Cometa Hyakutake: differenze tra le versioni

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|immagine=Hyakutake.jpg
|dimensione_immagine = 250px
|didascalia = La cometa ripresa tramite un [[telescopio amatoriale]] il 24 marzo[[ 1996]].
|scoperta_autore=[[Yuji Hyakutake]]
|data=30 gennaio [[1996]]
|designazioni_alternative= C/1996 B2; Grande Cometa del [[1996]]
|epoca= 2450400,5<br />13 novembre [[1996]]<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.eso.org/public/events/astro-evt/hyakutake/eph/comet-hyakutake-eph-may23-bm.txt |titolo=Comet Hyakutake: Orbital elements and 10-day ephemeris |editore=[[European Southern Observatory]] (ESO) |accesso=21 febbraio 2009}}</ref>
|semiasse_maggiore=2184,05 [[Unità astronomica|UA]]
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|magn_ass_tot= 7,3<ref name="JPL-1996_B2"/>
|magn_ass_nucleo= 11,1<ref name="JPL-1996_B2"/>
|stella_madre=Sole
|perielioperiastro= 0,2301 UA
|afelioafastro=4367,89 UA <!-- afelio=2*semaisse_maggiore - perielio -->
}}
La '''Cometa Hyakutake''' (<small>pronuncia giapponese:</small> {{IPA|[çakɯtake]}}; designazione ufficiale '''C/1996&nbsp;B2''') è una [[cometa]] scoperta il 30 gennaio [[1996]]<ref name=IAUC_6299/> che è passata molto vicina alla [[Terra]] nel marzo dello stesso anno, facendo registrare uno degli avvicinamenti cometari più prossimi al nostro pianeta degli ultimi 200 anni.<ref name="Approaches">{{cita web|lingua=en |url=http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/ClosestComets.html |titolo=Closest Approaches to the Earth by Comets |editore=Minor PLanet Center |accesso=21 febbraio 2009}}</ref> Sebbene la cometa abbia raggiunto il suo culmine di luminosità solo per pochi giorni, apparve molto luminosa nel cielo notturno e fu vista da un gran numero di persone in tutto il mondo, attirando tra l'altro su di sé l'attenzione dell'opinione pubblica che era stata già risvegliata dall'attesa della promettente [[cometa Hale-Bopp]], che si stava avvicinando in quel periodo al [[Sistema solare interno]]. È stata indicata come '''la [[Grande Cometa]] del 1996'''.
 
Le osservazioni scientifiche della cometa portarono a diverse scoperte notevoli. Tra tutte, la più importante per gli astronomi fu la scoperta di un'emissione di [[raggi X]]: era la prima volta che si notavano simili emissioni da parte di un corpo cometario.<ref name=science2/> Si ritiene che l'emissione sia stata causata dall'interazione di particelle ionizzate del [[vento solare]] con gli [[atomo|atomi]] neutri della [[Chioma (astronomia)|chioma]] della cometa.<ref name=Lisse1996/> La [[sonda spaziale]] [[Ulysses]] attraversò la coda della cometa, del tutto inaspettatamente, trovandosi a ben 500 milioni di [[chilometro|chilometri]] dal nucleo, mostrando che la Hyakutake fu la cometa con la più lunga coda finora segnalata.<ref name=BBC/>
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[[File:Hyakutake Hubble.gif|left|thumb|La cometa Hyakutake immortalata dal [[Telescopio spaziale Hubble]] il 4 aprile [[1996]], con un filtro a [[radiazione infrarossa|infrarossi]].]]
 
