Sovereign of the Seas (1637): differenze tra le versioni

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|Portata_lorda =
|Lunghezza = 56 (70 dalla spalliera alla polena)
|Larghezza = 14,17
|Altezza =
|Pescaggio = 7,18
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La ''Sovereign of the Seas'' aveva 118 sabordi ma solo 102 cannoni di bronzo, numero esplicitamente richiesto da Carlo I<ref name="sito dei national Archives">[http://webarchive.nationalarchives.gov.uk/+/http://www.royalnavy.mod.uk/About-the-Royal-Navy/Organisation/Life-in-the-Royal-Navy/History/Historic-Ships/Sovereign-of-the-Seas-1638 sito dei national Archives]</ref>. Nel [[1642]] tale armamento fu ridotto a 90 cannoni.<ref name="Lavery, SoLv1 p163" />.
 
La ''Sovereign of the Seas'' era la nave più riccamente ornata della Royal Navy, completamente ricoperta da poppa a prua da decorazioni scolpite nel legno e dipinte in oro (solo le insegne Reali erano ricoperte d' oro zecchino) che risaltavano sul fondo nero, eseguite su disegno di [[Anthony van Dyck]] in stile barocco.
La ''Sovereign of the Seas'' non fu costruita tanto in base a considerazioni tattiche, bensì con l'evidente intenzione di affermare il prestigio della corona inglese. Ed il nome era esso stesso un'affermazione politica, il tentativo di far rivivere il preteso antico diritto dei sovrani inglesi di essere riconosciuti "signori dei mari".
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Nel [[1650]], con l'avvento del [[Commonwealth of England]] che abolì ogni riferimento alla monarchia, fu ribattezzata semplicemente ''Sovereign''<ref>Evelyn Berckman, ''Creators and Destroyers of the English Navy — as related by the State Papers Domestic'', London 1974, p.81</ref>.
 
L'anno successivo furono effettuate delle modifiche strutturali per rendere la nave più manovrabile <ref>Rodger, N.A.M. (2004), ''The Command of the Ocean: A Naval History of Britain 1649—1815'', Penguin Group, p. 216</ref>. Con questa conformazione la ''Sovereign'' servì durante gli anni del Commonwealth come ammiraglia del "generale del mare" [[Robert Blake (ammiraglio)|Robert Blake]]. Essa prese parte a tutte le maggiori battaglie navali combattute contro la [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]] e la [[Regno di Francia|Francia]] e fu chiamata "il diavolo d'oro" (''den Gulden Duvel'') dagli olandesi.
[[File:Morgan-Drawing.jpg|upright=3.6|thumb|Il cosiddetto ''disegno Morgan'' di [[Willem van de Velde il Giovane]]]]
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La prima battaglia cui partecipò fu quella del Kentish Knock<ref>Angus Konstam, ''Warships of the Anglo-Dutch Wars 1652–74.'' Osprey Publishing 2011, p.28</ref> In questa battaglia finì incagliata nel Kentish Knock stesso<ref>Rodger, N.A.M. (2004), ''The Command of the Ocean: A Naval History of Britain 1649—1815'', Penguin Group, p. 14</ref>. benché ripetutamente occupata dagli olandesi nel più furioso degli scontri, la ''Sovereign'' fu ripresa ogni volta.
 
== Seconda ristrutturazione ==
[[File:Heck Sovereign of the seas.jpg|thumb|upright=1.4|La poppa della ''Sovereign of the Seas'']]
Dopo la [[Restaurazione inglese]], fra il [[1658]] e il [[1660]], il veliero fu nuovamente ristrutturato come [[vascello]] di prima classe con cento cannoni, e ribattezzato '''''Royal Sovereign'''''<ref name="Lavery, SoLv1 p163">Lavery, Ships of the Line vol.1, p158-163.</ref>. Molte delle decorazioni intagliate furono rimosse.
 
La ''Royal Sovereign'' era ormai più piccola della ''Royal Charles'', costruita nel [[1655]]; rimase tuttavia in servizio durante le [[guerre anglo-olandesi|guerre dell'Atto di navigazione]].
Sopravvisse all'incursione sul Medway del [[1667]] in quanto si trovava a [[Portsmouth]]<ref>Rodger, N.A.M. (2004), ''The Command of the Ocean: A Naval History of Britain 1649—1815'', Penguin Group, p. 77</ref>.