Michelangelo Alessandro Colli-Marchini: differenze tra le versioni

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Dopo aver respinto ancora una volta i francesi, nella notte fra il 20 e il 21 aprile Colli tentò di ritirarsi a [[Mondovì]]; questa volta l'esercito francese raggiunse le retrovie dell'esercito sardo prima che la ritirata fosse completata e inflisse una severa sconfitta ([[battaglia di Mondovì]]). Poiché [[Torino]] era a questo punto esposta all'attacco francese, Colli chiese un armistizio a Napoleone Bonaparte, che tuttavia lo respinse proseguendo fino a [[Cherasco]] che venne conquistata il 23 aprile. Il 28 aprile [[1796]] venne firmato l'armistizio fra la Francia e il regno di Sardegna: Colli fu costretto a lasciare il comando dell'esercito sardo e tornò al servizio nell'esercito austriaco.
 
Alla fine del gennaio [[1797]] Colli fu nominato comandante in capo dell'esercito dello [[Stato Pontificio]], ma prima ancora di giungere al fronte l'esercito pontificio veniva sconfitto da [[Napoleone Bonaparte]] e [[Claude-Victor Perrin|Victor]] a [[Faenza]] (4 febbraio [[1797]]). La sconfitta dell'esercito pontificio venne giudicata ingloriosa da un rivoluzionario come [[Francesco Saverio Salfi]], che dedicò all'evento una [[Mimo|pantomima]] [[satira|satirica]]<ref>{{cita libro | wkautore= Francesco Saverio Salfi | cognome= Salfi | nome= Francesco Saverio | titolo= Il general Colli in Roma. Pantomimo eseguito dal cittadino Le Frève in Milano. V.R.F. / [F.S.] |città città= Milano |anno anno= 1797 | url = http://www.liberliber.it/biblioteca/s/salfi/il_general_colli_in_roma/pdf/il_gen_p.pdf | urlmorto= sì }}</ref>; venne tuttavia registrata con sarcasmo anche da un reazionario come il conte [[Monaldo Leopardi]]<ref>[[Monaldo Leopardi]], ''Autobiografia'', capp. XXII "Battaglia di Faenza" ([[s:Autobiografia (Monaldo Leopardi)/Capitolo XXXII|on-line]]) e XXIII "Presa di Ancona" ([[s:Autobiografia (Monaldo Leopardi)/Capitolo XXXIII|on-line]])</ref> e, anni dopo, da suo figlio [[Giacomo Leopardi|Giacomo]]<ref>[[Giacomo Leopardi]], ''Paralipomeni della Batracomiomachia'', Canto Primo, vv. 17-18 ([[s:Paralipomeni alla Batracomiomachia/Canto Primo|on-line]])</ref>.
 
Colli rimase nell'esercito austriaco fino al [[trattato di Campoformio]] (17 ottobre [[1797]]); si unì poi all'[[esercito delle Due Sicilie|Esercito Napoletano]], comandato da un altro ex generale austriaco, lo "sfortunato" [[Karl Mack von Leiberich|Mack]]. Quando, all'inizio del [[1799]] a [[Napoli]] venne instaurata l'effimera [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]], Colli venne richiamato nuovamente dall'Austria e inviato a [[Firenze]] come [[ambasciatore]] [[Austria|austriaco]] nel [[Regno di Etruria]].