La cometa fu scoperta il 30 gennaio [[1996]] da [[Yuji Hyakutake]],<ref name="IAUC_6299">{{cita web|lingua=en|url=http://www.cbat.eps.harvard.edu/iauc/06200/06299.html |titolo=International Astronomical Union Circular (IAUC) 6299 |editore=[[Unione Astronomica Internazionale]] |data=31 gennaio 1996 |accesso=23 febbraio 2009}}</ref> un [[astronomo]] dilettante del [[Giappone]] meridionale.<ref name="NASA_Hyakutake">{{cita web|lingua=en|editore=[[NASA]] |accesso=21 febbraio 2009 |titolo=Comet C/1996 B2 Hyakutake |url=http://www2.jpl.nasa.gov/comet/hyakutake/index.html}}</ref> Stava cercando comete da qualche anno e si era trasferito a [[Kagoshima]] anche per approfittare dei cieli scuri delle vicine aree rurali. Per scrutare il cielo, nella notte della scoperta, stava utilizzando una serie di potenti [[binocolo|binocoli]] con [[lente|lenti]] da sei [[pollice (unità di misura)|pollici]] (125&nbsp;mm).<ref>Per una foto di Yuji Hyakutake e dei suoi binocoli, consulta la pagina web:<br />{{cita web|url=http://www.skyandtelescope.com/observing/objects/comets/3304291.html?page=1&|titolo=c=y How Yuji Hyakutake Found His Comet |editore=Sky&Telescope |accesso=21 febbraio 2009}}</ref>
 
Hyakutake aveva già scoperto una prima cometa, la C/1995&nbsp;Y1, poche settimane innanzi;<ref>{{cita web |lingua=en |editore=NASA (''traduzione di Gekkan Tenmon'')|url=http://www2.jpl.nasa.gov/comet/hyakutake/disc1.html |titolo=How Comet Hyakutake B2 Was Discovered |accesso=21 febbraio 2009|autore=Yuji Hyakutake |mese=aprile|anno=1996}}</ref> mentre osservava nuovamente l'astro, che non divenne mai visibile ad [[occhio nudo]] dalla Terra, notò nel medesimo settore di cielo un'altra cometa, quasi nella stessa posizione della prima. Inizialmente non credette di aver scoperto una nuova cometa, ma riportò ugualmente l'osservazione all'Osservatorio Astronomico Nazionale Giapponese la mattina seguente.<ref>{{cita web|titolo=Press Statement by Mr. Yuji Hyakutake Discoverer of Comet Hyakutake|url=http://www2.jpl.nasa.gov/comet/hyakutake/disc2.html|accesso=21 febbraio 2009 |autore=Yuji Hyakutake}}</ref> Poco più tardi, la scoperta fu confermata da osservatori indipendenti.
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=== Le prime indagini ===
[[File:Hyakutake Orbit ITA.PNG|thumb|Immagine di parte dell'orbita della cometa, rappresentata nel punto di massimo avvicinamento alla Terra (il 25 marzo [[1996]]).]]
 
Quando vennero eseguiti i primi calcoli sull'[[orbita]] della cometa, gli astronomi si resero conto che il 25 marzo l'astro avrebbe sfiorato la Terra, passando a sole 0,1&nbsp;UA dal nostro pianeta.<ref name=Approaches/><ref name="Minter1996">{{cita|Minter||Minter1996}}, 1996.</ref> Solo quattro comete nel secolo precedente erano passate così vicine<ref name=ESO>{{cita web |lingua = en |url = http://www.eso.org/public/outreach/press-rel/pr-1996/pr-06-96.html |titolo = Comet Hyakutake to Approach the Earth in Late March 1996 |editore = European Southern Observatory (ESO) |urlmorto = sì |urlarchivio = https://www.webcitation.org/6149CAeaZ?url=http://www.eso.org/public/news/eso9613/ |dataarchivio = 19 agosto 2011 }}</ref><ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.cometography.com/nearcomet.html |titolo=The Closest Approaches of Comets to Earth |nome=Gary W. |cognome=Kronk |accesso=21 febbraio 2009}}</ref> e, mentre già si discuteva entro la comunità astronomica della [[cometa Hale-Bopp]] come della futura ''[[grande cometa]]'', la Hyakutake le rubò la scena<ref>{{cita web|nome=Gary W. |cognome=Kronk |titolo=C/1995 O1 (Hale-Bopp) |editore=Cometography |lingua=en |url=http://cometography.com/lcomets/1995o1.html |accesso=12 novembre 2009}}</ref><ref>{{cita web|titolo=The great comet of 1997 - Hale-Bopp |nome=Willie |editore=South African Astronomical Observatory (SAAO) |cognome=Koorts |lingua=en |url=http://www.saao.ac.za/~wgssa/as1/koorts.html |accesso=12 novembre 2009}}</ref> quando le osservazioni dell'attività del nucleo lasciarono supporre che anch'essa sarebbe potuta diventare altrettanto spettacolare.<ref name=ESO/>
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=== Il massimo avvicinamento alla Terra ===
[[File:Comet Hyakutake by John Walker.gif|thumb|left|La cometa nella sera del suo massimo avvicinamento, il 25 marzo [[1996]].]]
 
