Arte paleocristiana: differenze tra le versioni

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Dell'epoca del primo imperatore resta solo il [[circo]] (chiamato anche l'[[Ippodromo di Costantinopoli|Ippodromo]]), costruito con priorità assoluta assieme alle [[mura di Costantinopoli|mura]]. Un referente ideale fu il [[Circo Massimo]] di Roma e si ispirò ai circhi della [[Tetrarchia]] ([[Nicomedia]] in Oriente, [[Milano]] ed [[Aquileia]] in Occidente); era straordinariamente monumentale e capiente, con una lunghezza di circa 450 metri per 120 di larghezza. Il suo ruolo andò via via trasformandosi affiancando la sua destinazione iniziale (le corse dei carri) a luogo deputato all'"epifania" imperiale, cioè all'apparizione del sovrano nella sua tribuna dalla quale si mostrava al popolo per presenziare ai giochi, circondato da quei segni di regalità e potere che dovevano apparire quasi ultraterreni, nell'accoglienza con l'acclamazione rituale della folla. Nel circo si celebravano i trionfi, si tenevano esecuzioni capitali, cerimonie e incoronazioni, e nascevano tumulti. Nel circo furono collocati vari capolavori presi un po' ovunque nell'Impero, dal [[tripode]] portato via dal [[tempio di Apollo (Delfi)|tempio di Apollo]] a [[Delfi]] fino ai cavalli di bronzo dorato (di incerta origine ma antecedenti) che successivamente sono stati posti sul portale della [[basilica di San Marco]] a [[Venezia]].
[[File:Plan.eglise.Sergius.Constantinople.svg|thumb|Planimetria della [[chiesa dei Santi Sergio e Bacco (Costantinopoli)|chiesa dei Santi Sergio e Bacco]] ad Istanbul]]
Il [[Forum (luogo)|foro]] si trovava ad occidente, su un'altura. Era a pianta circolare e circondato da colonne a doppio ordine. Al centro del foro si trovava un altro monumento simbolo del potere imperiale, la colonna-santuario. Si trattava di una grande colonna sormontata da una statua bronzea dell'Imperatore rappresentato come la divinità del sole (il ''[[Sol Invictus]]'' o, alla greca, ''[[Elio (mitologia)|ElioHelios]]''); la colonna si ergeva su uno [[zoccolo (architettura)|zoccolo]] alto circa cinque metri, che racchiudeva un santuario dove si pregava che scongiurasse sciagure proteggendo la città che aveva fondato. In questo santuario venivano conservate delle reliquie del tutto improbabili (per esempio l'ascia con cui [[Noè]] costruì l'arca) assieme a reliquie pagane (la statua della divinità che [[Enea]] avrebbe portato via da [[Troia (Asia Minore)|Troia]]). Un curioso esempio di santuario misto pagano/cristiano, che sarebbe stato scandaloso sia per la Chiesa di pochi anni precedente che per quella di pochi anni successiva al regno di Costantino, e era invece considerata una concessione alla mentalità politeista dei Romani.
 
Tra le chiese fondate da Costantino c'erano quella dedicata alla Santa Sapienza (la [[Hagia Sophia|Santa Sofia]], prima della riedificazione al tempo di [[Giustiniano]] che ne fece un capolavoro dell'architettura di tutti i tempi), destinata a funzionare da [[cattedrale]], e quella dei [[chiesa dei Santi Apostoli (Costantinopoli)|Santi Apostoli]], a pianta centrale, che divenne il mausoleo imperiale.