Palazzo di Caterina: differenze tra le versioni

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La sala da ballo, progettata da Rastrelli tra il [[1752]] e il [[1756]] con pareti bicolori, e utilizzata in caso di ricevimenti, pranzi importanti o anche balli in maschera, copriva un'[[area]] di circa 1000&nbsp;m²: occupa l'intera ampiezza del palazzo e le finestre sulla facciata orientale guardano sul parco interno al palazzo stesso, mentre quelle ad [[ovest]] si affacciano sul piazzale antistante. Al [[tramonto]], 696 lampade venivano accese sui candelieri che si trovano vicino agli [[specchio|specchi]]. La stanza adiacente, un piccolo spazio contemporaneo alla sala da ballo, sempre opera dell'italiano, con grandi porte finestre e finte porte a specchio per rendere lo spazio più ampio e luminoso, è decorata con stucchi dorati e fiori stilizzati, ispirata al [[mitologia greca|mito greco]] del dio del [[sole]] e del dio dell'[[alba]], [[Elio (mitologia)Helios|Elio]] e [[Eos (mitologia)|Eos]].
Di fronte a questa stanza, dopo la scala principale, si trova la stanza da pranzo bianca, con una copia de [[il trionfo di Apollo]], del [[XVI secolo]] di [[Guido Reni]].