Fratelli Wright: differenze tra le versioni

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== Infanzia ==
 
Wilbur e Orville Wright erano due dei sette '''fratell'''i Wright, figli del [[Pastore (religione)|pastore]] [[Chiesa evangelica|evangelista]] [[Milton Wright]] (1828-1917, di origini [[Inghilterra|anglo]]-[[Paesi Bassi|olandesi]]) e di Susan Catherine Koerner (1831-1889, di origini [[Svizzera|svizzero]]-[[Germania|tedesche]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.americanheritage.com/articles/magazine/it/2003/2/ |titolo=Wright Brothers |autore= |data=2003. |accesso= |lingua=en |sito=[http://www.americanheritage.com/ American Heritage]}}</ref> Gli altri fratelli Wright erano Reuchlin (1861-1920), Lorin (1862-1939), i gemelli Otis e Ida (nati nel 1870 e morti entrambi prima di compiere le tre settimane), e [[Katharine Wright|Katharine]] (1874-1929).<ref>Può essere interessante notare che nessuno dei ragazzi Wright aveva un secondo nome, poiché il capofamiglia aveva preferito chiamare i suoi figli utilizzando primi nomi caratteristici: Wilbur e Orville in particolare erano stati chiamati così in onore rispettivamente di Wilbur Fiske e Orville Dewey, due religiosi fortemente ammirati dal padre, vescovo dal 1877 al 1881. I loro amici li chiamavano "Will" e "Orv", ma tra di loro i due fratelli si chiamavano "Ullam" e "Bubs"; la gente del vicinato di Dayton invece usava riferirsi a loro semplicemente come ai ''Bishop's Kids'', "i ragazzi del vescovo". Si veda {{Cita web|url=http://www.wright-brothers.org/History_Wing/Wright_Story/Unusual_Childhood/Bishops_Kids/Bishops_Kids.htm |titolo=The Bishop's Kids |autore= |data= |accesso=2 ottobre 2011 |sito=[http://www.wright-brothers.org/ Wright Brothers Aeroplane Company – A Virtual Museum of Pioneer Aviation]}}</ref> Wilbur e Orville erano dunque rispettivamente il terzo e il sesto figlio della coppia.<ref name=family>{{Cita web |url=http://www.centennialofflight.gov/essay/Wright_Bros/wright_family/WR1.htm |titolo=The Wright Family |autore=[http://www.centennialofflight.gov/index.cfm The U.S. Centennial of Flight Commission] |data= |accesso=2 ottobre 2011 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050412103239/http://www.centennialofflight.gov/essay/Wright_Bros/wright_family/WR1.htm |dataarchivio=12 aprile 2005 }}</ref><ref name=thefam>{{Cita web|url=http://www.bbc.co.uk/dna/h2g2/A1118332 |titolo=The Family of the Wright Brothers |autore= |data=29 agosto 2003 |accesso=2 ottobre 2011 |lingua=en |sito=[http://www.bbc.co.uk/ BBC]}}</ref>
 
[[File:Wilbur Wright child.jpg|left|thumb|upright|Wilbur Wright fotografato nel 1876 all'età di 9 anni.]]
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Molti abitanti di Dayton furono testimoni oculari dei voli dei Wright tra il 1904 e il 1905. Tuttavia, la stampa nazionale non concesse alcuno spazio ai loro risultati, e quella locale continuò a dedicare loro un'attenzione molto limitata; comparvero alcuni articoli relativi ai voli più lunghi, ma quasi nessun reporter fu inviato a documentare il lavoro dei Wright. Tutte le fotografie dei loro primi voli, ad esempio, furono scattate da Wilbur e Orville stessi. [[James M. Cox]], allora editore del quotidiano ''Dayton Daily News'' e in seguito governatore dell'Ohio e candidato alla presidenza degli Stati Uniti, affermò a proposito degli exploit di Wilbur e Orville: «Francamente, nessuno di noi ci credeva».<ref>{{Cita|Tobin|p. 211}}.</ref>
 
