Castello del Catajo: differenze tra le versioni

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notizie storiche
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Il '''castello del Catajo''' è un monumentale edificio di 350 stanze, considerato la reggia dei Colli Euganei, fu costruito a partire dal [[XVI secolo]] da [[Pio Enea I Obizzi]] presso [[Battaglia Terme]] ([[Provincia di Padova|Padova]]). Ampliato dalla stessa famiglia nel '600 e '700 venne in seguito trasformato in reggia ducale dalla famiglia [[Asburgo-Este]], inarciduchi esilio dadi Modena e infine eletto residenza di villeggiatura imperiale degli [[Asburgo]] imperatori d'Austria. Il castello è ancora oggi di proprietà privata e aperto al pubblico con funzione museale.
 
==Storia==
La famiglia [[Obizzi]], di origine [[Borgogna|borgognona]] giunse in [[Italia]] con il capostipite Obicio I, [[capitano di ventura]] al seguito dell'imperatore [[Arrigo II]], nel [[1007]]. Stabilitasi inizialmente a [[Lucca]], si spostò in seguito nel territorio della [[Repubblica di Venezia]].
 
[[Pio Enea I Obizzi]] (dal quale prese il nome l'[[obice]]<ref>In realtà la notizia è controversa. Secondo alcune fonti, come tante altre notizie relative a quella famiglia, trattasi di leggenda creata allo scopo di glorificarne il cognome: obice viene dal ceco "auffeniz", che a sua volta deriva dal tedesco "houf", che ha un significato vicino a quello di "massa" o "soldataglia", appunto all'epoca pesantemente colpita da questo tipo di cannoni, apparsi per la prima volta nelle [[guerre ussite]], nell'attuale [[Repubblica Ceca]]).</ref>) decise di costruire un palazzo adeguato alla gloria della famiglia presso l'attuale Battaglia Terme. Secondo alcune fonti esso fu ideato dallo stesso Obizzi, ma più probabilmente la progettazione fu affidata all'architetto [[Andrea da Valle]]. L'edificio chiamato "Castel Vecchio" venne costruito in soli tre anni tra il [[1570]] e il [[1573]] (la parte alta si deve invece ad un'aggiunta del [[XIX secolo]]).
 
L'origine del nome è andata perduta: si ritiene che non derivi da [[Catai]] (nome con cui veniva indicata la [[Cina]] nel [[Medioevo]]), ma piuttosto che faccia riferimento a una "Ca' Tajo", cioè "tenuta del taglio", con possibile riferimento allo scavo del [[Canale di Battaglia]] che tagliò a metà molti appezzamenti agricoli. L'edificio sta a metà tra il [[castello]] militare e la [[villa]] principesca, indubbiamente per volere stesso del committente, che pensò il Catajo come una grande macchina di rappresentanza dove intrattenere ospiti da tutta Europa con feste, balli e rappresentazioni teatrali.
 
All'inizio erano previste pitture solo nei muri esterni (ora scomparse) ma nel 1571 l'Obizzi chiamò [[Giovanni Battista Zelotti]] (collaboratore di [[Paolo Veronese]]) ad affrescare i muri interni con le gesta della sua famiglia dando vita ad uno tra i primi cicli di affreschi autocelebrativi del nord Italia e tra i più importanti del rinascimento in villa. In quaranta riquadri che si avvicendano in sei diversi saloni venne raccontata per immagini la saga dell famiglia Obizzi.
 
Il castello venne ampliato nel '600 da Pio Enea II che aggiunse il Cortile dei Giganti e un piccolo teatro a sedici palchi, tra i primi teatri coperti del Veneto. Ulteriormente ingrandito nel '700 da Tommaso Obizzi che realizzo' una grande galleria adibita a museo dove trovarono spazio le grandi e famose collezioni, tra le prime aperte al pubblico.
La famiglia Obizzi si estinse nel [[1803]] con il [[Tommaso degli Obizzi|marchese Tommaso]], e il castello passò agli arciduchi di Modena; sotto [[Francesco IV d'Este|Francesco IV]] fu costruita l'ala visibile più in alto, detta "Castel Nuovo". In seguito [[Francesco V d'Este|Francesco V]] e la moglie [[Adelgonda di Baviera]] trasferirono al castello l'intera corte estense in esilio da Modena. Morti senza figli, il Catajo passò all'arciduca ereditario d'[[Austria]] [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]]. Durante tali passaggi l'armeria ed il museo degli Obizzi, assieme ad una vasta collezione di strumenti musicali e quadri, furono trasferiti rispettivamente nel castello di [[Konopiště]], all'[[Hofburg]] e al [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]].
 
La famiglia Obizzi si estinse nel [[1803]] con il [[Tommaso degli Obizzi|marchese Tommaso]], e il castello passò agli arciduchi di Modena; sotto [[Francesco IV d'Este|Francesco IV]] fu costruita l'ala visibile più in alto, detta "Castel Nuovo" per ospitare la visita degli imperatori Ferdinando I e Maria Anna di Savoia nel 1838. In seguito [[Francesco V d'Este|Francesco V]] e la moglie [[Adelgonda di Baviera]] trasferirono al castello l'intera corte estense in esilio da Modena. Morti senza figli, il Catajo passò all'arciduca ereditario d'[[Austria]] [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]]. Durante tali passaggi l'armeria ed il museo degli Obizzi, assieme ad una vasta collezione di strumenti musicali e quadri, furono trasferiti rispettivamente nel castello di [[Konopiště]], all'[[Hofburg]] e al [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]].
Dopo la [[prima guerra mondiale]] il Catajo fu assegnato al [[Italia|governo italiano]] come riparazione dei danni di guerra ed esso poi lo vendette alla Contessa Eldina Patroncini Corsini nel [[1929]].
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]] il Catajo fu assegnato al [[Italia|governo italiano]] come riparazione dei danni di guerra ed esso poi lo vendette alla Contessafamiglia EldinaDalla Patroncini CorsiniFrancesca nel [[1929]].
Nel [[2016]] viene confermato che il castello è stato venduto all'asta e acquistato dall'Euroimmobiliare di Sergio Cervellin.
 
Nel [[2016]] il castello è stato venduto all'asta e acquistato da Sergio Cervellin, cominciano in questo anno i primi lavori di restauro con la previsione di riportare il castello al suo originario splendore.
 
==Descrizione==