Discussioni progetto:Musica/Classica/Valutazione enciclopedicità: differenze tra le versioni

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:Rispondendo all’esperimento di Anoixe, invece, ho realizzato che si apre una questione un po’ delicata. Una volta che la richiesta è comparsa, in che modo si risponde? Io ho immaginato una serie di pareri, magari con i tag “favorevole”, “contrario” o “commemto” per migliore leggibilità. Ma a un certo punto, su una richiesta, si dovranno tirare le somme.
:Non vorrei immaginare procedure strutturate come nelle pdc, per carità; però qui non siamo lontani da quella situazione: alla fine deve emergere un’indicazione, “enciclopedico” o ”non enciclopedico”.
:Se risponde un solo utente? E se rispondono due, con pareri opposti? Chi stabilisce se si è raggiunto il consenso? Sia chiaro che in nessun caso deve essere una votazione. Finché intervengono utenti del progetto, in buona parte dei casi si troveranno tutti d’accordo fra loro, e allora è facile: dopo un paio di pareri tutti concordi, si chiude la richiesta con un’indicazione. Ma c’è da aspettarsi che dopo i primi pareri negativi l’utente che ha messo la richiesta intervenga pure lui per sostenere il punto di vista opposto. Insomma, una normale discussione è inevitabile. Il punto è: ‘’’chi’’’chi la chiude (prendendosi la responsabilità di ritenere che il consenso sia raggiunto)? Io direi “qualunque partecipante al progetto”. Che però si tirerà addosso le contumelie di chi voleva un esito diverso. Chi si firma con nome e cognome, o ha lasciato in giro abbastanza indizi da permettere di risalire alla sua identità, rischia qualche seccatura.
:L’alternativa è immaginare un automatismo: questo deresponsabilizza chi chiude, ma rende il tutto dannatamente simile a un voto.
:Il parere del progetto non è vincolante, peraltro: serve solo a chi (admin) deve decidere per un’eventuale cancellazione immediata, o per l’apertura di una pdc. Quindi si potrebbe anche dire che il parere del progetto è dato quando almeno due o tre utenti (escluso il richiedente) si sono espressi, e i pareri sono concordi. In tutti gli altri casi non c’è consenso, il richiedente ne prende atto e se la voce viene creata ci si rivede eventualmente in una PdC.
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