Stabat Mater (Verdi): differenze tra le versioni

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Se il Requiem si vuole avesse quale alter ego operistico [[Aida]], per lo Stabat Mater si è voluto rinvenirlo, non solo per vicinanza cronologica, in [[Falstaff (Verdi)|Falstaff]].
Il desiderio di continuità esecutiva fa ancor più risaltare i contrasti interni alla Sequenza musicata da Verdi, che ha voluto impiantare in Sol minore; la retorica musicale è raffinata e si giova della tavolozza di colori approntata per la Messa dei Morti.
Lo Stabat Mater verdiano è imperniato sulla tonalità di sol minore. A differenza del solista, nell' Ave Maria, a cappella, lo Stabat Mater prevede un coro misto (soprano, contralto, tenore e basso) e una grande orchestra con 3 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti. 4 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 4 tromboni, percussioni (timpani, grancassa), arpa e archi. Il lavoro è strettamente legato alla parola e non vi è ripetizione del testo, il tutto accompagnato da un cromatismo ricco. Una caratteristica del lavoro è il vicendevole scambio di aria, melodia, passaggi a cappella ed esplosioni drammatiche. Alla fine c'è una ripresa ad inno della gloria del Paradiso ''"prima che il dolore nelle corde più basse muoia"''.
 
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