I Wright in realtà fecero del loro meglio per evitare di attirare l'attenzione dei [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione]], per paura che essi avrebbero fatto perdere loro del tempo prezioso e che avrebbero consentito ad altri di appropriarsi delle loro idee, che non erano ancora state [[Brevetto|brevettate]]. Rifiutarono ai pochi reporter che furono testimoni dei loro voli il permesso di scattare fotografie, e tra il 1905 e il 1908 rifiutarono di eseguire ulteriori dimostrazioni in volo se non dopo aver firmato un contratto per vendere un aeroplano.<ref>{{Cita web |url=http://www.nasm.si.edu/research/aero/aircraft/langleyA.htm| titolo=Langley |accesso=21 novembre 2006 |sito=[http://www.nasm.si.edu/ Smithsonian National Air and Space Museum]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070418133113/http://www.nasm.si.edu/research/aero/aircraft/langleyA.htm|dataarchivio=18 aprile 2007}}</ref> La prestigiosa rivista ''[[Scientific American]]'' scriveva all'inizio del [[1906]] che le notizie dei voli di 15 o 30 minuti dei Wright erano «sensazionali», ma che risultava quasi incredibile che risultati di tale importanza non fossero saltati all'occhio di nessun giornalista, e concludeva che prima di poter trarre conclusioni sulla reale portata dei successi dei due commercianti di Dayton era necessario «fare più luce sull'argomento».<ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|url=http://invention.psychology.msstate.edu/i/Wrights/library/WrightSiAm1.html |titolo=The Wright Aeroplane and its Fabled Performance |rivista=[[Scientific American]] |data=13 gennaio 1906 |p=40 |volume=94 |numero=2 |accesso=12 ottobre 2011}}</ref>
 
[[File:HeadlineWrightBros.gif|thumb|Il ''Dayon Daily News'' riportò la notizia del volo del 5 ottobre 1905, in cui il Flyer III aveva percorso 39 chilometri, a pagina 9 accanto a notizie relative all'economia e all'agricoltura.]]
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Nel 1903 una prima domanda di brevetto stesa personalmente da Wilbur e Orville era stata rifiutata; nel gennaio 1904, quindi, essi avevano ingaggiato il legale specializzato in procedure di brevetto Harry A. Toulmin, il quale riuscì a far ottenere ai Wright un brevetto per una «macchina volante» il 22 maggio 1906.<ref>{{Cita web|url=http://www.google.com/patents?vid=USPAT821393&id=h5NWAAAAEBAJ&dq=821,393 |titolo=U.S. Patent No. 821,393 – Flying-Machine |sito=[http://www.google.com/patents Google Patents] |accesso=12 ottobre 2011}}</ref><ref name=wb_pat>{{Cita web|url=http://www.wright-brothers.org/History_Wing/Wright_Story/Showing_the_World/Politics_&_Patents/Patent_821343.htm |titolo=Patent No. 821,343 |sito=[http://www.wright-brothers.org/ Wright Brothers Aeroplane Company – A Virtual Museum of Pioneer Aviation] |accesso=13 ottobre 2011 |lingua=en}}</ref>
 
Il brevetto si riferiva a un velivolo senza motore, sostanzialmente l'aliante del 1902; la sua importanza fondamentale però era legata alla protezione della proprietà intellettuale del [[Pilotaggio degli aeroplani|sistema di controllo del volo]], applicabile indifferentemente a velivoli con o senza motore. La principale innovazione di cui i fratelli Wright erano stati responsabili era in effetti l'invenzione di un sistema efficiente per controllare i movimenti dell'aeroplano in volo su tutti e tre gli assi. Tuttavia, per quanto riguardava il controllo del rollio, la presenza nel testo del brevetto di un riferimento piuttosto generico a un sistema per variare l'[[Angolo di incidenza (fluidodinamica)|angolo di incidenza]] con cui le estremità delle ali incontrano il flusso d'aria generò in seguito gravi problemi legali: l'assenza di una precisa descrizione dell'[[alettone (aeronautica)|alettone]], sostituita da espressioni generiche riferite al movimento delle estremità laterali dell'aeroplano, fecero sì che negli anni successivi nascessero gravi controversie sulle rivendicazioni di paternità dell'invenzione dell'alettone, che in effetti è un sistema di controllo del rollio più efficace dello svergolamento alare che i Wright applicarono ai loro aerei.<ref name=battles>{{Cita web |url=http://www.centennialofflight.gov/essay/Wright_Bros/Patent_Battles/WR12.htm |titolo=The Wright Patent Battles |autore=[http://www.centennialofflight.gov/index.cfm The U.S. Centennial of Flight Commission] |data= |accesso=12 ottobre 2011 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121022185447/http://www.centennialofflight.gov/essay/Wright_Bros/Patent_Battles/WR12.htm |dataarchivio=22 ottobre 2012 }}</ref> Si veda più avanti il paragrafo ''[[Fratelli Wright#Problemi con il brevetto|Problemi con il brevetto]]''.
 
[[File:Wright-Fort Myer.jpg|thumb|Orville Wright esegue dimostrazioni per l'esercito USA a Fort Myer, Virginia, nel settembre 1908.]]
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[[File:1909 Flyer and Derrick.jpg|thumb|A partire dal 1904, i Wright impiegarono una catapulta che sfruttava la caduta di un peso da un'impalcatura per accelerare i loro aerei in fase di decollo. Qui, il Flyer A in Francia nel 1909.]]
 
