Storia dell'elettrochimica: differenze tra le versioni

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La pila di Volta presentava un [[potenziale di cella]] molto basso, a causa del fatto che la [[soluzione (chimica)|soluzione]] acquosa interposta tra i dischetti di rame e zinco fuoriusciva facilmente, a causa del peso dei dischi metallici che schiacciavano le rotelle di [[feltro]] o [[cartone]] intrise di tale soluzione. Per tale motivo furono realizzate delle varianti della comune pila di Volta (o ''"pila a colonna"'') che potessero ovviare a tale problema; tali varianti erano:
* la ''"pila a trogoli"'' (o ''"pila a cassetta"''), nella quale gli elementi metallici erano costituiti da lastre di zinco e rame saldate a due a due, inserite all'interno di una cassetta di legno orizzontale, per cui si venivano a formare dei compartimenti (o "trogoli") in cui veniva versata la [[soluzione acquosa]];<ref>[http://museo.liceofoscarini.it/virtuale/evpilatrogoli.html Evoluzione della pila - Pila a trogoli]</ref> tale variante fu ideata da [[William Cruickshank]] nel [[1802]];<ref name=cd1800/><ref name=Chamb593>{{Cita|Chambers |p. 593}}</ref>
* la ''"pila a tazze"'' (o ''"pila a corona di tazze"''), nella quale gli elementi metallici erano costituiti da singole lastre di zinco e di rame; ciascuna coppia di lastre era inserita all'interno di una "tazza" di vetro (da cui il nome);<ref>[http://museo.liceofoscarini.it/virtuale/evpilatazze.html Evoluzione della pila - Pila Wollaston o a "tazze"]</ref> tale variante era già presente nei primi disegni di Alessandro Volta;
* la ''"pila di Wollaston"'', in cui il catodo di rame era ripiegato a forma di U e circondava l'anodo in zinco, disposto al centro; gli elettrodi erano immersi in una vaschetta contenente la soluzione elettrolitica;<ref name=Chamb599>{{Cita|Chambers |p. 599}}</ref> tale configurazione fu ideata tra il [[1813]] e il [[1815]] da [[William Hyde Wollaston]].<ref name=cd1800/>