Lista Nazionale: differenze tra le versioni

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L'adesione al ''Listone'' doveva quindi essere a titolo puramente personale, allo scopo di superare i vecchi gruppi e partiti politici (fatta eccezione ovviamente per quello fascista).
==La coalizione==
Oltre al [[Partito Nazionale Fascista]] (PNF) che l'anno prima aveva incorporato l'[[Associazione Nazionalista Italiana]], entrarono nel ''Listone'' la maggioranza degli esponenti liberali e democratici (tra cui [[Vittorio Emanuele Orlando]], [[Antonio Salandra]], [[Enrico De Nicola]], che però ritirò la sua candidatura prima delle elezioni), ex popolari espulsi dal [[Partito Popolare Italiano (1919)|partito]], demosociali e [[Partito Sardo d'Azione|sardisti]] filofascisti, e numerose personalità della destra Destra liberale e cattolica italiana: ciò diede la certezza che il ''Listone'' sarebbe sicuramente risultato il primo partito, superando il 25% dei voti utile a ottenere i privilegi previsti dalla [[legge Acerbo]], approvata poco prima. <ref>http://storia.camera.it/legislature/sistema-premio-maggioranza-1924</ref>
 
Altri liberali e demosociali, filogovernativi ma contrari all'adesione individuale al ''Listone'', presentarono liste "autonome", tra cui una capeggiata da [[Giovanni Giolitti]].