Maria Luisa d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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Nel [[1839]] Maria Luisa disse che la sua felicità era tutta «nella consolazione che possono darmi i miei bravi figli e nello sforzo d'adempiere, per quanto m'è consentito dalle mie deboli forze, i doveri che Iddio m'impone».<ref name="Herre 290"/> Il resto della sua vita fu relativamente tranquillo: Maria Luigia era circondata dall'affetto dei suoi cari, un marito che la rispettava e dei figli che l'amavano. Albertina si sposò con Luigi Sanvitale, conte di Fontanellato ed ebbero quattro figli. Guglielmo, invece, sposò la contessa Giuliana Batthyány Strattmann, da cui ebbe tre figli (nati dopo la morte della duchessa).
[[File:Marie.Louise.NapoleonI.jpg|thumb|upright=0.9|La tomba di Maria Luigia nella [[Cripta Imperiale (Vienna)|Cripta Imperiale]] della [[Chiesa dei Cappuccini (Vienna)|chiesa dei Cappuccini]] a Vienna.]]
La borghesizzazione economica e sociale che si era operata sotto il governo di Maria Luigia, iniziò a dare i suoi frutti poco prima delle rivoluzioni del 1848. Anche a Parma ci furono manifestazioni d'entusiasmo per l'elezione di [[Papa Pio IX]], mentre la presenza austriaca in Italia era sempre più biasimata. La stessa duchessa, per quanto amata nel corso del suo trentennale governo, si sentiva trattata con più freddezza rispetto al passato. Il 9 dicembre [[1847]], Maria Luigia, una donna invecchiata anzitempo, accusò dei dolori al petto che peggiorarono la sera quando sopraggiunsero brividi e febbre. Nonostante questo, la duchessa volle presiedere il Consiglio e quando si ritirò disse in italiano: «Addio, amici miei».<ref name="Schiel 354-355">Schiel, pp. 354-355</ref> Il 12 dicembre, giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, sembrò riprendersi per poi peggiorare di nuovo. L'intera città era costernata dal dolore e davanti al palazzo si radunò, in silenzio, una gran folla. Chiese l'[[estrema unzione]] e il Viatico, poi fece dar lettura del suo testamento:<ref name="Schiel 354-355"/> nominava erede universale del suo patrimonio suo cugino, l'arciduca [[Leopoldo Luigi d'Asburgo-Lorena|Leopoldo Luigi]] (figlio di suo zio [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena|Ranieri, viceré del Lombardo-Veneto]]); ai due figli, che in quanto illegittimi non potevano essere suoi eredi, fecestabilì avereun 300vitalizio di 900.000 fiorini annui ciascuno e degli oggetti personali. Accanto a lei c'erano suo marito, la figlia e il genero (il figlio stava prestando servizio come ufficiale in una guarnigione austriaca). Il giorno della sua morte era perfettamente lucida: verso le dodici del 17 dicembre [[1847]], dopo aver avuto molti conati di vomito, si assopì seramente per non svegliarsi più. Alle diciassette era morta.<ref name="Schiel 354-355"/> Il suo medico Fritsch indicò come causa della morte una [[pleurite]] reumatica.<ref name="Schiel 354-355"/> La salma fu imbalsamata dal dottor Giuseppe Rossi, l'uomo che trent'anni prima aveva allevato i suoi due figli prima delle nozze con Neipperg. Alla vigilia di Natale fu celebrato il rito funebre. Il feldmaresciallo [[Josef Radetzky]], comandante in capo delle truppe austriache in Italia, inviò a Parma uno squadrone di centocinquanta ussari come scorta d'onore. Accompagnata da questi soldati l'ex-imperatrice dei francesi e duchessa di Parma iniziò il suo ultimo viaggio verso Vienna. Dei suoi fratelli e sorelle le erano sopravvissuti soltanto [[Maria Clementina d'Asburgo-Lorena (1798-1881)|Maria Clementina]], principessa di Salerno, [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]], imperatore d'Austria, e [[Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena|Francesco Carlo]], arciduca d'Austria.
 
Secondo quanto stabilito dal [[congresso di Vienna]] il titolo di duca di Parma e Piacenza passò al principe [[Carlo Ludovico di Borbone|Carlo II di Parma]], nipote dell'ultimo regnante prima di Maria Luigia , ma quello di duca di Guastalla passò al duca [[Francesco V d'Asburgo-Este]].