Regno di Valencia: differenze tra le versioni

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== Il Regno ==
Nella seconda metà del secolo XIII, con il re della corona di Aragona, [[Pietro III di Aragona|Pietro il Grande]], il regno di Valencia, che era abitato in prevalenza da [[musulmani]], cominciò ad essere ripopolato anche da cristiani ed Ebrei, per cui mescolato ai residenti musulmani diederodando vita ada una società multietnica, multiconfessionale e multiculturale.
 
Nella guerra civile di Castiglia, tra [[Pietro I di Castiglia|Pietro il Crudele]] ed [[Enrico II di Castiglia|Enrico di Trastamara]], il re della corona d'Aragona [[Pietro IV di Aragona|Pietro IV]] appoggiò il secondo permettendogli di transitare con le sue truppe nei possedimenti del regno di Valencia e dove dovette difendersi dall'attacco di Pietro I, che, nel [[1356]], alleato della [[repubblica di Genova]], voleva riprendersi i territori murciani ceduti al regno di [[Valencia]] (questa guerra è conosciuta come ''guerra dei due Pietri'' e terminò nel [[1361]], senza vincitori né vinti, con la pace di [[Terrer]] del 18 maggio).
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ma nessuno dei due regnò nel Regno di Valencia, che rimase sotto il controllo di [[Filippo IV di Spagna]].
[[File:Philip V 3.jpg|thumb|upright=0.6|Filippo V.]]
Mentre duranteDurante la [[Guerraguerra di successione spagnola]], il Regno di Valencia, assieme ai regni d'Aragona e, di Maiorca ede alla Catalogna, si schieraronoschierò dalla parte dell'[[Carlo VI d'Asburgo|Arciduca Carlo d'Austria]], che si designò come ''Carlo III di Spagna'' (mada non deve essere confusoconfondere con il verosuccessivo [[Carlo III di Spagna]]). Ma la vittoria di [[Filippo V di Spagna|Filippo d'Angiò]], del Casato dei Borboni, che assunse il nome di Filippo V di Spagna, fece sì che, tra il [[1707]] ed il [[1716]], imponessefosse imposto ai regni di [[Aragona]], [[Maiorca]] e [[Valencia]] di uniformarsi alle leggi ed alle giurisdizioni [[castiglia]]ne, riducendo così i vecchi regni al rango di province castigliane, con la conseguente perdita dello status di regno e la soppressione dei propri ''fueros'' (leggi ed editti propri di ogni regno).
 
== Bibliografia ==