La Hyakutake divenne visibile ad occhio nudo all'inizio del marzo [[1996]]. A metà marzo era ancora poco appariscente, avendo appena raggiunto la quarta magnitudine, con una coda lunga 5 gradi nel cielo notturno terrestre. Nel corso dell'avvicinamento divenne rapidamente più brillante, e la coda si allungò. Il 24 marzo la cometa divenne uno dei più brillanti oggetti nel cielo notturno; la sua coda raggiungeva l'impressionante lunghezza di 35 gradi, e mostrava ormai un caratteristico colore blu-verdastro per via dell'emissione di [[carbonio]] biatomico (C<sub>2</sub>).<ref name="jbaa"/>
 
La cometa raggiunse il massimo avvicinamento alla Terra il 25 marzo,<ref name=Approaches/> muovendosi così rapidamente da rendere visibile in pochi minuti lo spostamento in confronto allo sfondo stellato. Attraversò il cielo percorrendo la distanza apparente di un diametro di luna piena ogni 30 minuti. Gli osservatori stimarono in 0 la sua magnitudine,<ref name=period/> e la coda arrivò ad occupare 80 gradi.<ref name="jbaa"/> La sua [[Chioma (astronomia)|chioma]], ormai prossima allo [[zenit]] per gli osservatori delle medie latitudini settentrionali, si allargò fino a 1,5-2 gradi, quasi quattro volte il diametro della [[Luna piena]],<ref name="jbaa"/> ed anche ad occhio nudo appariva distintamente verde.
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=== Perielio e allontanamento dal Sole ===
Dopo il suo approccio ravvicinato alla Terra, la luminosità della cometa diminuì rapidamente fino alla seconda magnitudine. Raggiunse il [[perielio]] il 1º maggio [[1996]], ritornando brillante e mostrando una coda di polveri, oltre a quella di gas vista durante il passaggio nei pressi del nostro pianeta. A questo punto però era molto vicina al Sole e non più osservabile ad occhio nudo. Fu osservata durante il passaggio del perielio dal [[telescopio spaziale|telescopio orbitante]] per l'osservazione solare [[Solar and Heliospheric Observatory|SOHO]]. Al perielio, la sua distanza dal Sole era di 0,23&nbsp;UA, di gran lunga all'interno dell'orbita di [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]].<ref>{{cita web| lingua=en| url=http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-1996/pr-06-96.html| titolo=Comet Hyakutake to Approach the Earth in Late March 1996| editore=European Southern Observatory (ESO)| accesso=22 febbraio 2009| data=13 luglio 1996| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070208073005/http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-1996/pr-06-96.html| dataarchivio=8 febbraio 2007}}</ref>
 
Nei giorni seguenti, la luminosità della Hyakutake diminuì rapidamente e per la fine di maggio non poteva più essere osservata ad occhio nudo. Il suo percorso orbitale la portò rapidamente nei cieli meridionali e venne seguita sempre meno. Il 24 ottobre [[1996]]ottobre1996 presentava una magnitudine di 16,8; l'ultima osservazione risale al 2 novembre dello stesso anno.<ref>{{cita web|lingua=en |autore=S. Nakano |wkautore=Syuichi Nakano |url=http://www.oaa.gr.jp/~oaacs/nk/nk838.htm |titolo=Nakano Note 838 |editore=Oriental Astronomical Association (OAA) |data= 6 maggio 2002 |accesso=22 febbraio 2009}}</ref>
 
== Studi orbitali ==
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Una delle grandi sorprese del passaggio della Hyakutake attraverso il Sistema solare interno è stata la scoperta della forte emissione di raggi X, osservata dal satellite [[ROSAT]].<ref name="science2">{{cita|Glanz||Glanz}}, 1996.</ref> Per la prima volta è stato osservato questo tipo di comportamento in una cometa, ma gli astronomi hanno poi scoperto che quasi ogni cometa sembra emettere raggi X. Le emissioni della Hyakutake furono brillanti ed avevano la forma di una falce intorno al nucleo, con le estremità rivolte sul lato opposto al Sole.
 
