Storia dell'omosessualità in Spagna: differenze tra le versioni

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In questo periodo entrò in vigore la [[Costituzione della Spagna]] (1978), un testo che ssicurò la demcratizzazione e la liberalizzazione dello Stato (ad esempio il [[cattolicesimo]] cessò di essere la [[religione di Stato]], dichiarandosi ora la Spagna aconfessionale). Tuttavia la legge contro il vagabondaggio veniva ancora utilizzata nei confronti di tre persone nel 1978<ref name="nodo50" />. L'ultimo ad essere stato imprigionato per omosessualità venne rilasciato nel 1979<ref name="AI" />.
 
La resistenza contro la normalizzazione dell'omosessualità non è venuta solamente da [[destra (politica)|destra]] e dalla [[Chiesa cattolica|Chiesa]], ma anche da arte della [[sinistra politica]]. È ben nota l'intervsta rilasciata dal sociologo e giurista [[Enrique Tierno Galván]] a ''[[Interviú]]'' nel 1977: "''No, non credo che dovrebbero essere puniti. Ma io non sono a favore della concessione della libertà o di propaganda dell'omosessualità. Penso che ci dovrebbero essere dei limiti a tali deviazioni, quando l'istinto è così chiaramente definito nel mondo occidentale. La libertà degli istinti è una libertà di tutto rispetto... a condizione che non violino in alcun caso dei modelli di coesistenza ampiamente accettati come modelli morali positivi''"<ref name="Mira" />.
 
Questa vision er coincidente con quella della sindalista anarchica [[Federica Montseny]] appartenente alla [[Confederación Nacional del Trabajo]], di Eladio García del Partido del Trabajo de España, di Manuel Guedán dell'Organización Revolucionaria de Trabajadores e di Diego Fábregas (Dídac Fàbregas i Guillén) dell'Organización de Izquierda Comunista<ref name="Mira" />.