Lancellotti (famiglia): differenze tra le versioni

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== I Lancellotti di Roma ==
Una omonima famiglia ritenuta originaria di Gubbio e di modesta estrazione, o meno probabilmente un ramo della precedente, risulta essere presente a Roma, giuntavi nel XV secolo<ref>Paola Cavazzini, ''Palazzo Lancellotti ai Coronari'', in Collezione di antichità di Palazzo Lancellotti ai Coronari. Archeologia, Architettura, Restauro; Roma, L'erma di Bretschneider 2008, p.27</ref>, e sin da allora residente nel rione [[Ponte (rione di Roma)|Ponte]] e aggregata al patriziato già con Scipione, [[Conservatore di Roma]] fin dal 1510 e [[archiatra]] pontificio<ref>Claudio De Dominicis, MEMBRI DEL SENATO DELLA ROMA PONTIFICIA Senatori, Conservatori, Caporioni e loro Priori e Lista d’oro delle famiglie dirigenti, (secc. X-XIX)</ref>.<br>
Uno Scipione vissuto durante la metà del secolo XVI, nipote del precedente, dette inizio alla costruzione del palazzo ai Coronari sorto attorno ad un primitivo nucleo noto già nel 1527, e alla Cappella della famiglia presso la [[basilica di San Giovanni in Laterano]]. Altra cappella fecero edificare nel secolo XVII nella [[basilica di Sant'Andrea della Valle]]. Da costoro che nel secolo XVII aggiunsero cognome, collezioni e sostanze dei Ginnetti ed acquisirono per dote anche il [[palazzo De Torres - Lancellotti]] in [[Piazza Navona]], sarebbero poi discesi i principi di Lauro acquistata da Scipione, figlio unigenito di Tiberio che preferì prendere dimora in Napoli e nella nuova villa fatta costruire a Portici, il figlio di costui, Ottavio fece ritorno a Roma dimorando nel palazzo di Piazza Navona.
 
== Note ==