Le cause delle emissioni di raggi X sono identificabili in una combinazione di diversi meccanismi. La riflessione dei raggi X provenienti dal Sole è osservata in altri oggetti del Sistema solare come la Luna, ma anche utilizzando un modello semplificato che prevede la più alta riflettività nei raggi X possibile per molecole e grani di polvere, non è sufficiente a spiegare l'intero flusso proveniente dalla Hyakutake, poiché la chioma della cometa era comunque tenue e diffusa. L'interazione tra il vento solare e il materiale della cometa è stato il principale contribuente al fenomeno.<ref name="Lisse1996">{{cita|Lisse ''et al.''||Lisse1996}}, 1996.</ref> Osservazioni della [[C/1999 S4 LINEAR|Cometa C/1999 S4 (LINEAR)]] con il satellite [[Chandra]] nel [[2000]] determinarono che i raggi X osservati da quella cometa furono prodotti principalmente da collisioni tra ioni di [[azoto]], [[carbonio]] ed [[ossigeno]] presenti nel vento solare ed atomi neutri, prevalentemente idrogeno, presenti nella chioma cometaria.<ref>{{cita web|url=http://chandra.harvard.edu/photo/2000/c1999s4/ |titolo=Comet C/1999 S4: Chandra Solves Mystery Of Cometary X-Rays |data=24 gennaio 2003 |editore=Chandra X-ray Center |lingua=en |accesso=1º dicembre 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.solarviews.com/eng/linear.htm |autore=Erin Burt |titolo=Comet LINEAR (C/1999 S4) |sito=Views of the Solar System |editore=Calvin J. Hamilton |lingua=en |accesso=1º dicembre 2009}}</ref>
 
== Dimensione del nucleo e attività ==
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La sonda [[Ulysses]] effettuò un passaggio inaspettato e imprevisto attraverso la coda della cometa il 1º maggio [[1996]].<ref name=BBC>{{cita web|lingua=en |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/702575.stm |titolo=Longest comet tail detected |editore=BBC |data=5 aprile 2000 |accesso=22 febbraio 2009}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|editore=PhysicsWeb |titolo=Comet Hyakutake makes a mark on Ulysses| data=6 aprile 2000| url=http://physicsweb.org/articles/news/4/4/2/1 |accesso=20 febbraio 2007}}</ref> Le prove dell'avvenuto incontro non furono notate fino al 1998, quando alcuni astronomi, analizzando vecchi dati degli strumenti della Ulysses, rilevarono un calo improvviso nel numero di [[protoni]] rilevati, unito ad una variazione del [[campo magnetico]] locale. Si resero conto che ciò implicava che la sonda aveva attraversato l'area di influenza di un oggetto, probabilmente una cometa, ma non identificarono quale.
 
Due anni dopo, nel [[2000]], due gruppi di ricerca indipendenti analizzarono i dati dello stesso evento. Un gruppo, mediante [[magnetometro|magnetometri]], stabilì che i cambiamenti del campo magnetico erano compatibili con le deformazioni presenti nella coda di ioni o plasmi di una cometa, e cercarono di individuare possibili sorgenti di interferenza; nessuna cometa nota si trovava in prossimità della sonda, e solo la Hyakutake, che al momento si trovava a circa 500 milioni di km di distanza, aveva incrociato il [[piano orbitale]] della Ulysses in tempi recenti, ovvero il 23 aprile [[1996]]. Il [[vento solare]] aveva una velocità, in quella posizione, di circa 750&nbsp;km/s, e avrebbe richiesto otto giorni perché la coda raggiungesse la sonda posta a 3,73 [[Unità astronomica|UA]], circa 45 gradi al di fuori del piano dell'[[eclittica]]. L'orientamento della coda, valutato misurando le interferenze nei rilevamenti del campo magnetico, era compatibile con una sorgente posizionata sul piano orbitale della Hyakutake.<ref name="nature">{{cita|Jones ''et al.''||Jones}}, 2000.</ref>
 
Il secondo gruppo di ricerca, lavorando con i dati dello [[spettrometro]] sulla composizione degli ioni, scoprì un improvviso picco nei livelli rilevati di particelle ionizzate; anche in questo caso, la relativa abbondanza di elementi chimici rilevati indicava che l'oggetto responsabile era senza dubbio una cometa.<ref name="nature2">{{cita|Gloeckler ''et al.''||Gloeckler}}, 2000.</ref>
 
Basandosi sull'incontro della Ulysses, la lunghezza della coda della cometa è stata stimata pari ad almeno 570 milioni di km (3,8&nbsp;UA).<ref name=BBC/> Il valore è quasi il doppio del precedente record, segnato dalla ''Grande Cometa del [[1843]]'' ([[C/1843 D1]]), la cui coda dovrebbe aver raggiunto una lunghezza massima di circa 2,2 [[Unità astronomica|UA]].
 
