Contea di Tricarico: differenze tra le versioni

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[[File:Stemma sanseverino grande.jpg|thumb|Stemma della casata dei Sanseverino]]
Il capostipite della casata è '''Ruggiero''' († 1189?)<ref> Il conte di Tricarico Ruggiero, atto del settembre 1187 {{cita news|url=http://www.solofrastorica.it/Normanni.htm}}</ref><ref>figlio di Roberto, conte di Lauro († 1183) e di Agnese (†1178?).</ref> che acquisisce il feudo per matrimonio con Rogazia (o Rogasia), figlia di Gosfrido<ref>O forse sorella del conte:le fonti non sono precise al riguardo.</ref>. Egli, nel 1160, fu tra i cospiratori contro [[Maione di Bari]]<ref>[[Pietro da Eboli|Petrus (de Ebulo)]], ''De rebus Siculis carmen'', Tipi della Casa editrice S. Lapi, 1904</ref>.
Segue '''Giacomo''', che sposa, l'8 settembre 1188, Mabilia degli [[Annibaldi]], nobile famiglia di Ceccano. Nel ottobre 1194, furono assegnate altre terre dal nobile giudice Guerrisi (Ideo ipsas terras in commutationem eidem Alexandro tradidimus quas terras caro stratigoto nostro Montorii coram Guerrasio iudice fecimus assignari. Ego qui supra Guerrasius iudex. ABC, Arm. L. 37 in Ibidem, pp. 126-127).<ref> Il conte di Tricarico Ruggiero, atto del settembre 1187 {{cita news|url=http://www.solofrastorica.it/Normanni.htm}}</ref> Il dominio si interrompe nel Duecento, allorquando la contea Tricarico risulta tra le donazioni di [[Federico II di Svevia]] alla moglie [[Bianca Lancia]] passate, poi, al figlio Manfredi. La contea passa poi ai de Bethsan (de Bezzano o de Bazzano). '''Tommaso II''' Sanseverino (n. 1252 circa † 25-9-1324), sposa in seconde nozze Sveva de Bethsan, contessa di Tricarico<ref>Figlia ed erede di Grimaldo (Grimaud de Bethzan) Conte di Tricarico e di Elvira della Marra (+ post 1308).</ref>. La discendenza dei Sanseverino è così nuovamente a capo del feudo. La numerazione dei conti della famiglia alla guida del feudo riparte da questa discendenza. Suo figlio '''Giacomo''' (†1348) è, quindi, 1º conte di Tricarico.
[[File:Palazzo ducale - scorcio.jpg|thumb|left|upright=0.7|Palazzo ducale - scorcio da via Vittorio Veneto]]
Segue '''Ruggero''' (†1362?), e poi il figlio '''Venceslao''' (†1404)<ref>Sarà catturato ed ucciso per ordine del re Ladislao d'Angiò-Durazzo.</ref>. Nel 1412 e per un breve periodo, il feudo viene sottratto alla famiglia Sanseverino ed infeudato a [[Francesco Sforza]], divenuto, in seguito, duca di Milano. Torna ai Sanseverino con '''Ruggero II''' († 9 maggio 1430), figlio di Venceslao. Ai precedenti titoli si aggiungerà quello di 1º duca di San Marco<ref>Riceve questo titolo dalla regina Giovanna II d'Angiò.</ref>. Sposa, nel 1394, Covella Ruffo di Calabria<ref>È la figlia di Antonio, 4º Conte di Montalto e di Corigliano e di Giovannella Sanseverino dei Conti di Mileto.</ref>. Segue '''Antonio''' che sposa Giovannella del Balzo Orsini (detta Cella)<ref>È la figlia di Gabriele, duca di Venosa e di Giovanna Caracciolo dei conti di Melfi</ref>. 6º conte di Tricarico è '''Luca''' Sanseverino (†1472) che nel 1463 acquisisce il titolo di 1º principe di Bisignano. Sposa Orsolina Ruffo<ref>È la figlia di Nicola Conte di Catanzaro e di Margherita di Poitiers dei Signori di Saint-Vallier.