Nel frattempo, tra il 1906 e il 1908, sia in Europa che in America diversi pionieri dell'aviazione (come [[Alberto Santos-Dumont]], [[Glenn Curtiss]], [[Henri Farman]] e altri) erano riusciti a costruire a loro volta macchine volanti, eseguendo anche dimostrazioni pubbliche. In Francia, in particolare, dove i voli di Santos-Dumont del 1906 avevano creato intorno all'aviazione un clima di grande entusiasmo, l'opinione pubblica era molto scettica rispetto alle rivendicazioni dei fratelli Wright.<ref name=grant_33/><ref>{{Cita web |url=http://www.centennialofflight.gov/essay/Dictionary/Archdeacon/DI49.htm |titolo= Ernest Archdeacon |accesso=12 ottobre 2011 |lingua=en |autore=[http://www.centennialofflight.gov/index.cfm The U.S. Centennial of Flight Commission] |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008023307/http://www.centennialofflight.gov/essay/Dictionary/Archdeacon/DI49.htm |dataarchivio=8 ottobre 2012 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.wright-brothers.org/History_Wing/Wright_Story/Showing_the_World/Prize_Patrol/Prize_Patrol.htm |titolo=The Prize Patrol |autore= |accesso=12 agosto 2013 |sito=[http://www.wright-brothers.org/ Wright Brothers Aeroplane Company – A Virtual Museum of Pioneer Aviation] |lingua=en}}</ref> Tuttavia appena videro volare Wilbur, che compì il suo primo decollo europeo l'8 agosto 1908, i francesi cambiarono radicalmente idea (seguiti ben presto dal resto del mondo). Molti di quelli che avevano accusato i Wright di essere dei bugiardi si scusarono,<ref>[[Ernest Archdeacon]], uno dei fondatori dell'[[Aéro-Club de France]], disse: «I Wright sono stati accusati a lungo, in Europa, di avere bluffato. Ora in Francia sono praticamente venerati, e io sono contento di poter fare ammenda». Si veda {{Cita|Crouch|p. 368}}.</ref> e alcuni si sbilanciarono in giudizi entusiastici sulle capacità delle loro macchine volanti.<ref>Nell'agosto 1908 Georges Besançon, redattore di una rivista di aviazione, scrisse: «[I voli di Wilbur] hanno dissipato ogni dubbio. Nessuno degli ex detrattori dei Wright osa più mettere in dubbio i precedenti esperimenti degli uomini che furono davvero i primi a volare». Si veda {{cita|Crouch|p. 368.}} Un altro giornalista, François Peyrey, affermò più o meno nello stesso periodo: «I fratelli Wright sono i primi uomini ad essere riusciti a imitare gli uccelli. Negarlo sarebbe infantile». Si veda {{Cita|Grant|p. 33}}.</ref>
 
In alcune occasioni, nel corso del suo tour europeo del 1908-1909, Wilbur rimase in aria per oltre due ore alla volta, e portò in volo con sé un totale di 60 passeggeri per dimostrare che il suo aereo era sicuro.<ref name=grant_33/>
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Dopo lunghi, difficili e costosi procedimenti legali iniziati nel 1909,<ref name=wb_pat/> i Wright riuscirono a vedersi riconosciuta dal tribunale la paternità dell'invenzione dell'alettone nel [[1913]]. Di conseguenza riportarono su Curtiss una vittoria netta, che però era costata a Wilbur la sua salute (morì di febbre tifoide nel 1912) e alla compagnia dei Wright la sua supremazia sugli altri costruttori aeronautici mondiali.<ref name=battles/><ref name=grant_35>{{Cita|Grant|p. 35}}.</ref>
 
Orville rinunciò ad approfittare di questa vittoria per ottenere il monopolio dell'industria legata all'aviazione, il che mise ulteriormente in difficoltà la sua azienda.<ref name=battles/> Pur continuando a occuparsi di aviazione, Orville abbandonò la Wright Company nel [[1915]]. Le cause con Curtiss continuarono, tra appelli e alterne vicende, fino all'inizio della [[prima guerra mondiale]]; dopo che Orville ebbe lasciato la ditta che portava il nome suo e di suo fratello essa cambiò denominazione, divenendo dapprima la [[Wright-Martin]], poi la [[Wright Aeronautical Corporation]]; infine, ironicamente, si fuse con la Curtiss a formare la [[Curtiss-Wright|Curtiss-Wright Corporation]].<ref>{{Cita web |url=http://www.curtisswright.com/history.asp |titolo=The Spirit of Innovation |sito=[http://www.curtisswright.com/default.asp Curtiss-Wright Corporation] |accesso=13 ottobre 2011 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120531112215/http://www.curtisswright.com/history.asp |dataarchivio=31 maggio 2012 }}</ref>
 
=== La disputa con la Smithsonian ===