Letteratura francese: differenze tra le versioni

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==== I cicli dell'epica romanza ====
[[File:Angoulême - Cathédrale - Chanson de Roland 3.JPG|thumb|''La Chanson de Roland'' è raffigurata nella Cattedrale d'[[Angoulême]].]]
Il successo di pubblico ottenuto dalle prime ''chansons de geste'' determinò la nascita di nuovi filoni narrativi incentrati sul racconto di episodi collaterali delle avventure di [[Orlando (paladino)|Rolando]] e degli altri paladini. Spesso venivano rappresentate l'infanzia e le avventure giovanili di tali guerrieri, le cui imprese continuavano a mostrare più di un'analogia con gli eventi miracolosi riguardanti la vita dei [[santi]]. Il genere epico, prima confinato entro le mura dei monasteri, cominciò a diffondersi in forma orale presso il popolo minuto, rielaborato in centinaia di varianti grazie all'opera di cantastorie, giullari e saltimbanchi che si esibivano sui sagrati delle grandi cattedrali, in particolar modo durante le feste del [[carnevale]].
[[File:Merson Gautier Chanson de Roland.jpg|thumb|Copertina dell’edizione popolare della ''Chanson de Roland'' (1881), illustrata da [[Luc-Olivier Merson]].]]
 
In questo modo, le caratteristiche fondamentali della ''chanson de geste'' cominciarono a mutare. Il legame ideologico con la difesa della [[fede]] cattolica venne sostituito dal gusto genuino per l'avventura e per il combattimento. L'[[eroe]] è ancora un cavaliere coraggioso e intrepido, ma non disdegna di giocare d'astuzia per vincere i suoi avversari. La lotta contro gli infedeli è ormai ridotta a un semplice pretesto narrativo, mentre che vengono introdotti nuovi antagonisti nelle figure di vassalli traditori e cavalieri felloni. La componente amorosa, assente nella ''[[Chanson de Roland]]'' e negli altri testi originali, comincia a imporsi con l'apparizione delle prime figure femminili della letteratura profana. Si tratta nella maggioranza dei casi di principesse infelici, rapite dai pirati o promesse in sposa a perfidi cavalieri, ma non mancano i casi in cui fanno la loro comparsa alcune donne guerriere. Questa evoluzione tematica, che tende a seguire i gusti del nuovo pubblico, è tuttavia accompagnata da un lento abbassamento della qualità formale e da una monotonia degli schemi narrativi, necessario scotto da pagare per rendere comprensibile l'opera a un pubblico eterogeneo e popolare.
 
[[File:Angoulême - Cathédrale - Chanson de Roland 3.JPG|thumb|''La Chanson de Roland'' è raffigurata nella Cattedrale d'[[Angoulême]].]]
Tra i cicli dell'epica romanza che riscossero maggior successo nel corso del [[Medioevo]], è doveroso citare quello che vede come protagonista il cavaliere ''Guillaume d'Orange''. Leale paladino al servizio di [[Carlo Magno]], Guillaume è un eroe dalla tempra molto diversa da quella di [[Orlando (paladino)|Orlando]]. Instancabile faticatore, il nostro paladino ama combattere a mani nude contro i suoi nemici, adora i travestimenti, è collerico e facile agli scatti d'ira. Il primo poema in cui appare come protagonista, la ''[[Chanson de Guillaume]]'' (1140), non differisce nei suoi tratti fondamentali dallo schema narrativo della ''[[Chanson de Roland]]'': il prode Guillaume, insieme al valoroso nipote Vivien, comanda l'esercito francese nell'eterna lotta contro i Saraceni. Approfittando dell'assenza del paladino, un vile cavaliere si accorda con il nemico per tendere un'imboscata al prode Vivien. Informato del tradimento, Guillaume giunge sul luogo dello scontro appena in tempo per sconfiggere il nemico e raccogliere le ultime parole del nipote. Il poema si conclude con la [[vendetta]] di Guillaume, che ottiene giustizia del traditore presso la corte di Carlo Magno. Il successo di quest'opera spinge i menestrelli a inventare dei [[prequel]] e dei [[sequel]] in cui narrare le avventure di Guillaume e degli altri personaggi che assurgono al ruolo di coprotagonisti in un universo letterario che si scopre molto più vasto e multiforme. Tra la seconda metà del XII e la prima metà del [[XIII secolo]] sono attestate un poema sull'infanzia dell'eroe (''Enfance de Guillaume''), uno sulle sue imprese giovanili (''Prise d'Orange''), uno sulla sua fedeltà alla [[monarchia francese]] (''Couronnement de Louis'') e infine uno conclusivo sulla sua vecchiaia, che egli trascorrerà in monastero (''Moniage de Guillaume'').