</ref>. Con la morte di Luca il feudo passa al figlio '''Geronimo''' (o Girolamo) (n. 1448 - †1487) che sposa Mandella Gaetani de Aragona e che verrà giustiziato per ordine di re [[Ferdinando I d'Aragona]] per aver capeggiato la cosiddetta [[congiura dei baroni]]. A lui si deve la costruzione, nel feudo di Tricarico, del convento di Sant'Antonio di Padova per il quale, il 27 settembre [[1479]], ottiene da [[papa Sisto IV]] la facoltà di erigere il complesso religioso fuori dalle mura della città<ref>Il complesso monastico, dopo la morte del conte, viene completato con i contributi della comunità tricaricese nel 1491. A ricordo verrà collocato uno stemma in marmo con iscrizione - vedi, nella galleria fotografica della pagina principale, la foto "antico stemma della città".</ref>. Il feudo, dopo un breve periodo regio ed un altrettanto breve periodo in cui venne concesso a [[Giovanni Borgia (II Duca di Gandia)|Giovanni Borgia]]<ref>Egli ottenne il feudo ed il titolo di Principe di Tricarico nel 1494 fino alla sua morte, avvenuta il 14 giugno 1497</ref> torna ai vecchi feudatari e passa, quindi, a '''Berardino''' (o Bernardino) Sanseverino († 1516?<ref>È la data del suo testamento.</ref>), 8º conte di Tricarico, 3º principe di Bisignano<ref>Egli è anche: conte di Chiaromonte, Altomonte e Corigliano, 5º duca di S. Marco, signore di Castrovillari ed Eboli (1496), conte di Mileto (1507).</ref>. Sposa Eleonora (o Dianora) Todeschini Piccolomini<ref>Figlia di Don Antonio 1º duca di Amalfi e di Maria da Marzano dei duchi di Sessa.</ref>. Sale poi, alla guida della contea il figlio '''Pietro Antonio''', 9º conte di Tricarico, 4º principe di Bisignano (†1559 Parigi). Sposa nel 1511 in prime nozze Giovanna Requenses<ref>Figlia di Galcerando, conte di Trivento e di donna Beatriz Manrique del Lara.</ref>, in seconde nozze Giulia Orsini<ref>Figlia di Gian Giordano, signore di Bracciano e di Felicia della Rovere.</ref> ed in terze nozze, nel 1539, Erina (o Irina) [[Castriota (famiglia)|Castriota Scanderbeg]],<ref>Nipote dell'eroe albanese [[Giorgio Castriota Scanderbeg]], figlia ed erede di don Ferdinando, 2º duca di San Pietro in Galatina e conte di Soleto e di donna Andriana Acquaviva d'Aragona dei duchi di Nardò.</ref>. Decimo ed ultimo conte di Tricarico della casata dei Sanseverino è '''Niccolò Berardino''', figlio di Pietro Antonio ed Erina Castriota Scanderbeg. Sposa Isabella Della Rovere (n. Urbino 1554 - † Napoli 1619)<ref>Figlia del duca [[Guidobaldo II Della Rovere]] e di Vittoria [[Farnese]], principessa di Parma e Piacenza.</ref> dalla quale ha un figlio, '''Francesco Teodoro''', che muore di vaiolo a Napoli nel 1595. Niccolò Berardino, senza altri eredi legittimi<ref>Avrà, infatti, due figlie naturali, Erina ( o Irina) e Giulia.</ref>, muore nel 1606, meno di un anno dopo la vendita all'asta della contea di Tricarico<ref>La contea di Tricarico fu messa all'asta nonostante l'avversione della moglie di Niccolò Berardino, Isabella della Rovere, che dalla contea di Tricarico traeva la maggiore entrata. La perdita della contea aggravò ulteriormente la già precaria situazione economica familiare.</ref>.