== La Cometa nella cultura di massa ==
[[File:Hyakutake Color.jpg|thumb|left|Un'immagine della cometa ripresa attraverso un [[telescopio amatoriale]].]]
L'apparizione della Cometa Hyakutake ricevette notevole attenzione da parte della stampa, e destò un diffuso interesse tra la popolazione. Nei primi articoli pubblicati furono riportate le previsioni degli astronomi, che parlavano di una cometa che sarebbe passata molto vicino alla Terra e che quindi sarebbe stata probabilmente molto luminosa.<ref>{{Citazione|La HYAKUTAKE 1996 B2, sia per il passaggio ravvicinato alla Terra sia per la sua brillantezza, costituirà uno dei più notevoli e inaspettati spettacoli astronomici di questi anni.|Walter Ferrari, su [[La Stampa]] del 13 marzo [[1996]]}}
{{Cita news
|autore = Walter Ferrari
Line 141 ⟶ 142:
|p= 29
|accesso=17 luglio 2009
}}</ref> "la prima cometa visibile dopo vent'anni anche a occhio nudo" (dopo la [[cometa West]], nel [[1976]]).<ref>{{Cita news
|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/25/Vedremo_una_cometa_forse_occhio_co_0_96022510999.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/25/Vedremo_una_cometa_forse_occhio_co_0_96022510999.shtml
|titolo = Vedremo una cometa forse a occhio nudo
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| coautori = Millis, R.L.; Osip, D.J.; Lederer, S.M. | anno = 1998 | mese=febbraio| titolo = Activity and the Rotation Period of Comet Hyakutake (1996 B2) | rivista = Icarus | volume = 131 | numero = 2 | pp = 233-244 | doi = 10.1006/icar.1997.5881 | url = http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6WGF-45K107V-62&_user=10&_rdoc=1&_fmt=&_orig=search&_sort=d&view=c&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=ee67e40ead2a739bed8dc2974e3e350e | lingua = en | accesso=24 aprile 2009 |cid=Schleicher}}
</div>
 
== Voci correlate ==
* [[Cometa]]
* [[Grande cometa]]
* [[Cometa non periodica]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
{{LinkFontiComete|com_numero=C/1996%20B2}}
* {{cita web|lingua=en|editore=[[NASA]] |accesso=23 febbraio 2009 |titolo=Comet C/1996 B2 Hyakutake |url=http://www2.jpl.nasa.gov/comet/hyakutake/index.html}}
* {{cita web|lingua=en|autore=Gary W. Kronk |editore=Cometography.com |accesso=23 febbraio 2009 |titolo=C/1996 B2 (Hyakutake) |url=http://www.cometography.com/lcomets/1996b2.html}}
* {{cita web|lingua=en|sito=[[Astronomy Picture of the Day]] |editore=NASA |titolo=Comet Hyakutake's Orbit |url=http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap960314.html |data=14 marzo 2006 |accesso=23 febbraio 2009}}
* {{cita web|lingua=en|editore=[[Jet Propulsion Laboratory]] |sito=JPL Small-Body Database Browser |titolo=C/1996 B2 (Hyakutake) |url=http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=1996%20B2;orb=1;cov=0;log=0#orb|accesso=23 febbraio 2009}}
* {{cita web|lingua=en |url=http://www2.gol.com/users/stever/hyakut2.htm |titolo=How Hyakutake Found Comet 1996 B1 |autore=Masaki Okamoto |mese=marzo|anno=1996 |editore=Astronomy in Japan |accesso=23 febbraio 2009}}
 
{{Portale|sistema solare}}
{{Esplorazione delle comete}}
* [[{{Cometa]]}}
{{Portale|sistema solare}}
 
{{vetrina|17|12|2009|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Cometa Hyakutake|arg=astronomia}}