quando erano ancora piccoli daimyo locali della provincia di [[Mikawa (provincia)|Mikawa]]. Alcuni daimyo, specialmente quelli i cui antenanti erano stati vassalli dello Shogun erano i signori di un han ed anche burocrati del bakufu. La maggior parte di essi governava feudi valutati {{Citazione necessaria|da uno a 12 koku}}<!-- ma se dovevano essere almento 10.000!?!? -->. Altri daimyo non avevano una carica permanente nel bakufu, ma gli venivano assegnati cariche temporanee.
Ogni daimyo serviva lo Shogun e riceveva il diritto di governare dallo Shogunato. L'erede di ogni daimyo doveva essere accettato in anticipo dallo shogunato. Quando il figlio (di sangue o adottato) di un daimyo veniva accettato come erede di suo padre, doveva recarsi al castello di [[Castello di Edo|castello di Chiyoda]] a Edo, il castello dello Shogun, ed incontrare lo Shogun per ricevere il suo riconoscimento ed il diritto a succedere. Se questa procedura veniva ignorata, la successione veniva cancellata dallo Shogunato e l'han veniva abolito con una pratica detta ''toritsubushi'' ("scartare" in [[lingua giapponese|giapponese]]).
 
Sebbene ogni daimyo fosse un vassallo giurato dello Shogun le loro relazioni variavano. La relazione tra ogni han ed il bakufu veniva determinata ed influenzata dalla relazione tra il fondatore dell'han e lo shogunato o con gli antenati dei Tokugawa. Rozzamente parlando c'erano tre classificazioni chiamate:
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Gli han variavano in dimensioni e pertanto in rendita. Ogni han era classificato dallo shogunato principalmente in base alla dimensione, ma la classificazione era determinata anche dal loro valore politico e gli han ed i daimyo dovevano comportarsi conformemente alla loro classe. Ad alcuni han veniva attribuito il rango maggiore "Lord provinciali", sebbene i loro han fossero piccoli. In alcune situazioni questa classificazione ad un livello maggiore divenne un problema finanziario.
 
I più grandi han occupavano domini più grandi di una provincia ed i loro daimyo erano chiamati ''kokushu'', lord provinciali.
 
Ai daimyo di rango inferiore era proibito costruire un castello. Nei primi anni del periodo Edo lo Shogunato impose la politica ''una provincia, un castello'', ma successivamente furono costruiti più castelli per provincia.